25/10/12 #1

(Pregasi notare che gli orari sono fedeli e non frutto di fantasia)

24.10 – ore 20.02
In casa Ovetti la solita baraonda serale, un Ovetto corre all’impazzata saltando a più non posso, un’Ovetta sta scrivendo paroline sempre più difficili sulla suo lavagnetta.
Improvvisamente: “Driinnnn-driiinn”
“Ciao cari, come state?
Si, noi ancora tutti benone ma siamo ancora in quattro.
Certo ieri notte è stata un po’ dura perché l’Ovetta prima si è svegliata un paio di volte per il mal di stomaco e poi si è svegliata altre tre volte per vomitare.
In pratica non abbiamo chiuso occhio”
“Come dici? No, mamma Ova sta benone, siamo in attesa, anche se in realtà il termine è tra una settimana, quindi c’è ancora tanto tempo.”
“Si, certo, vi facciamo sapere noi; adesso mettiamo a letto i cuccioli e scappiamo a dormire perché davvero una notte in bianco ci ha distrutto.
Ok, bacioni, ci sentiamo”

24.10 – ore 22.14
mamma Ova è già sotto le coperte, il sottoscritto vi si tuffa in questo momento, le palpebre pregustano il meritato riposo, sperando che stanotte non si debba combattere con vomitini e diarree varie.
“Buona nanna, mamma Ova”
“Buona nanna papà Ovo, … anche se…”



“… anche se cosa?” Alzo un sopracciglio
“Anche se magari stasera andiamo in ospedale”
spalanco il sopracciglio, e anche l’altro.
“Perché? Non stai bene?”
“No, no, sto bene, è che ci sono molti movimenti”
“Ha rotto il sacco?”
“No, no, ci sono solo molti movimenti”
“Beh, ma sono due settimane che mi dici che si muove tanto, qual è la novità?”
“Sono questi movimenti, ma è tutto a posto, sono come delle contrazioni”
Mi siedo sul letto e penso: “Allora, mamma Ovo, la lingua italiana è difficile, affascinante, complessa e varia. Usiamola bene.” Ma invece dico: “Calma, hai detto che hai movimenti o hai detto che hai contrazioni? No perché io, da maschietto, nel caso di “movimenti” tenderei a voltarmi dall’altra parte e dormire, nel caso di contrazioni tenderei a precipitarmi in ospedale: cogli la sottile, eppur fondamentale, differenza?”
“No, sono contrazioni, ma non ci pensiamo, adesso dormiamo, non sono regolari.
Poi vediamo!”
E lei, si gira dall’altra parte del letto a dormire.

…lei.

24.10 – ore 23.51
Lei si gira nel letto
Io guardo la sveglia (da 97 minuti contati)

25.10 – ore 01.31
Lei si gira nel letto
Io guardo la sveglia (e siamo a 197 minuti filati filati)

25.10 – ore 02.29
“Papà Ovo?”
La risposta è pronta ed immediata
“Si”
“Credo ci si debba alzare”
Io son già su, già pantalonato e felpato quando dopo 10 secondi rispondo “va bene”.

25.10 – ore 03.36
Gli Ucas, buttati giù dal letto, si presentano a tempo di record alla porta entrando dopo soli sette minuti dalla chiamata alle armi; malgrado la velocità sono pure riusciti a presentarsi vestiti di tutto punto e pare capiscano anche che NON devono andare in cameretta dei bimbi
“Certo che no, ovvio”
Faccio gentilmente notare che l’ultima volta invece avevano avuto la bella pensata di farsi notare dai bimbi dormienti, ma vabbè…
Afferro a mani basse chili di caramelle (so che mi serviranno dopo) e un minuto dopo gli Ovo genitori si apprestano con terrore ad aprire la porta del garage.
Detta porta negli ultimi due mesi ha più volte deciso che non aveva molta voglia di collaborare lasciando le macchine all’interno e l’Ovetto di turno all’esterno imprecante contro la maniglia ben chiusa.
Questa volta…. Funziona! (E anche questa è andata.)

(segue)

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