Pica-microbo

“Eh già! Non sono mica una bambolina io!
Tutti abituati ai miei sorrisi sdentati, che poi non è vero; io ho tre denti e mezzo sparsi qua e là per l’arco dentale.
Tutti sempre a dar per scontato che io stia buona senza frignare (come mia sorella) e sia sempre in forma senza crollare dal sonno in ogni dove (come mio fratello) ma anch’io posso avere le mie esigenze, sapete.
E poi questa storia del vasino?
Sì, certo, anche a me piace far la pipì nel mio vasino rosso, ma se proprio non ho voglia di bere, e oggi proprio non ne ho per nulla voglia … ecco… come dire… non è che poi ho molto da far uscire con cui riempire il vasino.
E poi, diciamola tutta. La colpa è di quei due monatti, untori, portatori sani di microbi con cui mi fate dormire.
Quindi non pretendete troppo da me o almeno non pretendetelo oggi, visto quello che hanno portato a casa in questi giorni.
Che poi non ho ben capito cosa sia ma so che da un po’ di tempo mi sento strana, quasi quasi direi che sono… malata”

Con l’avvio dell’anno scolastico 2013/2014 che – come ogni anno scolastico – è fautore di scambi inter famigliari di virus-batteri ed affini, anche la famiglia Ovetti ha inaugurato la stagione dei malanni.
Benché al varco ci si aspettasse il Monno, al suo primo anno di scuola materna laddove i microbi imperano, il maschietto di casa Ovetti ha invece – per ora e miracolosamente, crediamo – schivato il virus imperante che ha debellato il fiocco rosso.
In compenso, molto probabilmente ha dato un passaggio a tale microbo che poi deve aver trovato un habitat naturale in Pica.

La piccola, schivata per 11 mesi qualsiasi forma di medicinale, è quindi capitolata.

Dal principio (lunedì scorso) è stata una lievissima alterazione di temperatura (39,5° !), a cui è seguito una nottataccia (con conseguente trasferimento della cucciola dalla camera alla lavanderia onde salvare la notte ai fratelli), poi in rapida successione ci sono state l’inappetenza (incredibile!), la lamentazione con piantini (“Gesummaria, cosa mi sta succedendo”), lo sguardo fisso e perso nel vuoto con sbavetta sgocciolante (“Chi sono io? Chi sei tu? Cosa mi sta succedendo?) e infine la pedi-Nazi, visitata più volte la cucciola, ha alla fine ceduto ad una dose di antibiotici.

Mamma Ova, onde cercare di porre un argine preventivo, ha preso l’occasione per fare un giro di ricostituente agli altri due; la guerra contro i batteri è ricominciata!

Giovedì sera
L’Ovetta canta tra sé e sé, gigioneggia, gioca da sola “… la la la… lalala… la la la… bellucconi….”
“??????? (gli occhi mi si sgranano) ehm… scusa Ovetta cosa hai detto?”
“?… niente”
“No, davvero, cosa hai detto?”
“Bellucconi.”
“E dove l’hai sentito dire?”
“A scuola.”

Domanda: ma il periodo difficile, quello dove i minorenni vengono in contatto con i pericoli della vita, non dovrebbe essere quello dell’adolescenza?

PS: Giovedì scorso è morto il Sig. Panattoni.
Fino a ieri, papà Ovo non sapeva nemmeno chi fosse e quindi non sapeva che uno dei suoi miti era vivente e per di più stava a pochi km da casa sua.
Non sapeva infatti che il Sig. Panattoni, nato a Lucca ma trasferitosi a Bergamo risiedeva ancora lì.
Non sapeva che la sua invenzione vide la luce una notte del 1953 ma lui non la brevettò e la regalò all’umanità intera rendendola più dolce: fu lui ad inventare il gelato alla stracciatella.
Papà Ovo, stracciatellodipendente lo ringrazia di cuore, …postumo.

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