Fratellità

Sì, vero, in questo momento la Pica-Ovetta è al centro delle nostre attenzioni, ma fratello e sorella maggiore come l’hanno presa?

Ovetto /1 – All’ospedale due giorni dopo la nascita della sorellina.
“Monno, vieni che ti faccio vedere la tua sorellina, dai vieni in braccio che ti faccio vedere al di là del vetro.”
L’Ovetto salta in braccio, mani al collo, si affaccia sulla vetrata della nursery dove una ventina di culle fanno bella mostra di altrettanti piccole creature.
Il Monno le guarda, poi guarda suo nonno con gli occhi luccicanti a fianco e gli urla in faccia: “NOI DOPO PENDIAMO TUTTI QUETTI BIMBI E POTTIAMO A CASA” (Caro vetusto ed anziano nonno, nel caso non ti sia noto tra pochi giorni noi prenderemo tutti questi pargoletti e ce li porteremo a casa nostra, tutti tutti… non ne lasceremo alcuno)
Segue risata generale.
“No tesoro, noi prenderemo solo la tua sorellina, quella li, vedi?”
“Ah!…. NOI DOPO PENDIAMO SOLO QUELLA LI, GLI ATTI NO, EH PECCATO” (Ohibò! Non avevo colto codesto concetto… aspetta che ci penso un poco e lo metabolizzo…. Ecco sì, ho capito, allora: noi tra qualche giorno ci porteremo a casa solo la bimba che sta qui davanti, per gli altri… eh, peccato, loro no, mi sa che rimarranno qua.”

Ovetta /1 – A casa il primo giorno in cui anche Pica era a casa con noi.
“Forza Ovetta, che è ora di andare a dormire.”
“No, io a dolmile non ci vado”
“Come sarebbe a dire che non vuoi andare a dormire? E da quando? Tu sei sempre molto brava nell’andare a dormire, che succede?
“Io voglio stale con Pica”
“Ma anche Pica deve andare a dormire, lei è piccina.”
“E se domani non c’è?”
“??? In che senso?”
“E se me la poltate via?”
“Ma Ovetta nessuno te la porta via, è per questo che non vuoi andare a nanna?”
“Si, io voglio stare semple con Pica e dale tantissimi bacini alla mia solellina.”
“Ti prometto che domani ci sarà ancora e potrai darle tutti i bacini che vuoi.”
“Davvelo? Plometti? Posso tenella in blaccio?
“Davvero, prometto e potrai tenerla anche in braccio. Adesso fila a letto.”

Ovetto /2 – A casa un giorno in settimana.
“Guarda Monno, è arrivata a casa la tua sorellina”
“Ciao Pica, bella bella, ti do un bazino (bacino), sei bella bella, adesso ti fazzo (faccio) vedere cosa sono capaze (capace) di fare, una cosa impottantissima”
…e parte, per tutta la casa, facendo vedere a sua sorella come è bravo lui a saltare per tutta la casa (i vicini del piano di sotto non credo apprezzino troppo).

Ovetta /2 – In macchina ieri sera.
“Forza Ovetta, scendi che parcheggio e andiamo a casa”
“Sai papà…”
“Dimmi tesoro”
“…Pica è a casa, vero?”
“Certo. Adesso parcheggiamo la macchina in garage, poi prendiamo l’ascensore, saliamo fino all’ultimo piano a casa nostra e vedrai che è lì che ti aspetta”
“Si, lo so. Io lo sento di già.”
“Senti di già cosa?”
“Sento già da qui il buon odore dei suoi capelli!”

Direi che l’ultimogenita è stata accolta benone.

Rullino i tamburi, squillino le trombe, grossissime novità (no, non intendiamo il quarto Ovetto!!!) tra tre settimane.
Papà Ovo ci lavora da un anno, ha perso qualche nottata… quando ancora farlo non era considerato sacrilegio, e tutto sarà svelato senza intoppi (spero) la prima settimana di dicembre.

This Post Has 2 Comments

  1. Grande ovetta. ..ma sopratutto bravi voi

  2. Complimenti! il profumo non è solo quello dei capelli di Pica ma anche quello che emanate tutti voi.

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