Tradizioni

“Dicesi “tradizione” la trasmissione nel tempo, da una generazione a quelle successive, di memorie, notizie, testimonianze;…” (Treccani.it)

“Oltre a essere oggetto di continue trasformazioni, alcune tradizioni appaiono, alla luce dell’indagine storica, il prodotto di vere e proprie ‘invenzioni’. Lungi dall’essere meccanicamente trasmesse da una generazione all’altra, le tradizioni appaiono come il frutto di una selezione del passato, fortemente legata alle dinamiche del potere”. (The invention of tradition, 1983).

Papà Ovo, dall’alto della sua vetusta età, è oramai capace di declinare il termine “tradizione” in varie sfaccettature; per esempio:

E’ tradizione cantare una canzone sciocchissima a squarciagola al ritorno dal lavoro l’ultimo giorno prima delle vacanze: gli Ovetti apprezzano, se papà Ovo fosse anche intonato forse apprezzerebbero di più.
E’ tradizione che la parte maschile degli Ovetti si occupi dell’albero di Natale mentre la parte femminile si occupa del presepe.
E’ tradizione imprecare intimamente ogni volta che la sveglia suona alle 6,45.
E’ tradizione far la spesa online e accorgersi di aver dimenticato qualche cosa due minuti dopo aver mandato l’ordine.
E’ tradizione fare una biciclettata tutti insieme le prime domeniche di sole di primavera.
E’ tradizione festeggiare i compleanni e le superfeste con tutti i nonni (anche se ultimamente per farlo si deve posticipare zigzagando tra le varie quarantene).
E’ tradizione andare a sciare d’inverno per la pena di mamma e andare al mare d’estate per la pena di papà.
E’ tradizione sedersi tutti insieme e leggere le pagelle con conseguenti applausi a scena aperta e lodi sperticate.
E’ tradizione accendere la “candela di Natale” che ci accompagna solo per quel giorno, tutti gli anni.

Insomma ci sono un sacco di tradizioni, alcune vecchissime e altre più recenti ma quanto tempo occorre per far sì che una determinata sequenza di attività, ripetute nel corso del tempo, diventi tradizione?

Oggi papà Ovo e mamma Ova hanno ripetuto una sequenza di azioni con un senso di dejavu non tanto vago, al contrario ben preciso:

Papà ha fissato una presa per Ipad con relative cuffiette e leggio in cameretta, ha predisposto la medesima cosa in studio escludendo il wifi e cablando questo ipad in modo che non interferisse con il primo.
Mamma ha stampato l’orario delle lezioni sulle porte della cameretta e dello studio.
Entrambe insieme hanno catechizzato i pargoli affinchè da domani siano seri, rispettosi e consapevoli; o almeno che prendessero tutte le misure del caso per evitare di dare fuoco alla casa nei brevi momenti in cui saranno lasciati da soli.
Perché sì, da domani due pargoli su tre saranno in DAD per 10 giorni sperando che l’Ovetta la scampi perché altrimenti… l’aspetta la mansarda!

Però… per favore… rassicuratemi… questa NON sta diventando una tradizione, vero?

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