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Le parole sono importanti

Una sera in salone di casa Ovetti.

“Papà”
“Dimmi Monno”
“Cuadrado è un giocatore della Juve bravo.”
“Bah… si… abbastanza.”
“E Khedira?”
“Un centrocampista.. bravo ma vecchietto.”
“E dai la scossa?”
“In che senso?”
“Dai la scossa?”
“Monno non ho capito.”
“il mio amico, l’Ovetto P. mi ha detto che “Dai La Scossa” è un giocatore della juve e lui li conosce tutti i giocatori della Juve”


“Douglas costa ! Monno: si chiama Douglas Costa! Non Dai La Scossa!”
“Ah!”

Un pomeriggio in casa Ovetti.

“Papà”
“Dimmi Pica.”
“Ci metti la musica in camera?”
“Ok… cosa vuoi?”
“Metti Bangkok.”
Papà Ovo facendo violenza su se stesso traduce lo slang da giovane pre adolescente in linguaggio umano e, sempre facendo violenza su se stesso lancia nell’etere “Roma Bangkok” di baby K (e già il nome dice tutto) featuring Giusy Ferreri, tratto dall’album Kiss Kiss Bang Bang (non è stato colto da demenza senile… è proprio scritto doppio), anno 2015 

5 minuti dopo…
“Papà”
“Dimmi Ovetta.”
“Mi metti Vorrei ma non posto”
Segue al discorso di prima papà ovo lancia la canzone omonima di J-Ax (un nome normale sarebbe stato banale) e Fedez tratto dall’album Comunisti con il rolex, anno 2017

5 minuti dopo…
“Papà”
“Dimmi Ovetta”
“Mi metti… America e Pera”


Papà Ovo va in loop, invecchia improvvisamente, si sforza tremendamente di trovare un gancio nella sua limitatissima conoscenza musicale, annaspa visibilmente; poi, dalla sala, arriva la salvezza sotto forma di voce di mamma Ova: “Tesoro… non impazzire…prova a cercare Amore e Capoeira… vedrai che ce la fai…”
E va bè, ma così non vale…

Due giorni dopo all’uscita di scuola.

“Ciao bimbi, com’è andata oggi?”
“Tutto bene!” 
“Io ho fatto la lezione di musica e il maestro ci ha insegnato a suonare una canzone molto bella.”
“Davvero? E quale sarebbe?”
“La canzone del Fischio”
“Non la conosco.”
“Non la conosci? Ma papà è famosissima! Vabbè, tu non sei tanto capace in musica.”

“Ok, adesso che mi avete dato dell’ignorante potrei saper come fa questa famosa “canzone del fischio”?
“Allora papà fa così:  Ci vuole un Fischio speciale… per fare quello che ti pare… ci vuole un fischio…”
“STOP!!! FISICO… CI VUOLE UN FISICO… NON UN FISCHIO!!!!”

Alle volte i giovani hanno una marchia in più; alle volte però è la retro!

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Imborgatura

“Papà?”
“Dimmi”
“Ho trovato un secondo utilizzo per la lettera che mi sono inventato.”

(Per chi non lo sapesse il Monno tempo fa annunciò di aver inventato una lettera nuova… già… chi di noi non l’ha fatto almeno una volta nella vita….)
“Ehmm…. Scusa Monno, senza offesa… non mi ricordo bene nemmeno il primo utilizzo della tua lettera… saresti così gentile da farmi un ripassino?”
“Ok, però almeno ti ricordi come si scrive?”
“Emm.. no, nemmeno quello”
“Uffa papà! Allora si scrive così:”

e qui il Monno disegna un quadrato con una X in mezzo; purtroppo le scarsissime doti di papà Ovo non gli hanno permesso di trovare detto simbolo e riportarlo nel post; lo sostituirò – indegnamente – con uno simile dove al posto del quadrato vi è un cerchio… ma ovviamente sto commettendo sacrilegio…

“Nel primo caso si mette in mezzo alle parole capricciose e non si pronuncia; nel secondo caso invece si pronuncia SC (suono dolce) e si può mettere in tutte le parole in cui trovi SC con il suono dolce”

(papà Ovo ha avuto un fortissimi sospetto che il pargolo lo stesse prendendo in giro)

“Facciamo così: fammi un paio di esempi”
“Ecco: nel primo caso tu scrivi TACC⊗UINO e leggi TACCUINO oppure scrivi C⊗UOCO e leggi CUOCO… capisci? E’ una lettera muta. Nel secondo caso tu scrivi  ⊗IENZE e leggi SCIENZE oppure CU⊗INO e leggi CUSCINO… facile!”

