Vado a scuola

Alcune settimane fa, si veda qui, gli Ovo genitori avevano appreso con terrore durante il colloquio con le maestre dell’Ovetta che i cuccioli sarebbero andati al cinema.

In casa Ovetti la notizia era stata accolta con: disinvoltura (da parte di Pica), fraterna compassione (da parte del Monno conscio di quale dura prova attendesse sua sorella maggiore), terrore (l’Ovetta stessa stante appunto la fifa che il solo nominare un film le provoca) e disperazione pura (gli Ovo genitori che hanno iniziato a pensare a come superare l’ardua prova).
Nei giorni successivi papà Ovo, con mezzi più o meno leciti, era entrato in possesso di una copia del film in questione (“Vado a scuola”) e si era dedicato quindi ad una “prima visione” privata dello stesso; qui di seguito sinossi, recensione e critica di papà Ovo versione Mereghetti.

“Vado a scuola” (2013 – Regia Pascal Plisson – 77 min.)
Il film narra le vicende di 5 studenti siti in 5 Paesi poveri costretti a superare chilometri e chilometri ogni giorno onde poter andare a scuola.
A farla da padrona, le fatiche dei bimbi dai 4 ai 12 anni che appaiono estremamente responsabilizzati e che superano mille difficoltà; il che rende la pellicola estremamente istruttiva per qualsiasi bimbo abitante nell’italica penisola abituato a percorrere la minima distanza a bordo di seggiolini ultraprotetti alloggiati su megasuv.
Ciò detto, in nessuna parte del film appaiono “cattivoni e pussoni” (temutissimi dall’Ovetta) e la storia non si presta a picchi di sorprese estreme (insomma un po’ da abbiocchino, meglio vederlo con una buona tazza di caffè); il tutto per 77 minuti nei quali, a parte un attacco di elefanti (che non si vedono mai), anche l’Ovetta potrebbe non trovare alcun motivo per piangere.

Soddisfatto dalla sua visione privata e certo di aver trovato il film giusto per sfatare il tabù, papà Ovo ha quindi cominciato l’estremo lavorio di convincimento facendo capitolare la cucciola dopo un’intensa settimana di continui tentativi.
Sabato scorso quindi, dopo una tranquilla giornata di giochi, è avvenuta la visione pubblica.

Minuto zero….
Sul divano di casa da destra a sinistra si siedono: Pica, Papà Ovo, il Monno, l’Ovetta che ai titoli iniziali reagiscono in maniera differente: Pica chiede se il film sia già finito, il Monno chiede cosa ci sia scritto, l’Ovetta comincia a mangiarsi le unghie… papà Ovo continua a credere di potercela fare… forse.

Minuto cinque…
Sullo schermo appare una capanna poverissima dove vivono e mangiano tutti insieme un sacco di persone; le reazioni sono le seguenti: Pica chiede se il film sia iniziato, il Monno chiede cosa stiano mangiando, l’Ovetta passa a mettersi in bocca il maglione e sottovoce sussurra “… ma sono poverissimi….”
Papà Ovo continua ad essere abbastanza ottimista.

Minuto venti…
Ecco un fratello ed una sorella uscire dalla capanna ed affrontare la savana per i 12 km giornalieri; Pica afferma di sapere che questo è il film… e che quindi è già iniziato mentre il Monno e l’Ovetta all’unisono scoppiano a piangere… perché “e se si perdono?”
Papà Ovo interviene prontamente a rassicurare che i due bimbi fanno la stesa strada ogni giorno e che quindi non c’è problema; scampato pericolo… per ora… papà Ovo dubita ma solo un pochetto.

Minuto trenta…
L’attacco dell’elefante passa inosservato (!).
I bimbi paiono rapiti dalla storia (!!).
Papà Ovo stenta a credere alla possibilità di arrivare davvero in fondo (!!!).

Minuto quaranta…
Passa indenne….

Minuto cinquanta…
Passa indenne…

Minuto sessanta…
Passa indenne…

Minuto settanta…
Passa indenne…

Minuto settantasei…
Papà Ovo, tronfio ed orgoglioso, è pronto ad esplodere braccia al cielo, come se la Ferrari fosse diventata campione… anzi di più, come se la Juve buttasse fuori il Barcellona… anzi di più, come se il Monno riuscisse a dormire in modo decente senza navigare in ogni dove per il letto… anzi di più, come se Pica mangiasse almeno un paio di biscotti a colazione… anzi di più,…. ecco…. Stanno per arrivare i titoli di coda…..

“UEEEEEEEE !!!!!!!!!!”
(L’Ovetta scoppia in un pianto inconsolabile)
Papà Ovo non si capacita… “Ma no…. Aspetta…. Ma cosa è successo…. Vedi…. È andato tutto bene…. I bimbi sono arrivati tutti a scuola sani e salvi…. Davvero…. Non c’è motivo…. Perché piangi?”
“UEEEEEEEE !!!!!!!!!!…. P-e-r-c-h-è- UEEEEEEEE !!!!!!!!!!… a…. m-e… n-o-n… m-i…. p-i-a-c-e…q-u-a-n-d-o…UEEEEEEEE !!!!!!!!!!”
“A te non ti piace quando cosa, Ovetta?”

“A me non mi piace quando i film finiscono!”

Ma cucciola… ti farei notare che questo è il primo film IN ASSOLUTO che vedi fino alla fine !

P.S. Per la cronaca, tale “allenamento” è stato parzialmente inutile, in quanto il cinema della scuola è stato annullato.

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