C’è una linea di demarcazione ogni anno alla fine della primavera che sancisce in maniera inequivocabile da che parte stai.
Non è una giornata fissa… quasi sempre viene all’inizio del mese di giugno; molto spesso, di lunedì mattina.
Quest’anno quella linea cade domani, lunedì 9 giugno.
Ora, si badi, essere di qui o di là della linea ha implicazioni assolute per chiunque che lo si voglia ammettere o meno, sì, anche per te, chiunque tu sia che stai leggendo.
Facciamo un esempio pratico prendendo ad esempio la famiglia Ovetti.
Qui da noi, due persone, gli anziani e vetusti Ovo genitori, stanno “al di qua”.
Per loro, a prima vista ma si badi solo a prima vista, domani mattina non cambia nulla.
La sveglia continuerà a suonare alle 6,45; continueranno a fare colazione e scappare via verso il proprio lavoro, quando papà Ovo è fortunato si gode un lavoro da casa in giardino, se è meno fortunato viaggia su e giù, di qua o di la per l’Italia o l’Europa mentre mamma Ova se è fortunata se la prende comoda prima di uscire e se è meno fortunata scappa subito.
Seguono 8 ore di lavoro, due pranzi, vari lavori in casa etc..etc…etc… prima di crollare esausti la sera. Insomma, tutto normale.
Ma qui da noi ci sono anche tre persone che stanno “al di là” e sono i tre Ovetti.
Per loro, da domani mattina, la sveglia può anche suonare presto, se serve per vedersi prima con gli amici; poi segue una giornata di intensa chiacchera, gioco, pettegolezzi, sport vari senza preoccupazione alcuna, intervallata da due pranzi (già preparati of course) con sporadiche feste serali alternate ad altrettante sporadiche uscite per il paese in attesa di varie settimane tra campus e vacanze con gli amici.
E sì… la linea di demarcazione della fine della scuola ti cambia la vita… o di qua o di là.
Questa sera, gli Ucas sono venuti a casa Ovetti, dall’alto della loro pensione, hanno chiesto a papà Ovo: “Papà Ovo, ma dimmi, da domani, che è finita la scuola, come sarà la tua giornata?”
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“Nonno Motore,… io domani lavoro uguale (sono “al di qua… io”)”
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“Ah già!”