Fiesta!

Papà Ovo si è preso un week-end di vacanza, tutto solo, lontano per una volta dal resto della famiglia Ovetti, per inseguire un piccolo sogno, per fare qualcosa di originale, per assaporare il senso speciale dei viaggi, per godersi una sana e meritata libertà. Tornerà a casa domani, stanco come mai dopo un solo fine settimana, stropicciato da lunghi voli e sonni troppo corti, ma appagato di uno spiraglio di libertà, divertito dagli incontri e dalle persone conosciute, contento di esserci stato, desideroso di poter raccontare la sua grande avventura. E felice di riabbracciare la famiglia Ovetti.

E gli ovetti? Gli ovetti hanno festeggiato… sì, nel vero senso della parola. Nello stesso fine settimana, si sono concentrate ben due feste di compleanno di ovetti amici, a cui non si poteva mancare.
Il tour de force ha avuto inizio sabato pomeriggio: l’Ovetto L. compie 3 anni.

Ore 16.30: mamma Ova cerca disperatamente un parcheggio nei dintorni dell’asilo che ospiterà la festa; il Monno rimane incantato dalle numerose “brum brum tsa tsa” (camion della spazzatura) che raccolgono i resti del mercato rionale appena finito… tutti i suoi apprezzamenti sembrano dire “quasi quasi rimaniamo qui a guardare cotanti automezzi e chissenefrega del compleanno!”. Lo pensa anche mamma Ova al quinto giro dell’isolato, ma questa è un’altra storia!

Ore 17.00: gli ovetti entrano alla festa. Sono accolti dal festeggiato e vari altri bimbi, nonché da due volenterose animatrici. L’ovetta è al suo solito titubante nell’incedere, suo fratello alquanto perplesso di aver abbandonato i camion della spazzatura. Prima ancora di aver realizzato dove sono, vengono attanagliati dalle animatrici che li trascinano a colorare topolini, ritagliare figurine, impastare pasta di sale (“Monno, ti prego non assaggiarla anche questa volta!”).

Ore 17.30: il richiamo del cibo è troppo forte: il tavolo pieno di panini, pizzette, biscotti e torte viene preso d’assalto. L’Ovetta, dopo aver provato varie prelibatezze, si accomoda accanto alla ciotola dei pop-corn e, con non-chalance, a ritmo continuo si riempie la bocca del soffice mais; l’ovetto viene rapito dagli spiedini di frutta, urla “mamma, spedini di futta, vedi???” e ne afferra una manciata lanciando occhiate torve verso chi cerca di fare altrettanto.

Ore 18.00: per cercare di distrarre i bimbi dal cibo, si aprono le danze con la baby dance. Il repertorio di musica è vario, si va da “danza kuduro” a “il cuoco pasticcione” con uguale successo. L’ovetta si posiziona sul fondo della stanza, osserva e poi comincia a ballare sorridente; il Monno, neanche a dirlo, la segue…

Ore 19.00: si aprono i regali, è una baraonda. L’ovetta cerca di preservare dalla furia degli altri ovetti il suo biglietto d’auguri che ha confezionato e disegnato in proprio negli scorsi pomeriggi. La stanchezza comincia a prendere piede, ma non si può evitare di giocare con i palloncini gonfiati. L’Ovetto si lancia alla rincorsa di un paio di questi, ne afferra uno e cerca di usarlo per sedersi … stranamente il palloncino resiste al suo dolce peso: altro che crash test!

Ore 20.00: mamma Ova trascina due zombie ovetti fino al Pandamonio, si ritorna a casa.
In auto, discorsi dei due ovetti:
Ovetta: “Monno, ela una bella festa, eh?”
Ovetto: “Sì, bella festa. Giochi, palloncini, spedini”
Ovetta: “ E abbiamo ballato e giocato tanto.”
Ovetto: “ Eia, ma la brum brum tsa tsa dov’è?”

Domenica pomeriggio si replica: l’ovetta C. spegne 4 candeline.

Ore 16.00: mamma Ova cerca disperatamente un parcheggio nei dintorni della sala che ospiterà la festa; il Monno si dispera perché ha lasciato a casa il suo ombrellino giallo, proprio ora che comincia a piovere  e pensa “quasi quasi torniamo a casa a prendere il parapioggia e chissenefrega del compleanno!”. Lo pensa anche mamma Ova al quinto giro dell’isolato, ma questa è un’altra storia (già vista?)!

Ore 16.30: gli ovetti entrano alla festa, con in mano un misero ombrello verde pieghevole. Sono accolti dalla festeggiata e vari altri bimbi, nonché da una volenterosa animatrice. L’ovetta è al suo solito titubante nell’incedere, suo fratello alquanto perplesso di aver lasciato in un angolo l’ombrellino. Prima ancora di aver realizzato dove sono, vengono attanagliati dall’animatrice che li trascina a disegnare e colorare (“Monno, ti prego non colorare i tuoi pantaloni con i gessetti!”), nonché a truccarsi da gatti, principesse, mostri o topolini.

Ore 17.00: il richiamo del cibo è troppo forte: il tavolo pieno di panini, pizzette, biscotti e torte viene preso d’assalto. L’Ovetta, dopo aver provato varie prelibatezze, fa la spola fra la ciotola dei pop-corn (sempre loro!!) e il vassoio delle focaccine con le olive; l’ovetto viene rapito dai panini, urla “mamma, mi aiuti???” e porge al genitore un pezzo di pane con prosciutto nella speranza che lo aiuti a spezzarlo, lanciando occhiate cupide verso l’angolo dei succhi di frutta.

Ore 17.30: per cercare di distrarre i bimbi dal cibo, si aprono le danze con la baby dance. Il repertorio di musica è vario, si va da “ai se eu te pego” a “giocajouer” con uguale successo. L’ovetta si posiziona sul fondo della stanza, osserva e poi comincia a ballare sorridente; il Monno, neanche a dirlo, la segue…

Ore 18.00: si aprono i regali, è una baraonda. L’Ovetta cerca di preservare dalla furia degli altri ovetti il suo biglietto d’auguri che ha confezionato e disegnato – con quello per l’ovetto L. – in proprio negli scorsi pomeriggi. La stanchezza comincia a prendere piede, ma non si può evitare di giocare con i palloncini gonfiati. L’Ovetto si lancia alla rincorsa di un paio di questi contesi da vari bimbi: essendo il più piccoletto, viene regolarmente superato ma non si arrende e, quando riesce ad afferrarne uno, lo alza trionfante: “ vinto, vinto!”

Ore 19.00: mamma Ova trascina due zombie ovetti fino al Pandamonio, si ritorna a casa.
In auto, discorsi dei due ovetti:
Ovetta: “Monno, ela una bella festa, eh?”
Ovetto: “Sì, bella festa. Giochi, palloncini, panini.”
Ovetta: “ E abbiamo ballato e giocato tanto.”
Ovetto: “ Eia, ma l’ombello giallo dov’è?”

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