Lunedì
Mamma Ova si reca alla riunione di classe di Pica, fiera e baldanzosa; ne riemerge un’ora dopo con le orecchie abbassate, dopo una serie di bastonate abbastanza inaspettate.
A casa la famiglia aspetta compostamente la pagella mentre Pica la aspetta decisamente senza compostezza, saltellando in maniera smodata e gridando “E’ la mamma! E’ la mia pagella” al suono del campanello.
Segue lettura della pagella, mamma Ova si riprende decisamente e Pica si disegna uno dei sorrisi più soddisfatti del mondo e continua a saltellare per casa.
In soldoni: la cucciola va benone, la classe ha decisi margini di miglioramento.
Segue telefonata di Pica ai nonni con elenco dei voti, materia per materia, e indiscussa conclusione “sono brava, vero nonni, eh?”
Martedì
Papà Ovo si reca alla riunione di classe del Monno, già con il capo chino sapendo perfettamente quello che lo aspettava. In fatti due ore dopo papà Ovo rientra in caso debitamente bastonato.
A casa la famiglia aspetta compostamente la pagella mentre il Monno informa che ha fatto le sue previsioni “sia per quanto riguarda la mia pagella che per quella dell’Ovetta, sia per quella di Pica: a proposito ho sbagliato per Pica solo due voti, niente male le mie previsioni, eh?”
Segue lettura della pagella, papà Ovo si riprende decisamente e il Monno… pare abbia azzeccato molte delle sue previsioni ma non tutte.
In soldoni: il cucciolo va benone, la classe ha decisi, noti e più volte evidenziate margini di miglioramento.
Segue telefonata del Monno ai nonni con elenco dei voti, materia per materia, e lunga dissertazione su “il perché ed il percome ho queste valutazioni”.
Mercoledì
Papà Ovo parte per St. Moritz per lavoro.
Tornerà 24 ore dopo incapace di credere quanto sia riuscito a dilapidare in sole 24 ore e tenendo ben stretti e sotto custodia gli scontrini per la nota spesa, onde evitare di dover aprire un mutuo nel caso venissero persi.
Giovedì
Il Monno si gode la giornata off, causa visita medica per la celiachia. Dopo la visita, mamma Ova porta il cucciolo a fare un giro a piedi al parco di Monza: errore! Il cucciolo decide che deve trovare un ingresso ai box dell’autodromo, quindi deve cercare di entrare in pista, poi vuole salire in parabolica e per finire vorrebbe tornare dove l’aveva portato suo padre in estate.
Quando mamma Ova riesce a riportarlo alla macchina i due hanno percorso quasi nove km a piedi: il Monno è felice, mamma Ova stanca.
Venerdì
Allo scoccare della mezzanotte sul sito della scuola vengono pubblicate le pagelle dell’Ovetta che però, per mantenere la tradizione, affronta la giornata scolastica senza conoscere i voti (probabilmente l’unica in tutto il plesso).
In serata, con calma, ecco la lettura cumulativa tutti insieme: si tratta della classica pagella “del morto” tipica di suo padre allorquando (nevvero al liceo e solo al secondo quadrimestre) riusciva ad avere la sufficienza (nulla di più mi raccomando!) in tutte le materie. Ecco, l’Ovetta ne ha ripetuto l’esempio…. Ma con i numeri… letti a testa in giù! E papà Ovo intimamente non si capacita che sia sua figlia.
Segue telefonata dell’Ovetta ai nonni con elenco dei voti, materia per materia, e inevitabili congratulazioni per questo primo, se pur parziale, salto dalle elementari.
Sabato
In serata Monno e Ovetta vengono deportati dai nonni senza possibilità di replica per poter lasciare spazio a Pica e alla sua amichetta del cuore per un pigiama party atteso da mesi (e prontamente e regolarmente ricordato ai vetusti, rei di posticipare l’evento).
