Sulle ali della libertà

Due settimane fa, un martedì mattina, mamma Ovo, papà Ovo e l’Ovetta sono usciti di casa tranquillamente.
Insieme, i due genitori decisamente eccitati e la cucciola “superficialmente tranquilla”, hanno percorso il chilometro e mezzo che separa casa Ovetti dalla nuova scuola dell’Ovetta.

Eh già! Perché la cucciola (ma forse questo termine non si può più usare) è ora alle scuole medie!

La giornata in se è passata senza scossoni: l’Ovetta nell’attesa che aprissero i cancelli, si è rifugiata nel gruppo della sua vecchia classe elementare, tutti i 150 bambini con genitori al seguito sono quindi stati ricevuti nell’aula mensa (adibita per una cinquantina di persone circa ma non stiamo a guardare tutti i dettagli), sono stati smistati nelle varie classi dopo il pistolotto della preside (nemmeno tanto male a dire il vero) e una volta in classe hanno tutti cercato conforto in qualche viso famigliare (leggasi compagni delle elementari casualmente finiti nella stessa classe).
Qui una professoressa, dai modi gentili e garbati, ha spiegato loro cosa fare e cosa non fare …. Ma in realtà si vedeva benissimo che stava guardando i bimbi, ma stava parlando ai genitori e avrebbe tanto voluto dire “E CHE DIAVOLO NON MANDATELI A LETTO ALLE 23 CHE POI IL GIORNO DOPO SONO RINTRONATI, E TOGLIETEGLI QUEL ACCIDENTI DI CELLULARE DALLE MANI, ECC…ECC…” ma tutto in tono soft, molto tranquillo.

Nel pomeriggio, poi, una fiumana di telefonate sono arrivate all’Ovetta e lei ha risposto a tutti quasi stupita che questa novità avesse sortito una qualche attesa nelle persone a lei vicine.
Insomma tutto bene.

Sono passate due settimane, ecco un breve e non esaustivo elenco di quello che anche noi Ovo-genitori stiamo imparando:
1)        L’Ovetta si sveglia alle 6,50 ed ha improvvisamente capito quale lusso sia il potersi svegliare dopo le 8,30 il sabato: erano anni che cercavamo invano di spiegarglielo!
2)        Esce di casa in bicicletta alle 7,25 per trovarsi a metà strada con altre amichette: qui pare partano grandissime chiacchierate che, in mezz’ora, le portano giuste giuste in aula (tempo stimato senza chiacchiere… forse 10 minuti).
3)        La metà, meno uno, dei professori sono “simpatici e ci faranno lavorare tanto”.
4)        Quell’uno che manca alla metà di cui sopra è severissimo, antipaticissimo e terribile: visto la materia di cui si occupa francamente non siamo molto preoccupati, a meno di non ambire a qualche medaglia olimpica.
5)        L’altra metà degli insegnanti risulta al momento assente !!!
6)        Il rientro da scuola, sempre a dorso del velocipide e con le fidate amiche, pare essere molto più travagliato dell’andata: una delle fanciulle ha bucato già una volta ed ad un’altra è scesa la catena… non c’è male in soli 10 giorni!
7)        Circa la metà dei ragazzi NON ha un cellulare: ma …. allora….. “SI….PUÓ…FARE !!!” E qui Mamma Ova sorride assai.
8)        La “ragazza” arriva al venerdì pomeriggio in stato catatonico, uno straccio, un’ameba assoluta per sua stessa ammissione: pregasi notare che, al momento, vi sia pochino da studiare e i corsi “accessori” non sono ancora entrati nel vivo.
9)        La ventata di “libertà” le ha portato in dote un mazzo di chiavi (ma noi siamo tranquilli… sì… sì… certo….), la necessità ogni tanto di mangiare a casa da sola e, volendo, la possibilità anche di andare “in centro” per un gelato con le amiche. 

Domenica scorsa…
“Papà posso andare a mangiare un gelato con E. e C.?”
“Certo, guarda però che noi adesso usciamo.”
“Ok, allora io vado.”
“Ehmmm… Ovetta….”
“Sì papà?”
“Hai preso le chiavi?” 
“… Ops!”
“Ecco appunto.”
“Eh che non ci penso! Ok, adesso vado papà.”
“Ehmmm….”
“Che c’è????”
“Hai preso i soldi per comprarti il gelato?”
“…Ops!”

Margini di miglioramento ne abbiamo.

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