Domenica scorsa, dopo innumerevoli tentativi a vuoto, finalmente mamma Ova è riuscita a contattare l’amico d’oltreoceano, il matematico per eccellenza, nonché padrino dell’Ovetta, attualmente domiciliato a Fort Collins (Colorado – USA)… praticamente lo zio d’America.
Come facile aspettarsi la chiacchierata si è dilungata un poco, d’altra parte da una parte c’era la mamma – italiana in Italia – matematica, d’altra il single-italiano globtrotter- matematico per cui gli argomenti non mancavano.
L’Ovetta, dopo qualche minuto ha preteso di partecipare alla stessa; è quindi stata issata sulle ginocchia di mamma e si è trovata davanti la schermata Skype che rimandava l’immagine di un ragazzo barbuto che si sbracciava urlando “Ciao Ovetta!”
Le si è aperto un mondo.
Ha iniziato dapprima un lungo monologo in Ovettese che ha messo in grande difficoltà lo scienziato d’oltreoceano, poi ha pensato bene che una tale celebrità dovesse conoscere anche zio Bebo e Teddy (per altro soprassedendo al fatto di voler far conoscere il resto della compagnia), infine è tornata davanti al monitor con un regalino ed ha cercato di far passare dall’altra parte un paio di pezzi di lego.
La telefonata si è poi conclusa con baci e manine agitate in segno di saluto.
Fin qui tutto bene.
Peccato che da allora non c’è giorno che la piccola non voglia vedere il computer e, una volta constatato che lo schermo è ancora nero e che non vi sia traccia del suo amico barbuto, scatta la classica (ed infinita) serie di “Pù! Pù! Pù….” Con aria sconsolata e dispiaciuta.
Questo fine settimana invece l’intera famiglia Ovetti è stata colpita da mal di gola-raffeddore-leggera febbricola declinato in varie forme:
Mamma Ova declina benino… niente febbre, poco mal di gola, qualche etciù.
Papà Ovo declina peggio… poca febbre, pochi etciù, tanto mal di gola.
L’Ovetta declina a modo suo… un po’ di febbre, un po’ di etciù, un po’ di mal di gola e tanto tanto pianto…”Sono malata io!”… “quindi posso piangere!”… “e poi,…il mio amico d’America non c’è pù!…. uaaaaa!!!!!”