La serata è stata un trionfo tra pasta al sugo e patatine, nuggets e aranciata, gelato e dolcetti, giochi, corse, cuscinate in faccia e sfilata di moda in pigiama e paillettes, e gran finale poi stese sul materassone dentro un sacco a pelo a chiacchierare fino a mezzanotte addormentandosi abbracciate per non perdere nemmeno un attimo di quella prossimità e amicizia.
E così, dopo cotanta settimana, arriva una domenica, insperabilmente senza gare di cross, in cui l’Ovo famiglia si gode la messa in oratorio, prova la prima pasta senza glutine fatta in casa, si rilassa in un pomeriggio di chiacchiere e merenda con amici belli, in cui si ripete il terzo libro dell’Iliade, si colora Arlecchino e Colombina, si recupera la lezione di inglese di giovedì, insomma una domenica in cui tutto è così fantasticamente normale. E da domani si ricomincia.
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Momenti di gloria
In testa
Sabato pomeriggio in casa Ovetti…
Mentre mamma Ova tiene impegnati il Monno e l’Ovetta con i compiti, papà Ovo richiama la terzogenita per un controllo capillare del cuoio capelluto dopo l’agghiacciante avviso esposto sulla porta del mitico fiocco arancio dicente: “Attenzione: alcuni bimbi hanno i pidocchi”
“Pica, vieni un attimo qui che ti controllo la testa”
La cucciola arriva obbediente e papà comincia a spulciare perdendosi in pensieri all’inizio leggeri… poi più seriosi… quindi pesanti; ecco la progressione.
“…Dunque, oggi è il 3 dicembre… mumble mumble… mancano 22 giorni a Natale in cui però ci sono solo due fine settimana completi oltre a questo; che poi questo non lo contiamo visto che stasera abbiamo festa di compleanno in notturna, domani ennesima gara di atletica del Monno (sì lo so avevo detto che non ce ne sarebbero state più nel 2016 ma ci eravamo sbagliati) e nel pomeriggio siamo già da amici e…”
“Papà cosa stai facendo alla mia testa?”
“Sto controllando Pica aspetta un attimo”
“…nei prossimi due weekend poi ci sono altre tre coppie di amici da trovare, una cena dell’atletica (il Monno si presenti in divisa completa a favore della foto societaria) e la BabboConcoRunning per le strade del paese… e questo solo nei fine settimana…”
“Papà, ma io non ciò niente in testa”
“Lo spero tesoro, lo spero proprio”
“… nei tre giorni di festa di Sant’Ambrogio abbiamo appuntamenti con il parquettista, con il piastrellista, incontro con l’architetto e decisione finale sugli infissi; poi qua e là anche una uscita con l’amico in difficoltà, la cena del calcetto e una cena istituzionale di lavoro che papà Ovo quest’anno proprio non riuscirà a scampare (Mannaggia!)…”
“Papà ma cosa stai cercando sulla mia testa?”
“I pidocchi tesoro, ma sembra davvero che tu non ne abbia.”
“… per non parlare poi delle trasferte a Bolzano, Trento, Udine, Firenze, Roma, Napoli e Potenza e meno male che quelle a Pescara e Ancona le ho fatte settimana scorsa; che poi non so fare invece l’elenco degli impegni di mamma Ova e degli innumerevoli incontri clandestini a bagagliaio aperto per scambio dei regali degli Ovetti vari, no… non ci riusciremo mai…”
“Papà! Ma io non ciò nessun Pinocchio in testa!”
“Hai ragione cucciola, scusa e comunque non cercavo Pinocchio ma i pidocchi.”
“Eccomi qua! Ho finito i compiti!”
“Brava Ovetta”
“Papà… che faccia seria?”
“No tesoro, stavo pensando agli impegni che abbiamo prima di Natale e sono tanti.”
“Ah! Ti ricordi vero che voglio fare una cena con le mie amiche? Te lo ricordi vero? Ci tengo tanto!”
…
…
La grande rincorsa al 25 dicembre è ufficialmente cominciata e come tutti gli anni non si sa come ma ce la faremo… ecco…non si sa come, appunto.
Sprint Natalizio
“Ciao Papà Ovo”
“mpf”
“Scusa?”
“mpf”
“C’è qualche cosa che non va?”
