Anche se nel frattempo sono successe tante cose non possiamo non ricordare che un paio di settimane fa Pica ha avuto la sua gita di terza media di ben tre giorni (e soprattutto 2 notti).
La gita ha da subito mostrato alcuni aspetti peculiari quali:
1) La classica gita primaverile, infatti, è stata effettuata…. In autunno.
2) È stata scelta una località amena come il lago (che già a papà mette un certo senso di tristezza) che sommandosi al tipico cielo novembrino del nord Italia porta ad un combinato disposto tipicamente espresso nei giorni dei Morti
3) Essendo la classe “vivace”, la logica poteva essere quella di aggiungere accompagnatori, ma sarebbe stata una logica fin troppo banale. Meglio aggiungere un’altra classe, aumentare l’entropia e sperare che Dio ce la mandi buona.
4) Ai ragazzi è stato chiesto di portare solo uno zainetto e infatti Pica si è presentata con il suo zainetto bello stipato e pronto con tutto il necessario (e solo il necessario). Poi lo ha posato li davanti al pullman in attesa, in mezzo ad alcune valige che sarebbero state classificate come “bagagli fuori misura” sui voli intercontinentali che contenevano: piastre per capelli (dovesse arrivare un invito in alta società), cambio d’abito (per le cene di gala), scorte alimentari (in caso di guerra atomica), ecc..
5) Divieto assoluto di portare il cellulare. Il che pare non aver portato nessun ragazzo sull’orlo di una crisi di nervi ma ha portato le prime mamme (sì, …non è questione di essere di parte… è che sono sempre le mamme!) a chiedersi come stessero i dispersi quando ancora il pullman non era uscito dal territorio comunale di Ovettitown (che non è grande come Los Angeles!).
Tutto ciò detto, ovviamente poi si trattava di una gita di terza media e quindi la cucciola si è divertita un mondo, ha riso e scherzato con amiche e amici, ha visto i prof sotto una luce diversa ed è tornata a casa sporca, assonnata e felice come giusto che sia.
Il che, alla fine, è l’unica cosa che conta davvero.