Un pizzico di sale

“Mamma, vorrei invitare l’Ovetto D.U. a casa nostra, posso?”.
Alcune settimane fa il Monno aveva espresso il desiderio di invitare il suo miglior amico nonché semidio in terra, maestro supremo, supporter certificato di identica (strano!) fede calcistica e compagno di giochi, di merenda e di tutto, per una merenda in casa.
Pregasi notare che:
1)        Il Monno non ha mai rivendicato alcuna pretesa;
2)        L’Ovetto D.U. non può essere nominato solo per nome, nossignore, si DEVE nominare per nomeecognometuttoattaccato.
Impossibile quindi negargli l’evento.

“Mamma, anche io vorrei invitare un paio di amiche, posso?” replica l’Ovetta.
“Certamente, magari un giorno gli amici del Monno e un altro giorno le tue amiche. OK?”
“Ho un’idea! – esclama il Monno – se noi invitiamo i miei amici e le amiche dell’Ovetta lo stesso giorno… anche loro diventano amici: è bellissimo!”
Causa missione “fraternità e fratellanza mondiale” del Monno, giovedì scorso sono stati invitati un paio di amichetti di entrambe i cuccioli.

Giovedì pomeriggio, ore 15.45
Papà Ovo, puntualissimo, è pronto per recuperare dall’asilo il Monno, il mitico D.U. e l’Ovetto A. (invitato anch’egli in modo da aumentare l’entropia ancora un pochetto); il piano prevede che papà trasbordi i piccoli fino a casa, li spogli degli strati primari e li abbandoni in cameretta onde poter tornare, almeno un poco, a lavorare al computer.
Ore 15.46
L’Ovetto D.U. informa papà Ovo che lui sa vestirsi da solo e quindi non necessita di aiuto; il sottoscritto lascia fare, salvo poi fargli notare che il maglione parrebbe essere al rovescio e le scarpe invertite: dettagli.
L’Ovetto A. informa invece che lui è molto contento di venire a casa nostra ma che ovviamente ci tiene affinché anche sua madre sia dei nostri; papà Ovo afferra al volo il concetto di dover rivedere il suo piano pomeridiano.
Ore 16.01
Durante il tragitto D.U. mi rende partecipe del fatto che il suo papà ha una macchina bella grande ma bassina e che quella di prima era meglio ma il suo papà l’ha presa anche se per lui è un po’ bassina e non capisce perché non poteva tenere la vecchia macchina che era bella mentre quella nuova è bassina (tutto senza una virgola… così come fu detto).
Papà Ovo comincia a capire da dove vengono alcune manie del Monno…
Ore 16.10
Scesi dalla macchina i tre cuccioli decidono di fare una corsa improvvisata, poi ci ripensano e decidono che la faranno in cameretta.
“Ma la cameretta è troppo piccola”, faccio presente.
“Non importa, faremo dieci giri di cameretta”, risponde D.U. (non è dato sapere se il medesimo dorma in una cameretta o in un hangar).
Ore 16.43
Dopo una trentina di minuti di gioco sfrenato in cui si alternano partite di calcio furibonde, match di basket spettacolari e fantomatici incontri di calciobasket (a destra si tira coi piedi, a sinistra si palleggia con le mani!), papà Ovo opta per offrire la merenda in modo da fermare i cuccioli prima che gli stessi cadano stremati.
Ecco allora il Monno orgogliosamente mostrare il suo salame di cioccolato che ha preparato il giorno prima.
Due belle fette ad ogni bimbo e voilà la merenda è servita.
Il Monno trangugia soddisfatto tutta la sua fetta.
Il bimbo A. ne mangia un pezzettino… poi decide che “pizzica tanto, non mi piace”.
Il bimbo D.U. ne afferra un bocconcino… poi decide che “pizzica troppo, non ne voglio più”.
A papà Ovo viene un piccolo dubbio e decide, inosservato, di assaggiare: impasto morbido, ben equilibrato, ottimo cioccolato, peccato solo che al posto dello zucchero sia stato usato il sale! Una schifezza immangiabile!
Et voilà, ecco improvvisamente sparire il dolce (forse “dolce” non sarebbe il termine corretto) ed arrivare un bel pacco di biscotti e grandi caraffe d’acqua.
Ore 17.12
Ecco arrivare l’Ovetta e la sua compagna A. accompagnate da mamma Ova.
Sulla porta, da bravo padrone di casa, il Monno fa le presentazioni, dopodichè (cosa che praticamente non può mai fare) informa tutti che “i maschi vanno in cameretta a giocare a calcio, le femmine invece no.” Papà Ovo coglie l’occasione per lasciare casa al momento occupata da 2 mamme, 2 bimbe e 3 bimbi: “Vado a prendere Pica (mi sembra un compito più rilassante)”. Nel frattempo le bimbe optano per una seduta di spettegolezzi al piano superiore non intralciando quindi i maschietti intenti al secondo tempo di tutte le partite di prima.
Ore 17.34
Pica mette il primo piedino in cameretta, vede un nugolo di nanetti scatenati e si ritira in buon ordine in salotto dove trova un pacco di biscotti che la consolano ampiamente.
Nel frattempo arriva anche l’ultima compagna dell’Ovetta che si scusa per il ritardo “perché sono andata dal dottore.”
“Tutto bene dal dottore?”
“Sì sì, tutto bene, cof-cof, ha detto che ho le placche in gola. Adesso corro in cameretta a giocare con tutti i bimbi”
Papà Ovo si è rimesso il cappotto ed è andato in farmacia a fare la solita scorta di antibiotico preventivo.

In serata.
“Allora siete stati contenti del pomeriggio con gli amici?”
“Sììììììì !!!!!”Rispondono in coro l’Ovetta ed il Monno.
“E tu Monno, credi che D.U. si sia divertito?”
“Credo di sì, io mi sono divertito tanto… però…”
“Che c’è Monno?”
“… però…. Non so perché…. Però… ho sempre sete!”


“Bevi Monno, non ti preoccupare,… bevi.”

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