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Firma !!!

Ore 7,45
“Ovetta…. svegliati…. È ora di andare a scuola.”
L’Ovetta si stropiccia gli occhi, mugula un pochetto e poi si alza stancamente dirigendosi in bagno.
“Monno… svegliati… E’ ora di andare a scuola.”
Il Monno apre gli occhi… realizza la ferale notizia che suo padre gli ha appena elargito… sbarra gli occhi e si lascia andare ad una sola parola che esterna in modo chiaro, inequivocabile ed assoluto il suo stato d’animo: “NO!”
“Pica… (piccola cucciola abituata a svegliarti il più tardi possibile)… svegliati (dai cucciolina… lo so che per te è durissima, però oggi è una giornata specialissima)… E’ ora di andare al tuo PRIMO giorno di scuola!”
Pica apre gli occhietti, si alza con velocità smodata e stampa un sorriso a 58 denti prima di correre (!) in bagno.

Ore 8,25
Dopo abbondante colazione la truppa si dirige a scuola.
Qui l’Ovetta ritrova le sue compagne di scuola e ricomincia là dove aveva finito alcuni mesi fa: un chiacchericcio-spettegolamento continuo che include tutte le femminucce ed esclude (rigorosamente) tutti i maschietti.
Il Monno si presenta con la sua faccia da funerale ma, dovendo trovare dei punti positivi, onde poter andare avanti nella giornata, realizza che “mancano solo 104 giorni a Natale e stasera mancherà anche un giorno in meno alla fine della scuola!”
Pica, che comincerà la scuola solo alle 10,30, è la mascotte del gruppo: riceve complimenti ed auguri dai compagni dell’Ovetta, dagli amici, dai genitori presenti e pure dalle maestre che stanno entrando a scuola. Lei che ormai da 4 anni è stabilmente fissa davanti a quei cancelli ormai conosce tutti e gongola al pensiero che tra poco quei cancelli si spalancheranno, finalmente, anche per lei.

Ore 10,30
Dopo esser tornati a prendere la sua cartella (che per inciso “è la cartella più bella di tutte…. Vero papà?”) Pica si presenta al suo primo giorno di scuola in compagnia di mamma e papà.
Qui trova la sua amica dell’atletica e sua prossima compagna di classe I. e mano nella mano vengono presentate alle maestre O. e M. (“Mamma a me è simpatica la maestra M. e chiederò le cose sempre e solo a lei”… cominciamo bene!)

Ore 10,45
Dopo che i bimbi di quinta hanno accolto i piccoli cuccioli di prima (ma ovviamente la notoria elasticità della nostra scuola non ha permesso all’Ovetta di accogliere Pica in un’ideale stupenda staffetta), i cuccioli seguono per la prima volta le maestre in classe con i genitori al seguito.
Pica decide di mettersi vicina di banco alla sua amica I. (brava Pica… meglio avere un’amica sempre vicino in caso di difficoltà) e decidono di prendere il primo banco… quello più vicino alle maestre (dubbi di paternità affiorano nella mente di papà Ovo).

Ore 10,50
La maestra annuncia: “Bimbi, se avete un astuccio prendetelo pure che facciamo un bel disegno”
Pica ci pensa una frazione di secondo e poi esclama: “Ce l’ho!”, schizza in piedi, si getta nella cartella (che è più grande di lei) e ne esce on il suo astuccio trionfante.

Ore 10,55
La maestra annuncia: ”Bimbi, direi che adesso potete salutare mamma e papà che andranno a fare un giro e li ritroveremo qui fuori tra un’oretta”
Pica, seria, serissima, si gira verso di noi e ci tranquillizza: “Papà, adesso davvero devi andare via (oh vetusto genitore, lo so che per te è difficile ma davvero mi vedo costretta ad obbligarti. Sfortunatamente infatti non ti è possibile rimanere più a lungo in questo fantastico posto, cerca di sopportarlo, vedrai che il tempo passerà presto)”
“Ok Pica, allora ci vediamo fuori. Va bene?”
“Si,.. si… adesso vai.”

All’uscita la cucciola ci ha immediatamente informato che aveva una comunicazione delle maestre da farci firmare.
Poi per festeggiare… tutti a mangiare una piadina!… dove la cucciola ci ha informato che non avevamo ancora firmato la comunicazione delle maestre.
A seguire nel pomeriggio biciclettata in famiglia… è la cucciola ci ha tenuto ad assicurarsi che avessimo firmato la comunicazione.
E per finire tutti a nanna belli contenti.. si spengono le luci.. e si sente Pica urlare: “MAMMA HAI FIRMATO LA COMUNICAZIONE, VERO?”

 

Insomma: il primo giorno di Pica è stato un successone!
(… basta firmare le comunicazioni però!)

