Natale è…

Il Natale dell’Ovetta

Mercoledì pomeriggio al teatro dell’Ovetto city si è svolta la tradizionale recita natalizia della scuola materna.
In pratica si tratta di mettere circa trecento Ovetti ipereccitati sul palco, una ventina di maestre tese come se dovessero debuttare a Broadway ed un migliaio tra mamme, papà e nonni vari come spettatori tutti immancabilmente certi che lì, proprio lì, si celi il nuovo Bogart o la nuova Hepburn.

Le Ucas, ovviamente, sono state le prime ad entrare a teatro, il che non dovrebbe sorprendere più di tanto visto che erano accampate davanti all’ingresso ore prima dell’apertura, ma la novità di quest’anno era il fatto che anche il Monno ha assistito alla suddetta recita.
Entrato a teatro con il naso all’insù stupito del fatto che esistesse un siffatto grande luogo, ha subito fatto amicizia con gli spettatori della fila di dietro “Monno qui perché devo vedere mia sorella, lei balla e canta e fa la rezita di Natale, anche tu fai la rezita di Natale?” ha chiesto ad una nonna abbastanza divertita.
Poi le luci si sono spente ed il piccolo si è goduto lo spettacolo a bocca spalancata fin quando sua sorella è apparsa con un sorriso a trentadue denti, fiera e soddisfatta vestita da “candelina”. In quel momento il Monno, con grande classe e senza voler  disturbare troppo la performance ha agitato una manina in segno di saluto verso la sua amata sorellina: molto decoroso.
A fianco le due Ucas si sbracciavano, vabbè.
Un’oretta dopo un’Ovetta con un sorriso ancora più grande veniva riconsegnata agli Ovo genitori; nemmeno il tempo di salire in macchina e, causa crollo adrenalinico, l’Ovetta si addormentava.
“Papà, Eia dorme”
“Si, deve essere l’adrenalina”
“Anche Monno ha l’angelina, guarda… dormo anche io”

Il Natale dell’Ovetto
Venerdì pomeriggio si è tenuta l’annuale recita all’asilo nido del Monno.
Tale recita consta di:
1)        canzoncina cantata due volte e solo dalle maestre visto che i bimbi se ne guardano bene dall’aprire bocca essendo ancora stralunati dall’invasione dei genitori di quel luogo a loro sacro;
2)        pesca di beneficenza a cui non ci si può proprio sottrarre (vinti un finto computer ed un micro peluche);
3)        buffet … e qui finalmente il Monno comincia a divertirsi mentre l’Ovetta scopre un’insana passione per l’accoppiata pandoro/panettone;
Poi, da ultimo, ecco che viene dato il nulla osta ad entrare, senza scarpe, in una stanza piena di palline da dove gli Ovetti usciranno solo mezz’ora dopo, stanchi, sudaticci e felicissimi.
Il Natale degli Ovo genitori
Questo doveva essere l’anno facile, niente up&down sulla A1 il giorno di Natale e nemmeno il giorno di Santo Stefano; gli Ovetti si sono già ammalati e sono già guariti, quindi che potrebbe capitare?

Il Natale di Pica
Lei, almeno per quest’anno vivrà il Natale nella più beata ignoranza; attaccata alla sua tetta, con la faccia sempre più tonda alla Charlie Brown e con il ciuffo ribelle alla Elvis che la contraddistingue, passerà sopra a tutto quello che avverrà,… almeno per quest’anno.

PS: Ah! Ecco cosa potrebbe andare storto.
Ieri sera papà Ovo è tornato dal matrimonio (ma si può mettere un matrimonio 2 giorni prima di Natale?!?!) con la sensazione di avere un toro nella pancia.
Durante la notte il toro ha dato di matto e papà si è trasferito dal letto al bagno ove risiede tutt’ora.
Domattina, forse, riuscirà a sapere se di intossicazione si tratta o di gastroenterite; comunque sia il modo di complicare il tutto l’abbiamo trovato.

Buon Natale da mamma e papà Ovo; Eia e Monno invece vi fanno gli auguri cliccando qui (1212 Auguri dall’Ovetta) e QUI (1212 Auguri dall’Ovetto)

This Post Has One Comment

  1. Papa’ pasticcione!

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