Settembre 2024: l’Ovetta avanza una proposta.
Ora, il semplice fatto che l’Ovetta, di solito accomodante oltremodo, decida di buttare il cuore oltre l’ostacolo è cosa degna di massima attenzione.
Ma poi, per di più, non di proposta accettabile, non di proposta interessante, nossignore, non si trattava di nulla di ciò.
Bensì di proposta seria, serissima.
Mamma e papà Ovo non ci hanno pensato molto, anzi, a ben pensarci non ne hanno nemmeno discusso tra loro, si sono assicurati che la proposta fosse davvero “motivata” ed hanno dato il via libera.
In mezzo al marasma di quel periodo, l’Ovetta ha quindi cominciato un percorso ad ostacoli effettuando scelte, partecipando a riunioni preparatorie e selezioni, annegando un poco anche nella burocrazia, fino a quando, poco prima dell’estate, tutta la fase preparatoria poteva dirsi conclusa. Non restava che aspettare LA mail che avrebbe definito il tutto.
Martedì 30 settembre 2025… ore 11,45
È un martedì qualunque…
È un orario qualunque…
È un “ding” qualunque che segnala l’arrivo di una mail qualunque… anzi no, non è proprio una e-mail qualunque.
Due minuti dopo sulla chat di famiglia scoppia il finimondo: LA mail è arrivata! Il punto di svolta dopo 12 mesi di preparativi è arrivato.
Ovetta e Monno rientrano a breve da scuola; mamma Ova idem, papà Ovo è incredibilmente nel milanese ma accelera per rientrare anche lui; solo Pica ha il pomeriggio a scuola (tra l’altro rarissimi) e si accontenta giocoforza di qualche anticipazione qui e là.
Quando la maggior parte della famiglia è intorno al tavolo, l’Ovetta apre finalmente il link contenuto nella e-mail… mette la password…. e annuncia una sola parola che però sarà estremamente importante almeno per la prima parte del 2026: “Michigan”
Da metà gennaio a metà giugno del prossimo anno, l’Ovetta si trasferirà in un microscopico villaggio nel Michigan e sarà una studentessa di un piccolo paese di quello Stato.
Quel Martedì praticamente tutti in famiglia hanno letto e riletto le innumerevoli informazioni contenuti nelLA e-mail e abbiamo saputo che condividerà casa con un ragazzo, una ragazza, la di loro mamma e un’altra host australiana, due cagnoni, due cuccioli e due gatti.
Nei giorni successivi, l’Ovetta ha cominciato a scriversi con la “familyhost”, ha fatto una videochiamata con la host mum che le parlava dal patio di una casa tipica americana e ha sostenuto un colloquio al consolato statunitense che l’ha intervistata in modo vario, prima di darle il nullaosta per il visto studentesco.
Ora stiamo definendo i voli e gli ultimi aspetti organizzativi, mentre l’eccitazione della cucciola, giustamente, sale sempre più…
… per la fifa se ne riparla a gennaio.