Quando il 24 sera (che poi erano le due di notte del 25) papà Ovo sdraiandosi ha esclamato “..e la prima giornata è andata!” lui e la vetusta erano in piedi da oltre 19 ore.
Lo svantaggio di aver goduto di ben 4 giorni di relax in montagna si è palesato tutto insieme nella giornata della vigilia quando i vetusti, oltre a visite agli Ucas vari, hanno nell’ordine: raccattato tutti i panettoni (sg e non sg) sparsi per la Brianza, raccattato gli ultimi regali prenotati ma da ritirare, riconsegnato gli sci, scarponi, racchette e caschetti presi a nolo, battagliato in alcuni centri commerciali, preparato casa per il pranzo del giorno successivo, portato i regali di Nonna Clava a casa Ovetti per lo spacchettamento del giorno dopo e, non da ultimo, partecipato alla Messa di mezzanotte ove peraltro papà Ovo avrebbe alcune cose da ridire a Don Speedy (famoso per le sue prediche lampo) che proprio nella messa di Natale decide di recuperare tutto il tempo non predicato durante l’anno.
C’è da dire che la prima fetta di panettone nel pieno nella notte ridona gioia e bontà a tutti gli Ovetti….
Quando il 25 sera (e questa volta era prestino) papà Ovo sdraiandosi ha esclamato “..e la seconda giornata è andata!” lui e la vetusta crollavano dal sonno.
Sarà che tirare le due non è più cosa per loro, sarà che avevano passato oltre il 50% del tempo con i piedi sotto la tavola, sarà che alla sera anche il thè, rigorosamente senza biscotti, sembrava eccessivo, ma il letto era un filo più piacevole del solito.
E non che la giornata fosse stata brutta… anzi! Il solito pranzo pantagruelico era stato preceduto dallo spacchettamento dei regali e seguito da un divertente gioco di società che ha coinvolto tutti, Ucas compresi.
Quando il 26 sera (l’orario è imprecisato perché anche la forza per guardare l’orologio non c’era più) papà Ovo sdraiandosi ha esclamato “…è finita!! Le abbiamo superate tutte e tre!!”, lui e la vetusta scoppiavano a piangere di commozione per aver superato anche questo abbondante trittico Natalizio. In giornata, d’altra parte, avevano “solo” trasmigrato verso Parma, si erano messi in una stanza insieme ad altre 27 persone (pare che il vociare di 32 persone sia definito umore molesto anche durante un gran premio di F1), lì avevano mangiato per 4 ore di filato, parlato con almeno i due terzi dei commensali e riscoperto la magia che sanno trasmettere le grandi famiglie allargate. Salvo poi cominciare un lento giro di saluti che alla fine…. Ma davvero alla fine… li aveva ri-catapultati di nuovo sulla macchina che li avrebbe ricondotti verso casa.
A quel punto, dovendo festeggiare il fatto di essere sopravvissuti al trittico, non si poteva non chiudere in bellezza con una cena della tipologia “tirivedo” in famiglia. Salvo infine rotolare, appunto, a letto.
Perché il nostro Natale è bello, impegnativo ma bello, non lo scambieremmo con nessun altro al mondo… ma, diciamolo, da due giorni, a casa Ovetti, è iniziata la vacanza vera… quella senza sveglia!