Piangi con me? No, gioco a palla

Venerdì sera… a tavola“Oggi la mia compagna A. durante l’intervallo ha pianto e così abbiamo deciso che questa è stata la settimana del pianto.”
“Ovetta, in che senso la settimana del pianto?”
“Nel senso che tutti i giorni ha pianto qualcuno. Lunedi ha pianto C ed anche martedì; mercoledì ha pianto S, giovedì ha pianto M. e oggi appunto A.”
“Ah! Però! E le motivazioni immagino siano stata grandi.”
“Beh allora lunedì C. ha pianto perché è gelosa di N. che vuole stare con D. mentre anche a C. interessa D.”
“Ah beh!”
“Martedì C. ha pianto ancora perché D. ha detto che non vuole stare con N. ma non vuole stare nemmeno con C.”
“Direi che D è abbastanza saggio.”
“Mercoledì S. ha pianto perché crede che i maschi la osservino quando fa gli esercizi di ginnastica.”
“Ed è vero?”
“No, i maschi giocano solo a palla o a rincorrersi, del resto se ne infischiano.”
“Giovedì M. ha pianto…. A dire il vero non mi ricordo perché ha pianto.”
“E questa direi che finora è la motivazione più seria.”
“Oggi invece A. ha pianto perché qualcuno la prendeva in giro, credo.”
…”Beh… che dire, forse che la parte femminile della popolazione della scuola media dell’Ovetti town ha degli intervalli scolastici densi di emozioni… magari tendenti al tragico ma sempre emozioni sono. E per i maschi vale la stessa cosa?”
“NOOOO”

“In che senso?”
“Te l’ho detto, loro giocano a palla o corrono.”
“Monno, davvero?”
“Beh… ecco… si””
“Ma scusa non dovreste essere divisi in bolle? Circoscritti in gruppetti? Recintati e separati? E poi avete il pallone???”
“No, non abbiamo il pallone.”
“Ah!”
“Però ogni giorno ci facciamo una palla… di fortuna.”
“???”
“Beh, per esempio mettiamo insieme tutte le carte con cui confezioniamo i panini, poi magari se non bastano aggiungiamo dei fazzolettini di carta e se non basta anche della carta igienica.”
“Oh Signur!”
“Sì ma pulita!”
“Ah beh! Allora!”
“Ma almeno state divisi per classe?”
“Sì quello sì, e infatti abbiamo vari campi da gioco perché non ci sono abbastanza porte e allora ce ne inventiamo qualcuna.”
“Tipo?”
“Usiamo gli alberi, usiamo le scarpe di qualcuno, usiamo la porta dei bagni…”
“Già! Usano anche i nostri di bagni!”
“Tanto che ve ne fate? Voi state piangendo!!”

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