In teoria lo sai che dovrebbe andare bene.
In teoria.
In teoria hai cominciato a lavorarci che ancora non era neppure Natale.
E poi piano piano hai condiviso il tuo progetto con tante persone ognuna esperta di un piccolo aspetto.
E in teoria alla fine hai demandato loro e tutto è stato preparato.
…
…
In teoria.
…
…
Poi, questa mattina, papà Ovo si è svegliato alle 6.30 e mezz’ora dopo apriva il campo sportivo per cominciare a preparare la super-mega-gara annuale dell’atletica.
Il resto della famiglia se la prendeva comoda arrivando addirittura alle 7.30… di una domenica che riesce a tirar giù dal letto senza colpo ferire una dodicenne, un quattordicenne e una sedicenne… no dico… mica cosa di tutti i giorni.
Poi è stato tutto un mettere in pratica quanto previsto (e ogni tanto non previsto).
Sono arrivati in 600 (!) atleti, sono arrivati una ventina di giudici, sono arrivati una fiumana di parenti (un migliaio circa), è pure arrivata nonna Clava un momento, ma c’erano una quarantina di persone ad attenderli e a provare a fare andare avanti tutto per bene. Tra questi mamma Ova nel doppio ruolo di cane da guardia all’ingresso e di dispensatrice di salamelle, il Monno e l’Ovetta come aiutanti-sguatteri al salto in lungo, papà Ovo alle relazioni diplomatiche e all’antincendio (nel senso che se qualche cosa fosse andato storto l’avrebbe dovuto affrontare e risolvere il macello) e Pica come… beh… lei gareggiava davvero.
Ma la giornata era partita con un cielo azzurro che prometteva solo cose buone.
E così è stato.
La super-mega-gara annuale è filata via senza intoppi. La famiglia Ovetti è rientrata a casa alle 13 ore e mezza dopo, stanca, sporca, ma contenta, allegra e serena!
Supermega