Una corsa per la vita.

Prima premessa
“Bimbi, allora, domenica abbiamo due possibilità. O facciamo la solita domenica in piscina, oppure sulle strade dell’Ovetto town si fa una corsa in cui possono partecipare tutti i bimbi. Sta a voi decidere”.
Nei giorni seguenti, una serie di riunioni super segrete tra il Monno e l’Ovetta ha portato alla decisione irrevocabile di partecipare alla corsa per le strade dell’Ovetto town.

Seconda premessa
“Bimbi, allora domani andiamo a fare la corsa. OK? Siete sempre convinti (tempo permettendo)?”
Un reciproco sguardo tra i due cuccioli cementa il sodalizio pro-corsa.

Domenica mattina ore 7,30
“Sveglia bimbi”
“Sai papà ho sognato che io arrivavo primo e l’Ovetta seconda” (Lo spirito ipercompetitivo del Monno pare abbia fatto un superlavoro durante la notte).
Ore 8,15
Monno, Ovetta e papà Ovo escono di casa biciclettamuniti e s’incamminano verso il punto di ritrovo (con un quarto d’ora di ritardo ma non è che si possa essere perfetti).
Ore 8,30
I tre eroi espletano le formalità:
1)        Papà Ovo lega la bicicletta,
2)        L’Ovetta lega la bicicletta a quella di papà,
3)        Il Monno si ingarbuglia con il lucchetto (seguirà sessione didattica all’uopo)
4)        iscrizione formale dei tre con esborso di euro 15 (cumulativo) a fronte del quale esborso nell’arco della giornata i tre verranno omaggiati di: 2 marsupi, 2 minimarsupi, 1 portacellulare, 2 palloni, 4 succhi di frutta, 2 merendine e 2 giocattoli… crediamo ci abbiano rimesso loro.
Ore 8,45
Il gruppo si dirige verso la linea di partenza; Papà Ovo comincia ad avvertire i primi segni d’impazienza del Monno e parte quindi con un pistolotto moral-educativo al cucciolo: “Bimbi, ricordatevi che in questa gara non è importante arrivare primi, lo facciamo per beneficenza e quindi siamo contenti di dare i soldini a chi ha brutte malattie e poi è molto divertente correre insieme a tutti questi amici per le strade della nostra città. Capito?” I due annuiscono.
Ore 9,00
Un nugolo infinito di bimbi tra i 3 e i 10 anni più accompagnatori vari, qualche nonno ed un paio di mamme con passeggini si pone sulla linea di partenza. In mezzo a loro Monno, Ovetta e papà Ovo che raddoppia il pistolotto: “Bimbi siete pronti? Ricordatevi che bisogna impegnarsi per fare una bella gara ma NON È IMPORTANTE ARRIVARE PRIMI. Quindi appena si parte non buttatevi a capofitto e state attenti soprattutto all’inizio che c’è tanta gente.
Ore 9,01 – BANG!
Alla partenza avvengono le seguenti cose:
1)        tutti bimbi schizzano a velocità supersonica;
2)        il Monno non è da meno, infischiandosene totalmente dei pistolotti e della presenza della sorella e del genitore, si lancia a perdicollo per la strada;
3)        Papà Ovo (basito) guarda l’Ovetta incredulo; poi i due scoppiano a ridere e cominciano ad inseguire il Monno;
4)        Venti metri dopo lo start, i primi bimbi cominciano ad farsi sgambetti involontari;
5)        Venticinque metri dopo lo start, i primi bimbi sono già per terra con le loro ginocchia sbucciate e il loro pianto strappalacrime;
6)        Il Monno, fatto suo lo spirito di questa gara di solidarietà, slalomeggia tra i corpi appena caduti, non si volta nemmeno per assicurarsi del loro stato fisico e continua imperturbato la gara. Dietro di lui tutti quanti (Papà e sorella compresi).
Ore 9,02 – Ore 9,?? (boh!)
Nel tempo indefinito della gara sono successi i seguenti fatti
1)        Il Monno è stato riassorbito dal gruppo Ovetta-Papà ed il trio ha poi continuato compatto (anche se il Monno tendeva sempre a stare un paio di metri avanti…tanto per far capire che lui era meglio).
2)        Ad un certo punto è stata obbligatoria una fermata causa scarpa persa dell’Ovetta.
3)        Poco prima il Monno aveva superato un suo coetaneo scambiando allegramente quattro chiacchere.
4)        Ad onor del vero va però anche detto che per tutti i 2.000 metri della distanza di gara (scrivere 2 km faceva poca roba… 2.000 metri fa più “figo”) i due novelli atleti non hanno mai smesso di correre rendendo il genitore particolarmente orgoglioso.

Poi, finalmente, il traguardo.
Grandi applausi, baci, succo di frutta a volontà, brioche e riposo.

Ore 9,40
Arrivano Pica e mamma Ova per un supporto agli eroi; giusto il tempo di un’altalena per Pica, giusto il tempo di capire che si era svolta una corsa e Pica scappava via verso la piscina accompagnata dalla mamma.
Ore 10,30
Premiazione dei gruppi con consegna delle coppe per tutti i bimbi delle scuole (proprio per tutti, ma tutti,… tutti…. tutti)
Ore 10,45
Mentre papà Ovo scatta foto di rito, l’Ovetta richiama la sua attenzione.
“Papà, ma hanno chiamato il Monno sul palco.”
“???” (papà tende l’orecchio verso il palco e quindi comincia ad ascoltare)
“… ma allora proprio non si trova questo bimbo di nome Monno? Forza, si tratta del bimbo secondo classificato tra tutti i bimbi di 3, 4 e 5 anni. Possibile che non voglia venire a prendere una bellissima medaglia d’argento?”
“Corri Monno, corri su”
Ore 10,50
“E veniamo alla premiazione delle bimbe di prima elementare… Seconda classificata: l’Ovetta!” (questa volta papà Ovo era attento).

Risultato
Monno e Ovetta hanno veleggiato sull’euforia dell’impresa svolta per tutta la giornata. Mercoledì, al rientro a scuola, sfoggeranno impareggiabili medaglie d’argento.
Sarà difficile la prossima volta cercare di trattenerli sulla linea di partenza.

Dal canto suo Pica ha informato chiunque glielo chiedesse che “io fatto cossa.” (si sta preparando per il prossimo anno).

PS: Questa era la 31° edizione della “Corsa per la vita”, corsa annuale non competitiva (per quasi tutti); papà Ovo, precedentemente, aveva partecipato alla sua prima edizione: 30 anni fa!

IMG_0811(Ovetta e Monno appena espletate le formalità d’iscrizione)

This Post Has One Comment

  1. Gli ovetti sono degli atleti ormai consumati. Complimenti!!!!

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