Il momento è storicamente delicato…
Ogni sussulto (e ce ne sono) viene attentamente analizzato.
Ogni brivido (e ce ne sono) viene monitorato.
Ogni colpo di tosse, starnuto, anche solo un qualsiasi minimo accenno di stanchezza viene guardato di traverso, giudicato, ammonito con severità!
La storia di casa Ovetti insegna che, con l’avvicinarsi delle vacanze Natalizie, qualche Ovetto a turno (ma molto spesso l’Ovetta) comincia ad accusare un senso di malessere appena accennato, nulla di grave si intende.
Poi, con lo scoccare dell’ultimo giorno di scuola o ancora meglio con il primo giorno di vacanza, cominciano gli sgocciolamenti, le tosse prolungate e una serie infinita e in costante aumento di segnali chiari ed evidenti che stanno ad indicare come qualcuno, da tradizione, tra Natale e Santo Stefano cadrà malato.
Quest’anno gli Ovetti hanno programmato una 4 giorni di sci immediatamente dopo l’ultimo giorno di scuola con rientro a casa proprio in tempo per la Vigilia: insomma proprio laddove ci si aspetta l’annuale attacco di una qualche malattia.
E allora oggi, a 5 giorni dalla partenza, ecco che l’Ovetta ha qualche brividino, il Monno starnutisce, Pica e papà dicono che stanno bene e tossiscono come fumatori incalliti e mamma Ova vaga per casa denunciando di vivere in un lazzaretto ambulante.
Mancano solo 5 giorni lavorativi in cui papà Ovo toccherà 5 regioni, Pica recupererà un po’ di compiti in classe saltati, l’Ovetta inanellerà una serie di interrogazioni/compiti, il Monno deve fare una recita di filosofia (di cui nessuno ha capito bene bene di cosa si tratti ma lui stesso dice che forse la sta sottovalutando) e mamma Ova deve cercare, almeno lei, di non tossire, starnutire, sentire brividi.
Poi.. ma solo poi, e forse… ma solo forse… arriveranno le vacanze!