Dal diario di Pica…

Pica scrive un diario, un po’ segreto e un po’ no, lo fa nei pomeriggi in cui è a casa, si siede in disparte, lontana dai suoi fratelli e scrive i suoi pensieri. Lo fa spontaneamente e scrive esattamente ciò che le passa per la mente, proprio come si fa in un diario, con onestà e schiettezza. Ovviamente, se lo chiedete a lei, sta scrivendo un libro. 
Ieri sera, dopo averci pensato un po’ su, ha deciso di radunare tutta la famiglia in salotto e leggere alcune pagine – digitali – del suo diario, con le riflessioni sull’evento più importante dell’ultimo periodo. 
“Mamma, lo leggo … così per farvi capire bene cosa provo io e anche per ringraziarvi”.

Su gentile concessione dell’autrice Pica, ecco a voi il testo integrale, completamente fedele all’originale.

“Mi chiamo Pica ho 8 anni è il 25 ottobre ne compio 9. Una cosa molto importante per me è il mio compleanno. Oggi 16 ottobre mi rendo conto che mancano solo 9 giorni al mio compleanno. Ogni volta che è la sera del mio compleanno piango perché così devo aspettare 365 giorni. Per di più molti sono di scuola e mi passa la voglia di aspettarli. Ogni volta che è il mio compleanno dico: “Visto che oggi è il mio compleanno decido io”. Ho una promessa col mio unico zio al decimo compleanno deve venire da Londra qui a festeggiarlo, in realtà doveva venire al nono però deve fare una vacanza con i suoi amici: “Uffa”. 
Aspetto ansiosamente il mio compleanno perché non vedo l’ora che arrivi. A partire dal 25 settembre inizio a stressare la mia famiglia che dice: “Basta” ma io non mi stanco di ripeterglielo. Il mio compleanno è il 25 ottobre. I regali che chiedo sono sempre tanti, ma quelli che non mi arrivano adesso li chiedo 2 mesi dopo, a Natale. 
La mia festa (sia con le amiche sia con i nonni) si prolunga tantissimo, la mia famiglia invece mi prende in giro ma io me ne frego, è colpa loro. L’anno scorso ho annullato la festa con gli amici perché mancava la mia migliore amica e senza di lei non si può fare la festa. Quest’anno ho deciso che sabato 23 ottobre vengono qui a mangiare poi fanno il pigiama party e poi la mattina vanno a casa. Passano giorni e sono sempre più felice. Un giorno, il 20 ottobre, sono felicissima è il mio unico pensiero è la festa e il mio compleanno. Ho deciso che il 24 ottobre resterò sveglia fino a mezzanotte. Ho deciso che alla mia festa inviterò: l’Ovetta I., la mia migliore amica, l’Ovetta S., la seconda migliore amica, e l’Ovetta E., la terza migliore amica, tutte e quattro, compresa me, compagne di classe. Volevo invitare altri ma essendoci il Covid-19….
Dormiremo in mansarda così nessuno può scoprire che non dormiamo.
In tanto a scuola le quattro compagne di classe ne parlano molto e ogni mattina l’Ovetta E. viene da me e mi dice: “Pica mancano solo …… giorni alla tua festa”.
La delusione viene quando la sera prima della festa l’Ovetta S. dice che si trova male in gruppo con noi e non vuole venire. Io piango, non mi è mai capitato che qualcuno rifiutasse la mia festa. Il giorno dopo vado a suonare al campanello di S. e chiederle se sono stata io a prenderla in giro. Alla fine, riesco a convincerla a venire almeno a mangiare la pizza.
È stata una serata troppo bella S. si era divertita tantissimo e ha voluto restare a casa mia a dormire. Una serata indimenticabile per me.
La mattina ad alzarci era la musica e per tutta la mattina abbiamo giocato.
Vorrei che si ripetesse, ma convincere le mamme è difficile. Ho continuato a dire alle mie amiche che mancava meno di un giorno.
Dopo una lunga attesa arriva il grande giorno, mi sveglio felicissima e come sempre mi preparo per andare a scuola ma continuando a dire: “Sono novenne” quando arrivò a scuola, dopo l’ora di aritmetica, i miei compagni mi cantano: “Tanti auguri a te…” poi ho distribuito la merenda. Dopo italiano, devo distribuire le caramelle. Quando arrivò a casa il Monno, mio fratello, mi dà un foglio con scritto degli auguri. Come al solito, io alla sera ho pianto. È stata una meravigliosa giornata. 
I nonni e la mia famiglia mi ha regalato: i pennarelli glitterati, una maglietta page1image48421792il libro “Io e Sara, Roma, 1944”, il gioco quello di indovinare, il portachiavi di Monica Galler… 

Scritta da Pica
Libro successivo “ Natale 2021” esce poco dopo Natale 

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