Gossip liceali

Giovedì sera, papà Ovo e Pica sono entrati nella scuola dell’Ovetta e del Monno ufficialmente per una delle sessioni di “Scuole Aperte” che serve alla cucciola per dirimere la sua ponderata scelta di vita attesa con data ultima il Santo Natale 2025.
In soldoni, Pica deve scegliere quale scuola superiore frequentare.
Ovviamente la coppia è già stata in altre scuole ma la serata di giovedì aveva varie sfumature differenti.

La prima: una velata, ma nemmeno tanto, sfumatura gossippara.
Dopo anni di cene in cui Pica sente parlare dei prof. del Monno e ancora più cene di ancora più anni in cui sente parlare dei prof. dell’Ovetta, la cucciola è entrata a scuola con il chiaro intento di dare, finalmente, un volto a questi nomi.
Eccola quindi fare l’identikit di tutti quelli sul palco, dalla fantomatica preside ai fantomatici prof buoni e cattivi; eccola cercare compagni di suo fratello e compagne di sua sorella, eccola impugnare con orgoglio il prospetto della serata (“questo l’ha fatto il Monno”… il che è pure vero riconoscendo la calligrafia…. particolare) e filare senza problema alcuno nelle varie classi per una sessione di pratica.

Piccolo inciso alla sfumatura gossippara: la cucciola non aveva previsto che come lei “conosceva” i prof, anche i prof “conoscevano” lei il che li portava a formulare ficcanti e assolutamente indecorose domande quali “Sei la sorella di Ovetta?” oppure “Sei la sorella del Monno?”, domande alle quali la cucciola si ritraeva immediatamente rossa come un pomodoro sibilando un “sì” tanto leggero quanto una folata di …. Come si dice quando il vento è leggerisssssimissssimo?

La seconda: una estrema curiosità di Papà Ovo che, insieme ad una trentina di altri genitori,  è stato portato in un’aula in cui due prof e due studenti hanno spiegato le bellezze e le difficoltà di quella specifica scuola senonché una di quelle studentesse era l’Ovetta.
Mentre l’Ovetta discerneva l’argomento, Papà Ovo ha fatto violenza su se stesso prima di tutto quando il papà al suo fianco esternava sottovoce il suo pensiero (“vabbè ma non vale presentarci due secchioni…sono obbiettivi irraggiungibili”) e poi quando alla fine è arrivata la classica frase: “ci sono domande?”
Lì, papà Ovo, con uno sforzo al limite del sovraumano, ha abbassato gli occhi e non ha proferito parola; dentro di lui, cristallina, si era formata una domanda semplice: “Abbiamo capito che è una scuola che chiede tanto studio; ma mi domando: ne chiede così tanto che non rimane nemmeno mai tempo per preparare la tavola o rifarsi il letto?”… ma papà Ovo si è astenuto.

Un paio d’ore dopo padre e figlia sono tornati a casa, la cucciola molto contenta (di aver dato una faccia ai nomi ma si spera anche della scuola), in dicembre ci sono ancora un paio di appuntamenti esplorativi; poi sarà il momento di grandi scelte!

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