“mpf… non disturbarmi.”
…
“??? Ma non stai facendo nulla”
“mpf… non vedi? Sto riposando: mi ricarico più che posso onde poter affrontare il futuro prossimo venturo, in pratica affronto una mia personale versione della quiete prima della tempesta”
“C’è qualche cosa che mi sono persa? I bimbi stanno tranquillamente giocando in cameretta, abbiamo appena trascorso un pomeriggio di relax, i compiti dell’Ovetta sono stati fatti, stasera non abbiamo in programma nulla di stravolgente, di cosa stai blaterando?”
“mpf… donna di poca fede… hai guardato il calendario? Questa settimana entriamo in dicembre, praticamente siamo già a Natale anzi no, peggio!, mancano (solo) 25 giorni… ti devo dire altro?”
…mamma Ova abbozza.
Casa Ovetti si prepara al mese di dicembre, il cui solo nome evoca ricordi di corse infinite, biblici ritardi, cene luculliane, impegni sormontanti ed insormontabili e agende schizzofreniche con incastri al limite dell’impossibile.
Il calendario di mamma e papà ovo per i prossimi 21 giorni recita in ordine sparso i seguenti appuntamenti:
1) trasferte lavorative in Trentino, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Friuli, Veneto, Molise, Basilicata e Abruzzo;
2) festa di compleanno dell’amica dell’Ovetta in contemporanea alla festa dell’atletica del Monno (attualmente impossibile sapere come gli Ovo genitori si destreggeranno tra i due eventi);
3) pomeriggi con amici vari con consegna/ricevimento regali di nascosto per un totale di 4 o 5 pomeriggi;
4) festa pomeridiana di Natale a scuola dell’Ovetta;
5) recita Natalizia a teatro per il Monno e Pica; ed ovviamente per facilitare le cose, nello stesso giorno della festa di Natale dell’Ovetta, solo leggermente sfalsata di un’oretta, con conseguente trasbordo della famiglia, sempre di corsa;
6) festa pomeridiana di una compagna di Pica: da notare che si tratta di una compagna grande a cui solo i bimbi grandi sarebbero invitati… ma Pica ha già fatto sapere che “IO SONO GANDE !”
7) un paio di serate con amici vari rigorosamente a turno, o per mamma Ova o per papà Ovo, per quelle che sono le vere “botte di vita” degli Ovo genitori che, non avvezzi a tali lussuose libertà, di solito rincasano comunque verso le 22.30 perché non hanno più il fisico;
8) saggio del nuoto per tutti e tre gli Ovetti. (Ma i saggi non erano in primavera???? Sì,… infatti questo è ben nominato come “Saggio di Natale”… mah?!?);
9) panettone e pandoro per la festa pomeridiana della ginnastica dell’Ovetta, da notare che i tempi dedicati a questi festeggiamenti saranno ristretti perché il Monno poi dovrà essere depositato in palestra per la sua amata atletica.
Per dirla in un modo molto “cool” al momento tutto questo si traduce già con un “sold out” per il weekend del 19 e 20 dicembre e un “overbooking per quello precedente, qualche disponibilità per il weekend del 6 e 7… e dicembre non è ancora cominciato…
Effettivamente a guardare ora il calendario di casa Ovetti c’è di che aver paura; poi, ogni anno, non si sa come, alla fine si riesce ad arrivare fino in fondo, stanchi, stremati e felici.
Ci si riuscirà anche quest’anno.
La rincorsa al Natale è cominciata.
P.S.: non abbiamo qui contato il fatto che il countdown del Monno è iniziato già da un pezzo, non abbiamo contato il fatto che ogni giorno ci ricorda cha manca pochissimo anche all’inizio dell’inverno e che ultimamente si sveglia ogni mattina rimembrandoci quanto manchi al primo dicembre, giorno nel quale tornerà finalmente a casa nostra il calendario dell’Avvento (con cioccolatini inclusi). No, queste cose non le abbiamo considerate; altrimenti la rincorsa al Natale sarebbe già cominciata da un bel pò.
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