E il meglio doveva ancora arrivare

La giornata volge al termine ma il bello sta ancora per arrivare. 

Il nostro nuovo amico ha trovato il punto giusto, un conglomerato di grossi massi nel bel mezzo di una distesa di sabbia. Ha detto che era il posto giusto, … se lo dice lui che, tra l’altro, dice pure di essere in contatto diretto con Allah…
Abbiamo scaricato i nostri zaini e abbiamo cominciato a tirare fuori i sacco-lenzuola; poi papà Ovo ha aiutato a trasportare la pentola, il cibo e i materassi portatili mentre i ragazzi giocavano ad ascoltare il loro eco.
Mezz’ora dopo la famiglia Ovetti si è fermata, tutta attratta da quelle palla rossa che piano piano scendeva all’orizzonte colorando il cielo di giallo… arancione… rosso…. azzurro…. blu notte.

Silenzio

Eccolo il deserto…


Un silenzio totale (che poi per qualcuno abituato ad una famiglia di 5+2… diciamo che balza subito alle orecchie).

E anche buio total… no, quello no, perché nel frattempo il nostro amico ha acceso un fuoco e messo su da mangiare.
“It will be ready in 1 hour.”
E allora abbiamo chiacchierato per un’oretta ascoltando la storia del medio oriente (versione mediorientale) fino a quando il nostro pollo con verdure cucinato rigorosamente senza acqua non è stato pronto con estrema soddisfazione di tutti ad eccezione del Monno ipersensibile alle spezie (… e in questo caso di spezie effettivamente ce ne erano assai …..)


Giusto il tempo per un the per la gioia di tutti e specialmente di Pica, e poi tutti dentro il sacco lenzuola e sotto le coperte.  Piano piano ognuno si è addormentato solo quando è stato sopraffatto dal sonno e dalla stanchezza delle giornate trascorse senza un attimo di tregua, perché se non fosse stato per la stanchezza nessuno si sarebbe mai stancato di quello che aveva davanti agli occhi. Sopra di noi … un cielo puntato da migliaia di stelle con lo sfondo della via lattea proprio sopra di noi, contando le stelle cadenti ed i satelliti visibili ad occhio nudo, al caldo delle coperte mentre un vento leggero ma costante fischiava nel bel mezzo del nulla, noi accampati su un grosso masso nel centro del deserto del Wadi Rum in Giordania.
 
Questa estate gli Ovetti hanno visitato anche Petra, si sono bagnati nel mar morto, il Monno e Papà Ovo hanno surfato sulle dune di sabbia del deserto, tutti e cinque hanno fatto snorkeling sulla barriera corallina, con gli occhi spalancati, in particolare l’Ovetta che ha ricevuto anche i complimenti dell’autoactono istruttore di nuoto, hanno bevuto il the nel deserto e Pica si è fatta amica il beduino per averne di più e di più e di più, hanno toccato i 52° gradi percepiti (solo un giorno… per fortuna!), hanno preso una mongolfiera all’alba in Cappadocia, visitato moschee dall’antichissima storia e hanno attraversato il Bosforo lambendo l’Europa e l’Asia.
E hanno fatto millanta altre cose. E, anche se a momenti hanno pensato di non farlo, sono tornati.

Da domani si ricomincia (nel senso che ricominciano gli Ovetti perché i vetusti da varie settimane  hanno ricominciato), però papà Ovo che ora scrive questo post, in fondo in fondo, se chiude gli occhietti, quello notte l’ha rivive ancora…. 

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