Mood

All’inizio della settimana
“Mamma… sai…. Mi succede una cosa strana”
“Dimmi Ovetta”
“Sai, in queste giornate così belle magari mi capita di vedere delle cose molto belle come un palloncino, oppure una siepe.”
“Sì, e quindi?”
“E allora ecco… io… non so come spiegarlo… mi sembra quasi… ecco io vorrei essere proprio quel palloncino che vola in alto o quella siepe con tutte quelle foglioline… perché sono proprio belle.”
“Capisco.”
“Ma…. È normale?”
“Sì, tesoro. Le cose belle sono fatte per essere ammirate e perché ti diano gioia. E di certo se ti danno gioia sono ancora più belle, no?”
In serata
“Monno. Guarda che bel palloncino. Ti piace?”
“Sì…. Sai se la Juventus ha vinto?”

A metà settimana
“Mamma sai che oggi ho fatto una buona novella”
“???…. vuoi dire una buona azione?”
“Si”
“Ah. Bene e quale?”
“Ho scambiato il mio pennarello giallo con l’Ovetta G che piangeva.”
“Scusa ma non ho capito”
“Uffa. Allora te lo spiego bene. L’Ovetta C. ha rubato il pennarello giallo all’Ovetta G. e gliel’ha scaricato. Allora l’Ovetta G. si è messa a piangere. Io per non farla piangere ho fatto la buona novella e l’ho scambiato con il mio che scrive (non come il suo… che adesso è mio)”
“(Ah. Quindi adesso abbiamo il pennarello giallo scarico… ma l’Ovetta G non piange più). Hai capito Monno? Tua sorella ha fatto una buona azione.”
“Si, ho capito. … ma Ovetta: il tuo pennarello giallo che avevi prima andava a bbombba???”

Oggi
“Papà! Che bella musica. Di chi è?”
“E’ di un signore che si chiamava Lucio e – hai ragione – è proprio molto bella e si intitola Caruso.”
“Ma tu sei andato a vedere uno spettacolo anche di questo signore?”
“Sì, tanto tempo fa.”
“E ci torni?”
“Non posso. Lucio è salito in cielo. Mi spiace sai, perché faceva musiche proprio belle”
“Papà non devi essere triste. Anche salire in cielo è bello. Vedi Gesù e anche Maria e credo anche Giuseppe… non mi ricordo.”
“Hai ragione. Non devo essere dispiaciuto.”
“E tu Monno? Piace anche a te questa musica?”
“Si… sai la Juve ha perso la coppa ma ha vinto il campionato con millanta punti!”

Al momento si direbbe abbastanza facile distinguere il livello di sensibilità tra una cinquenne quasi seienne (femmina) ed un treenne quasi quattrenne (maschio).

P.S.: la colonizzazione  “social” è finalmente conclusa. Da oggi gli Ovetti li potete trovare anche sul Feisbuc all’indirizzo www.facebook.com\Ovettifamily (non che poi cambi nulla rispetto a prima…)

This Post Has 2 Comments

  1. Tu hai almeno l’Ovetta che ti da soddisfazioni!!
    Io sono circondata da uomini con la sensibilità di un blocco di tufo!!

  2. Ehm… io temo che questo divario di sensibilità rimarrà tale ancora a lungo…
    nel mio caso, fra me e mio marito le cose sembrano andare ancora in quel modo lì! 😉

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