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Bonarietà

Martedì scorso alle ore 7,20 (con ampio anticipo) papà Ovo entra nella stanza degli Ovetti con un tonante “SVEGLIA BIMBI ! SI TORNA A SCUOLA !” accolto con un mugolio generale… ma papà Ovo era ben pronto e “bonariamente” insiste.

Poco dopo gran colazione tutti insieme dove l’Ovetta arriva assonnata, il Monno perde tempo come al solito, Pica suo malgrado viene tirata giù dal letto …. Ma papà Ovo “bonariamente” assiste, sprona e aiuta tutti coadiuvato da mamma Ova.

Alle 8,20 ecco la famiglia tutta davanti alla scuola, dove grandi baci e abbracci vengono distribuiti a piene mani  a maestre, compagni nuovi e compagni vecchi, amici vari, mamme e papà di compagni e parenti affini; mamma e papà Ovo “bonariamente” si coccolano l’Ovetta (che a dire il vero è felicissima di ritrovare maestre e compagne… si, vabbè… ci sono anche i compagni maschi ma questi non vengono considerati molto) e si coccolano il Monno (che invece ha più l’aria di quello che dice “vabbè… se proprio mi tocca tornare a scuola ci vado… non dico di no… però speriamo che le prossime vacanze estive arrivino presto).

Poi campanella e tutti dentro di corsa urlanti. Mentre gli augusti genitori e Pica si recano piano piano verso la scuola materna con papà Ovo che “bonariamente” risponde a tutte le domande della cucciola sula presenza o meno a scuola dei compagni preferiti della stessa (di solito l’amica preferita è l’Ovetta A.; in ultima posizione l’Ovetta R. e in mezzo un folto gruppo).

Insomma: un rientro perfetto.

Mercoledì secondo giorno… in teoria sarebbe stato “bonariamente” identico al primo, se non che mamma Ova non era presente… in pratica è stato veramente “bonariamente” identico al primo e papà Ovo ha “bonariamente” gestito la situazione senza inghippi fino al momento in cui si doveva uscire da casa allorquando…
“UEEEEEEE !!!!!!”
????
“Che succede Monno?”
“La maestra mi aveva detto che oggi avrei dovuto portare la merenda  a scuola ma me lo sono dimenticato !!! UEEEEEEEE”
Papà Ovo “bonariamente” non perde la calma, rimbrotta un poco il cucciolo (“ma ieri sera non ti avevo chiesto se c’era qualche cosa da fare?”) ma rapidamente trova la soluzione: “Allora bimbi, qui in casa come sapete ormai è un delirio e non abbiamo praticamente nulla causa trasloco imminente; allora si fa così: adesso usciamo e andiamo come al solito a scuola; però in tutta fretta passiamo dal bar li vicino e riusciamo ad arrivare a scuola in tempo. OK?”
Il piano viene accettato all’unanimità e portato avanti “bonariamente” senza indugio fino a quando i nostri eroi, con 5 minuti di vantaggio sull’apertura della scuola, entrano nel bar.
“Salve, mi darebbe per cortesia quella brioches li?”
“Certo”

“Papà?”
“Dimmi Monno”
“La maestra ha detto che oggi avrei dovuto portare la merenda E CHE QUESTA NON DOVEVA ESSERE UNA BRIOCHE”


Papà Ovo ha improvvisamente perso la sua “bonarietà”.

Nei minuti seguenti per le strade di Ovetti-town si poteva vedere una combriccola composta da una cucciola (che veniva tirata di corsa), una bimba grande (che ammoniva il vetusto che si stava facendo tardi), un cucciolo (aspramente redarguito dal vetusto) e un vetusto genitore che con fare per nulla “bonario” redarguiva il cucciolo, impediva alla piccola di finire sotto una macchina, tranquillizzava la grande sull’orario e cercava disperatamente un negozio (di non si sa che tipo) per comprare una merendina-non-brioche alle 8,25 del mattino.

Cinque minuti dopo la crisi rientrava e il Monno varcava la soglia della scuola munito di un pacchetto di “canestrelli” con scadenza nei primi anni ’80 svenduti da una torrefazione a 1 euro il pacchetto polvere sovrastante la scatola inclusa.

Papà Ovo ha però sfortunatamente perso la sua “Bonarietà”… decisamente in poco tempo: buon anno scolastico a tutti!!

PS: settimana prossima, salvo impreviste catastrofi dell’ultimo minuto… TRASLOCO !!!

PS2: Oggi, a 78 anni, è morto Stanislav Petrov. Incredibilmente quasi nessuno sa si chi sia.
Però, Stanislav il 26 settembre del 1983 alle ore 00,15 ci salvò.. ci salvò tutti.
Per chi non sa nulla di quello che fece, non sa nulla della sua storia,…. basta cercarla on line.
A lui, all’ “uomo che salvò il mondo” il minimo che si possa dire è: “спасибо (spasibo) / grazie”

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