Bruce is in town

Pica, causa “campus” estivo con le amiche da lunedì prossimo ha dovuto scegliere e… giustamente… ha scelto il campus con le amiche.

Mamma Ova ha rinunciato bollando il resto della famiglia come “folli” (almeno in presenza del resto della famiglia), forse usa parole meno gentili e naif in assenza degli stessi.

Al Monno e all’Ovetta invece papà Ovo aveva dato campo libero di scelta.
“Volete voi partecipare o no?… nessun problema in entrambi i casi ma sappiate che a) nel caso, si fa come dico io, il vecchio, il vetusto, il capobranco e b) se qualcuno resta indietro… potete sempre contare su di me: vi aiuto a trovare la strada per tornare a casa ma non mi fermo!”
I “teens” ci hanno pensato su e hanno deciso che, come dicono loro, “ci sta!”

Da mercoledì scorso ad orari fissi (ore 10.00 – ore 15.00 – ore 19.00) i tre Ovetti compaiono sul piazzale antistante lo stadio di San Siro per mantenere il loro posto in coda per il concerto di lunedì; seguito del concerto di 4 anni fa a Roma (si veda qui) dove nell’occasione partecipò anche Pica e seguito pure di una promessa silente fatta x anni fa. (si veda qui).

Come ogni volta che si affronta un’avventura così, piano piano che si conoscono le persone intorno (che poi sono sempre le stesse e man mano più numerose) ci si conosce e si fa quindi amicizia con l’anconetana chiacchierona sposata con un silente obbligato, l’arzilla vecchietta di 71 anni che ti chiede di tenerle un posto “perché quando si aprono i cancelli, sa, io non riesco più tanto a correre”, l’americana (anzi l’ammmericana) che cerca di disciplinare gli italiani in una coda a due x due mentre i nostrani tendo ad un gruppo più a foggia di palla, i romani che sono arrivati dimenticandosi i biglietti a Roma, la ragazza di Berlino che ha mollato il fidanzato in quel della Germania ma passa ore al telefono, il ragazzo che hai visto 15 anni fa allo stesso concerto di Napoli e con cui hai alzato un uomo “diversamente alto” aper fargli vedere da meno di un metro il suo mito, la famiglia con bimbi al seguito che ogni volta che li vedi ti ricordi di averli visti nei concerti di prima, la ragazza che non conoscevi ma te la presentano perché “guarda che siete della stessa città!” e poi scopri che siete anche della stessa via anzi siete dirimpettai! (come è piccolo il mondo), ecc…ecc…

“Papà”… “dimmi Ovetta”… 
“E’ divertente ma mi sembra di far parte di una setta; ma funziona così anche per i concerti degli altri artisti?”… 
“Credo di no, Ovetta, credo sia più un aspetto di cambio generazionale” …
”Guarda i concerti di questi giorni che ci sono passati davanti papà”…
”Hai ragione Monno. Per il concerto di Marrakesh c’erano un centinaio di persone alle 10 del mattino del giorno del concerto in attesa; per quello di oggi di Gabry Ponte lo stadio ha iniziato a riempirsi dopo l’inizio dello show. Ma d’altra parte credo che se tu volessi andare in prima fila ad un concerto di Vasco… faresti la stessa coda di giorni che stiamo facendo noi.”
“Quindi?”
“E quindi vale tutto ragazzi. Forse siete più furbi voi che “state tranqui” e arrivate il giorno del concerto stesso senza troppi “sbatti” e vi mettete nel posto che trovate; o forse siamo più tosti noi che ci facciamo un mazzo così ma andiamo dove decidiamo di andare noi… certo si fa fatica; credo valgano tutti e due i modi di fare.”

PS: “solo che un vecchietto come me non farebbe mai a cambio; troppo divertente condividere con la vecchietta, i romani, la signora di Ancona,  l’ammmericana, ecc…. una passione che è la stessa per tutti e per tutti diventa la cosa più importante del mondo per 4 ore… ogni 5 o 6 anni!”  

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