Buon Compleanno Pica #13

A te che ogni mattina ti alzi prima di tutti, perché “ho bisogno del mio tempo”. A te che affronti il mondo con determinazione ma passeggi nella vita come nel paese delle meraviglie. A te che ogni tanto ti immergi nei tuoi giochi fatti di lego e costruzioni e inventi mondi infiniti, a te che non ti stanchi di giocare perché il gioco è un angolo speciale senza tempo e senza luogo.

A te che quando arrivano le tue amiche o devi andare uscire o c’è una qualsiasi occasione che a tuo parare merita, saccheggi l’armadio di tua sorella, perché lei ha sempre e comunque vestiti più cool. A te che sai tutto delle storie della classe dell’Ovetta, manco fossi in classe con lei, a te che se qualcuno si lascia o si riprende devi esserne messa al corrente immediatamente e nel dettaglio. A te che hai già candidamente ammesso che quando l’Ovetta partirà tu piangerai di sicuro, perché questa sorella grande e intraprendente è anche un rassicurante sostegno e ti mancherà assai.

A te che esci per andare a scuola mezz’ora prima e per andare al campo di atletica almeno quaranta minuti prima. A te che “Pica, non abitiamo a Los Angeles!” … “Sì, ma mi piace essere puntuale. E poi ci sono anche le mie amiche e dobbiamo sempre parlare di qualcosa.”

A te che hai ricevuto il tuo cellulare, che lo aspettavi da… sempre e che ovviamente sapevi già come personalizzarlo in tutto e per tutto. A te che sei coscienziosa e “No, non posso avere whatsapp fino ai tredici anni… Nonna, è per legge!” … e sei tu che lo dici a loro; ma poi alla fine gli anni li hai compiuti e, con parsimonia e controllo dei vetusti, ora potrai usare anche whatsapp.

A te che a pranzi racconti, commenti, elabori e rielabori le tue giornate scolastiche e concludi sempre con rassegnazione in modo impietoso “siamo la classe più incasinata della scuola”. A te che i compiti li fai in un attimo ma… quelli che ci sono da fare però… non una virgola in più. A te che hai scelto a quali “open day” delle scuole superiori partecipare e l’hai fatto in modo deciso, a te che frequenterai un corso di latino per capire cos’è, a te che ci lasci intravedere la scelta del tuo liceo, e forse in cuor tuo è più chiara di quanto tu abbia il coraggio di ammettere. A te che quando ragioni di “strade aperte per l’università” e improvvisamente ci sembri ancora più grande.

A te che sei andata in Gran Bretagna con la scuola, in famiglia, a te che, questa volta, era il tuo momento ed eri stra-orgogliosa e sapevi tutto: come si vola, cosa si fa in aeroporto, come ci si muove, non “come molti miei compagni che hanno cominciato a scattare foto a qualsiasi cosa e si vedeva che non erano mai usciti da Ovetti-city”. A te che ti senti una cittadina del mondo e non ti stupisce se a casa nostra, per qualche settimana, c’è un ucraino o una olandese o un americano o un lituano. A te che nelle cene con gli ospiti “Si parla solo in inglese “e tu, piano piano, cominci a partecipare con piccoli interventi. 

A te che il compleanno è sempre e comunque l’evento più importante dell’anno e i festeggiamenti devono essere adeguati. A te che sei cresciuta davvero perché quest’anno hai iniziato il countdown solo un mese prima della data, contenendo a fatica l’eccitazione e con il sorriso più smagliante possibile.

A te che con il Monno è sempre un tira e molla su quale film vedere, sull’apparecchiare o sparecchiare la tavola, su quale porzione di gelato prendere. A te che giochi a scacchi con lui e perdi sempre, e nemmeno sai come ha fatto a convincerti a tirare fuori la scacchiera. A te che lo supporti come un vero navigatore con il simulatore di F1 e, come lui, ti appassioni ai tempi sul giro e alle classifiche.  A te che ti lamenti sempre con il Monno per il suo disordine, a te che, sorridendo, ammetti ogni tanto di non “trattarlo sempre benissimo”. A te che il Monno sa farti ridere quando serve. 

A te che hai divorato con voracità i libri di Harry Potter e ti sei appassionata ai film. A te che hai costretto papà a guardarli tutti di nuovo perché comunque, anche se sapevi la storia, un po’ di paura ti è venuta lo stesso; e poi gli ultimi sono stati i più belli perché li hai visti insieme a tua sorella.

A te che vorresti un mondo senza male di ogni tipo, a te che “senti” le malattie degli altri e ti vengono le “gambe molli”. A te che gli esami del sangue sono come affrontare una delle dodici fatiche di Ercole, e soffri anche se a farli è tuo fratello o un amico.

A te che sai essere arguta e sai osservare il mondo, a te che “le esperienze degli altri sono anche le mie esperienze”, a te che cogli particolari originali dai racconti. A te che cresci alla velocità tripla, perché essere il numero tre può essere molto difficile, ma hai imparato a riconoscere quando è il momento di rallentare. A te che hai sempre fame almeno mezz’ora prima di tutti gli altri, a te che sgranocchi carote ma non ami i dolci. A te che sai prenderti in giro e hai capito che questa è una grande dote, ma ogni tanto sei comunque “arrabbata-arrabbattissima”, perché ci sono questioni di principio che proprio non riesci a digerire. A te che sei determinata e testarda, a te che affini le parole, a te che ti rifugi nei libri come se fossero un mondo straordinario. A te che ti accoccoli tra le braccia di mamma o papà, che sai dire “ti voglio bene” con naturalezza, come a ricordare l’ovvio ma anche l’indispensabile, a te che hai occhi luminosi e un sorriso dolce,
si, proprio a te,
Buon compleanno Pica !

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