(papà Ovo ha la certezza che lo si stia prendendo in giro)

“Poi ho inventato anche una parola”

“???? Ok Monno, dimmi la verità: mi stai prendendo in giro, vero?”
“No! Lo sa anche la mamma!”
“Mamma? Sapevi che tuo figlio ha inventato una parola?”
“Sì.. (sigh)… lo sapevo.”
“E, di grazia, che parola sarebbe e che significato avrebbe?”
“IMBORGATURA. E vuol dire quando ti metti la canottiera e la maglietta dentro nei pantaloni, vedi, quando fai così… ecco ti IMBORGHI per bene che se no prendi freddo quando esci”



Papà Ovo ha pensieri contrastanti: mentre ha ancora il sospetto di esser stato preso velatamente per il fondoschiena, comincia a credere che il suo figlio maschio abbia qualche problema.
Al contempo è stupito nello scoprire che digitando IMBORGARE o IMBORGATURA Google non fornisca risultato alcuno e, per finire, comincia a credere di avere una vita insulsa visto che non ha mai creato nemmeno una parola o una lettera nuova… ecco… con un velo di mestizia adesso esco a pensarci per benino mentre faccio quattro passi… solo dopo essermi sistemato per bene l’imborgatura ovviamente… se no prendo freddo! 

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Befania

“Cosa state facendo?”
(Ahi! Pica se ne è accorta!… potrebbe non prenderla benissimo….)
“Stiamo rimettendo tutti gli addobbi natalizi negli scatoloni, le feste sono finite. Vuoi aiutarci anche tu?”


La piccola ci pensa su e prima di acconsentire decide di chiarire la faccenda…
“Ma l’anno prossimo tornano tutti?”
“Sì, certo, e magari ne compriamo anche qualcuno nuovo”
“Ma tornano anche le statuine del presepe (che poi sono la cosa che più di tutte mi importa)?”
“Sì, certo tutte”
“Anche Gesù bambino?”
“Sì, certo”
“Anche Daniele, Gioele e Lucio?”
“??? Chi???”
“I tre re magi!”
“Veramente si chiamano Melchiorre, Baldassarre e Gaspare.”
“Non è vero. Io i tre re magi li ho chiamati Daniele, Gioele e Lucio”
“Ah. Va bè. Sì, comunque tornano anche loro alla fine dell’anno; vedrai che sarà un anno pieno di novità!”

La piccola guarda di traverso papà Ovo, sospettosa.
“Cosa vuol dire novità?”
“Novità? Beh, per esempio hai già cominciato a sciare e vedrai che andremo ancora tante altre volte… così diventi bravissima!”
La piccola spalanca un sorriso a ottantaquattro denti.
“Poi settimana prossima cominci le gare ufficiali di atletica (speriamo bene)”
Pica spalanca gli occhi e porta una manina alla testa: “Davvero? Di già?… Oh mamma mia!”
“E poi dopo andrai alla scuola elementare”

“Uuuuu… Che paura. Ma ci vado domani?”

“No, non domani. Ci vai a settembre; domani torni al fiocco arancio.”
“Meno male, …sai papà,…. Non avevo salutato le maestre M. e V…. e se domani non ci vado LORO sentono la mia mancanza.”
“Capisco…. Fai bene ad andarci ancora, così LORO non sentono troppo la tua mancanza almeno fino a settembre; insomma, sarà un anno con un sacco di cose nuove e oggi, come dice il proverbio, è l’Epifania che tutte le feste si porta via!”

“Ma oggi è arrivata la befana.”
“Sì, e allora?”
“E allora papà hai sbagliato! Oggi è la Befania… che tutte le feste si porta via.”

Buona Befania a tutti!

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