“Sentite avrei avuto un’idea”
“?”
“Voi non siete mai stati a Venezia; ora, visto che dovete passare un po’ di tempo in Italia direi che magari potremmo fare una gita a Venezia così potete vedere qualche cosa dell’Italia che è molto bella. Che dite?”
“Wow!”
“Ok, adesso lasciatemi pensare quando riusciamo ad incastrare un fine settimana senza troppi casini e poi si va!”
…
Papà Ovo diceva queste cosa agli ospiti Ucraini più o meno verso fine marzo.
Poi ha cominciato a pensare ad una data, incrociando gli impegni di tutta la famiglia – già abbastanza incasinati di solito – con quelli dell’ovetto A. sportivo in erba, nel senso letterale visto che vivrebbe su un campo di calcio.
…
Ci ha pensato tanto. Non sembrava trovare mai la data giusta.
…
Ma proprio tanto tanto. Proprio impossibile.
…
Alla fine con una decisione lampo (?) si è optato per questa domenica!
Ore 6,45
Tenendo una certa linea di continuità con la sveglia infrasettimanale, gli Ovetti si sono svegliati di buon grado.
Ore 7,30
anche l’Ovetto A. è stranamente puntuale (forse perché non siamo diretti verso la scuola?) e tutti si stipano sula mega-macchina che riesce a trovare un sedile per tutte e sette le persone: pronti partenza e via!
Ore 9,30
In perfetto orario l’Ovetti-car entra nel parcheggio di Venezia; quello per intenderci che costa “quasi” come un rene… che poi è il più economico; figuriamoci gli altri!
Per le successive tre ore la compagnia si perde tra i meandri di Venezia cercando di far vedere le cose più classiche; i “turists” sparano una serie di fotografie a… praticamente ogni cosa il che rende molto lenta l’attraversata della comitiva verso San Marco. Ma alla fine ci si arriva.
Breve conciliabolo e via alla visita del museo della basilica con annesso panorama su Piazza San Marco; papà Ovo si prende un break e li aspetta in piazza godendosi il sole caldo di una bellissima giornata.
Ore 13,00
La truppa arriva al ristorante prescelto per la sosta; prescelto anche perché ha un ampio menù senza glutine.
Gli Ovetti assaggiano, ognuno a modo loro, la cucina autoctona: chi una pasta coi lupini, chi della polenta, chi la pasta tipica del ristorante e chi delle seppie; anche gli Ovetti ucraini assaggiano della buona e sana cucina Italiana veneta: pizza con coca cola e Cesar salad con succo di frutta!
Vabbè… qui magari dobbiamo ancora lavorarci un pochino.
Ore 14.00
Free time! Grande idea di mamma Ova che concede un’ora di libertà ad ognuno che quindi è libero di girare a suo piacimento. Per la cronaca papà Ovo visita la Biennale e La Fenice, mentre Pica (seguita fedelmente da mamma Ova) guida l’augusta con alla mano una piantina poco dettagliata fino alla chiesa di san Francesco, grande divertimento della cucciola. Ovetta e Monno si sparpagliano in direzioni varie. Gli Ovetti ucraini optano per gironzolare fra le vie della… moda.
Ore 15.00
Pica armata di mappa della città fa da apripista e tutti la seguono per riattraversare Venezia verso il parcheggio; ci piacerebbe poter dire a passo spedito… ma le foto incombono… da mandare soprattutto al papà ucraino, che segue la nostra gita da lontano.
Ore 16.30
Con i piedi un po’ stanchini, la comitiva si rimette in moto direzione Ovetti town salvo scoprire che un sacco di altre persone erano esattamente sulla stessa strada del rientro, che per questo è stato un po’… lunghetto.
Ore 19.00
Dodici ore dopo la gran combriccola rientra stanca a casa. Circa 15 chilometri a piedi su e giù. Cena non pervenuta, basta un thè caldo e qualche biscotto e tutti bramano ardentemente il divano o il letto.
Sorrisi sereni e volti felici per i nostri ospiti che cercano (e meritano) piccoli angoli di normalità. Gli Ovetti tutti sono contenti di condividerli con loro. Certo però… qualcuno ci spieghi perché domani la sveglia suonerà ancora alle 6.45 ???