Buon compleanno Pica

25.10.13

A te, che prima ancora di nascere ti sei aggrappata alla vita.

A te, che appena venuta al mondo hai sorriso (e quel sorriso te lo porti addosso ancora adesso).

A te, che il giorno dopo sei diventata un po’ giallina e con un sacco di brufoletti (come i tuoi fratelli) ma non abbastanza (per le ostetriche) e allora sei potuta venire a casa (dove sei diventata giallissima, ma va bè).

A te, che la prima sera a casa ti sei fatta prendere in braccio dall’Ovetta e dal Monno che aspettavano solo questo e che poi non volevano più andare a letto perché “ma domani c’è ancora Pica, vero? Ma davvero davvero? Ce lo promettete?”

A te, che il primo mese ti svegliavi una volta sola per notte… ma una volta appena… e nemmeno tutte le notti… grazie grazie grazie grazie grazie grazie.

A te, che il secondo mese venivi portata a casa di amici nel tuo ovetto rosso; aprivi un occhietto…. non è che poi fossero così interessanti questi amici… e allora tornavi a dormire per tutto il pomeriggio.

A te, che il terzo mese hai subito (tuo malgrado) la tua prima accoppiata Natale/Santo Stefano e ne sei uscita stravincente. Perché anche se trenta adulti e una dozzina di bambini urlavano in giro per casa (per altro non la tua), tu hai chiuso gli occhietti e ti sei fatta 5 ore di pisolino pomeridiano. Che poi è lo stesso pisolino che ti fai ad ogni pomeriggio e in qualsiasi condizione (Ucas a parte, ovviamente).

A te, che il quarto mese hai provato qualche cosa che non fosse il latte di mamma e subito hai fatto capire che ti piace di tutto: dallo speck agli agnolotti, dalla pasta al riso, dalla carne al pesce, dalle verdure alla frutta, come si dice va bene tutto purché abbondante; a te che fai colazione con sei (sei !!!) biscotti plasmon ma a te che il latte, quello normale, proprio non ti va.

A te, che il quinto mese hai cominciato a sbavare come un lama e noi si pensava che avresti messo su un sorriso a trentadue denti nel giro di una notte tanta bava buttavi fuori. Macché. Metti su un dente a quadrimestre e tutti rigorosamente sparpagliati… e se va avanti così l’arco dentale completo arriverà dopo la maggiore età.

A te, che il sesto mese hai fatto desistere la Pedi-nazi dal trovare qualche cosa che non andasse in te: proprio non ce l’ha fatta, lei che aveva trovato infiniti punti di miglioramento nei tuoi fratelli. Poi però, visto che anche lei ha un suo modo d’essere da difendere ti ha definito “una bambina più grassa che alta”: non è vero! Tu sei… “diversamente magra”.

A te, che il settimo mese hai cominciato a gustarti le volte in cui tua sorella ti prende in braccio e ti spiega come si tempera una matita e tu la guardi e vorresti tanto poterla ciucciare quella matita… tanto per sapere che gusto ha. “Ma no, Pica, non si può ciucciare !” Ti redarguisce l’Ovetta che ci tiene così tanto ad insegnarti le cose (no, Ovetta, è un po’ presto per insegnarle le letterine, davvero) e ad essere la tua “sorellona maggiore”.

A te, che l’ottavo mese, improvvisamente, hai TATATATO (voce del verbo TATATARE) e adesso TATATI ovunque e per qualsiasi cosa e anche noi, così per far conversazione, TATATIAMO tutti.

A te, che il nono mese ormai non fai più caso quando, ogni tanto e all’improvviso, il Monno smette di giocare e si butta su di te abbracciandoti (o come dice lui “abbrazzandoti”) fino a strizzarti e farti diventare paonazza; salvo poi, altrettanto improvvisamente, tornarsene da dove era venuto. E’ il suo modo per dirti che ti pensa e ti vuole bene.

A te, che il decimo mese hai cominciato a far pipì nel tuo vasino rosso, che è divenuto ormai inseparabile compagno e lo è stato anche sulla spiaggia o sui sentieri di montagna; dove c’eri tu… c’era anche lui per tutti i 2000 e rotti km di quest’estate itinerante.

A te, che l’undicesimo mese hai cominciato a pretendere attenzione e se qualcuno te la nega tu, seduta, prima ti pieghi a libro fino a sfiorare il pavimento con la testa, poi pieghi di lato la faccia ed infine spalanchi un sorriso dei tuoi da cui si vede, al massimo, un dente tutto spostato sulla destra… irresistibile.

A te, che il dodicesimo mese hai cominciato a camminare ; ma per farlo vuoi un paio di mani di un qualche genitore preso a caso che, schiena incurvata, va su e giù per tutta casa con te… non è che potremmo lanciarci verso nuove incredibili avventure e lasciare definitivamente le mani dei tuoi antichi genitori prima che sia la loro schiena ad abbandonarli?

A te che adesso gattoni come Eddi Murphy in “una poltrona per due” (seduta, gambe incrociate e vai di braccia come se stessi prendendo una spinta per la gare di slittino alle olimpiadi).
A te che vai in braccio a qualsiasi persona… di sesso femminile; ma anche a qualsiasi persona di sesso maschile… basta che parli in falsetto, …perché le voci basse e normalmente maschili ti fanno un po’ paura.
A te che sei tanto buona e tanto cara: ma non mettetemi sul seggiolone se la pappa non è pronta perché divento una bestia !!! (se è pronta invece no, anzi potevate mettermi qua prima).
A te che hai questi occhi azzurri bellissimi e due guanciotte paffutissime.
A te che ti fai coccolare ad occhi chiusi e sorriso sognante facendo le fusa.
A te che chiami spesso “Pppppapppa” ma al momento del bisogno ti esce un nitidissimo “Mammma?”.
A te che ci sorridi sempre.
Si, proprio a te, che oggi fai un anno…

 

Buon compleanno Pica

This Post Has 2 Comments

  1. auguri pica 🙂

  2. ho le lacrime: fantastica!! Auguri a Pica, ma anche alla sua mamma!

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