Il debutto

Prova a pensare una sera nel tardo novembre.
Prova a pensare che zio Apache, preso da raptus lavorativo, abbia deciso di passare le sue uniche 2 settimane di ferie consecutive proprio in pianura padana a novembre, lasciandosi alle spalle l’altrettanto soleggiata Londra (bah!).
Prova a pensare che si decida per una cena tutti insieme: Ovetta, mamma Ova, papà Ovo, zio Apache, nonno Motore, nonna Patriottica, nonno Etto e nonna Clava.
Prova a pensare che la cenetta vada via abbastanza liscia e gaudente.
Prova a pensare che l’ultima frase abbia la sola eccezione nel fatto che l’Ovetta, trovandosi improvvisamente tra la pappa da una parte ed i nonni in seduta plenaria dall’altra, non può esimersi dal piazzare un capriccio ululante per il cibo (con conseguente disappunto degli Ucas tutti verso i tiranno-genitori).
Prova a pensare che papà Ovo, già verso il caffè, lasci cadere una frase quasi per caso: “Ehi, ma voi non avete mai visto la sfilata di moda dell’Ovetta; volete passare un attimo da casa che ve la mostriamo?”
Prova a pensare che, strano a dirsi, gli Ucas si siano trovati sul piatto d’argento un altro quarto d’ora con l’Ovetta: “Certo che veniamo!”
Prova a pensare che si entri in casa, li si adagi tutti nell’ampio salotto dell’ampio bilocale (con qualche difficoltà)
Prova a pensare che gli Ovi genitori scompaiano con l’Ovetta nell’altra ala del castello-bilocale (la camera da letto) e vestano la cucciola con una maglietta bianca disegnata a mano.
Prova a pensare che il pubblico veda la piccola, posi gli occhi sulla maglietta e parta un urlo di gioia.

…sarebbe bello.

Prova a pensare che sulla maglietta fosse scritto: “Ovetto 2 in arrivo!”

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  1. e allora….AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII. vi abbraccio forte

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