Forse viene anche il fido P.; e magari all’ultimo si aggiunge anche il coach M.
Ah! Gli Ucas 1 arrivano direttamente da Siena dove stanno facendo qualche giorno di turismo e relax.
Aspetta! C’è da considerare anche l’altra Ucas e il Monno dice che forse viene anche il fido D.
… mamma Ova…. Ci stiamo dimenticando che ci siamo noi due, Pica e, se non cade sotto i colpi dell’influenza anche l’Ovetta!
In settimana, i vetusti hanno organizzato vari brainstorming nella Emergency Room… la cucina. Scopo del tutto l’organizzazione (peraltro fallita) della discesa a Viareggio per La Gara (si notino le maiuscole) del Monno.
Lo scorso anno, si veda qui, il Monno era stato invitato alla finale del campionato assoluto cadetti di Marcia. La giornata era stata splendida per tutti tranne che per lui ma, appunto, si veda qui.
Quest’anno il nostro marciatore si presentava invece con il titolo di Campione Regionale su strada e su pista in tasca, senza il timore della “prima” e insomma volendo ben figurare.
La carovana si muove venerdì alle 13 quando papà Ovo accompagna in sede Coni a Milano l’atleta che seguirà poi la squadra.
Sempre papà Ovo raccatta nel pomeriggio Pica, Ovetta e Nonna Clava e li accompagna al rendez-vous con mamma Ova al Politecnico. Breve scambio di autovetture e il vetusto torna a casa per una serata “single” costellata di bagordi inenarrabili: filmetto e caffettino sul divano.
Il gruppone invece si dirige a Deiva dove pernotterà come tappa di avvicinamento.
Sabato mattina nell’ordine del fido D. non si hanno notizie, il coach M. decide che seguirà da casa stante la tensione (e lo sbattimento) mentre il fido P. si ammala: risultato papà Ovo parte solo alla volta di Viareggio dove arriva in uno stadio già quasi esaurito alle ore 15.00.
Giovani che saltano, corrono, lanciano, ridono, piangono, parlano, urlano, giocano e cantano da tutte le parti.
Nella successiva mezz’ora, arrivano alla spicciolata anche nonno Motore e nonna Patriottica da Siena e mamma Ova, Pica, Ovetta e nonna Clava da Deiva e tutti trovano posto, chi sui gradini, chi addirittura sulle poltroncine dello stadio.
La tensione sale e, come da tradizione fantozziana, mezz’ora prima della gara comincia a piovere, poi…. Si parte!
Quando 23 minuti, 34 secondi e 83 centesimi dopo il Monno arriva a traguardo sono tutti felici… e questa volta davvero tutti. I nonni perché, da nonni, “ha fatto la gara più bella, intelligente e speciale di tutti” (fosse per loro forse anche Velasco dovrebbe imparare un po’ di tecniche mentali dal Monno); Mamma Ova e Pica perché possono smettere di urlare e saltellare dalla tribuna, circondati da ragazzi di tutte le regioni d’Italia che almeno urlano quanto loro tifando per tutti i 5 km della gara come se fosse la finale delle olimpiadi dei 100 m; l’Ovetta perché da bordopista può rassicurare tutti sul numero di penalità, dato che tatticamente si era messa nell’unico posto dove queste erano visibili, e papà Ovo perché può smettere di urlare da bordopista nell’unico posto dove il Monno poteva, forse, effettivamente sentirlo.
Ah… dimenticavo… anche il Monno era contento per la 5° posizione nazionale finale. Davanti a lui chi ha vinto ha fatto il record nazionale di tutti i tempi, il secondo lo ha sfiorato, il terzo e il quarto sono stati bravissimi; dietro invece tutti gli altri marciatori cadetti d’Italia.
