Buon compleanno Monno #14

A te,

che ultimamente cresci in continuazione e nell’ultimo anno hai superato quota 170 cm e hai l’aria dinoccolata e un po’ sbrindellata tipica della tua età. A te che usi scarpe di numero 45 e hai iniziato a rubare le magliette a papà Ovo, ma sempre fedele al tuo brand “sciatto chic”. 

A te che hai deciso che avevi qualche giorno libero e potevi andare al mare a fare compagnia ai nonni e hai preso il treno, da solo… senza problemi.

A te che continui a marciare e quest’anno in una categoria più alta i chilometri sono diventati 5; a te che quest’inverno temevi di non essere pronto a gareggiare con i grandi “… Papà non ce la faccio”. A te che questa primavera con l’allenatore hai programmato i chilometri, le ripetute, gli allunghi, i tempi, perchè “voglio arrivare a Caorle”. E poi, alla fine, quest’autunno andrai davvero, per la prima volta, ai campionati nazionali di categoria tanto attesi.

A te che studi e hai buonissimi risultati, sì… ma seguendo un metodo tutto tuo, a te che non hai un quaderno ma solo appunti sparsi in una miriade di fogli, a te che sfrutti in uguale misura una certa memoria e una buona dose di curiosità. A te che, prima di scrivere un tema, discuti fitto fitto con mamma Ova, per riordinare le idee e pensare all’incipit e alla chiusura, a te che scriverlo poi non è un problema ma copiarlo in bella è la peggior sciagura capitata. A te che ami la storia, e in particolare quella del 900 e, per passare una di queste sere estive in allegria, hai deciso di vedere un documentario in due puntate sullo sbarco in Normandia. A te che una sera sei finalmente riuscito ad assistere ad una conferenza di Alessandro Barbero ed eri soddisfatto e curioso, a te che eri di gran lunga uno dei più giovani spettatori … interessato alla prima crociata. 

A te che sei Eta Beta e tiri fuori dalle tasche della felpa una matita, una gomma, un tappo di bottiglia, un foglietto, un pacchetto di biscotti, una chiave, una spilla da balia, una nocciola e quant’altro. 

A te che dovevi scegliere il corso estivo WWF e hai optato per qualche cosa di bizzarro, totalmente fuori dagli schemi a cui non avevi mai pensato: un corso di vela! A te che sei partito con poche aspettative e ne sei tornato entusiasta; a te che, nonostante il severo regolamento del campus, ti sei divertito molto e hai trovato ragazzi simpatici e spumeggianti. A te che … “Papà sono bravissimo… oggi ho scuffiato 5 volte!”.

A te che sai essere sfuggente ma richiedi anche attenzione, a te che, in pochi minuti, sai essere divertente ma anche selvatico e ruvido; a te che sei dotato di una dialettica sottile, cerchi di strappare a tutti un sorriso e pratichi l’ironia con leggerezza. 

A te che in classe non hai trovato quegli amici, proprio amici, a cui tenevi davvero tanto, e questo ti fa un po’ soffrire, ti rimescola e rimette ogni tanto in discussione il tuo stare a scuola. A te che proponi varie attività ma trovi negli altri ragazzi poco entusiasmo e un po’ ti stai rassegnando ed è davvero un peccato.

A te che però al campo di atletica conosci proprio tutti, e sei diventato anche il soggetto del “capolavoro” di un tuo amico più grande e facciamo a capire come si possa parlare di Churchill, Einstein e il Monno… ma vabbè.

A te che sei rigoroso e credi nel potere supremo dei numeri, a te che hai superstizioni che devi rispettare per riequilibrare il tuo lato troppo razionale, a te che fai gli addominali ogni sera prima di andare a letto e conti il numero progressivo degli esercizi fatti, a te che odi la doccia con il fondo ruvido e appena puoi ti intrufoli nel bagno degli Ovo genitori perché, lì, il fondo è liscio. 

A te che sei complice con l’Ovetta e ormai vi “coprite” a vicenda, a te che sai che puoi contare su di lei e in cambio le offri il tuo sguardo scanzonato e divertito per sdrammatizzare i suoi momenti da girl teenager. 

A te che segui ogni evento sportivo, e quest’estate ti godrai ogni attimo delle Olimpiadi, ma poi c’è il tennis, la Coppa America, la Formula 1; a te che l’unico sport che ti annoia un po’ forse è proprio il calcio, ma ti informi comunque perché “è sempre bene avere un argomento di conversazione con gli amici”. A te che hai la  competizione nel Dna, diretta eredità di papà Ovo, a te che metti tutta l’energia possibile in ogni partita come fosse la finale di Wimbledon, dalla partita a volano in giardino con Pica a quella di calcetto con i compagni di classe, perché “perdere non è un’opzione possibile”.

A te che ti prendi cura di Pica con noncuranza, da lontano senza farti notare. A te che hai fatto un piano dettagliato e serissimo (fin troppo) per lo studio estivo di Pica, a te che con lei eserciti la pazienza e siete la nuova versione di Sandra e Raimondo.

A te che sei diventato “responsabile” all’oratorio estivo e quindi ti hanno affidato dei cuccioli che, come dici tu, “Mi stanno sempre attaccati, ma proprio attaccati attaccati, non posso nemmeno andare in bagno!… è faticosissimo!”. A te che chiedi sempre “Come va?” e, quando la domanda è posta a te, rispondi sempre “Bene, bene”, perché qualcosa di buono in fondo è sempre successo. A te che non vuoi sentir parlare di storie tristi o violente di sera, perché ti rattristano profondamente e non dormi bene, a te che continui a guardare il mondo cercando le simmetrie, a te che non hai paura di ciò che è nuovo, ma hai bisogno di certezze, delle tue certezze; a te che hai capito come uscire dal guscio quando serve, ma anche come richiuderti dentro, a te che sai di essere un ragazzo fortunato, ma alla tua età la fortuna è quasi un’abitudine e ti sembra qualcosa di impalpabile; a te che non ti accontenti, a te che cerchi il giorno di sole, a te che ci fai ridere e sorridere, a te che sei un ragazzo solido e sensibile, strampalato e generoso, a te, sì proprio a te

buon quattordicesimo compleanno Monno.

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