Il peso dell’insufficienza

Giovedì pomeriggio l’Ovetta è rientrata a casa da scuola inattesa.
Inattesa nel senso che il giovedì è prassi il pranzo dai nonni che, da buon Ucas, hanno indetto una gara silenziosa e ovviamente negata a chi riesce a rimpinzare la cucciola più dell’altro (di solito il giovedì sera la pargola opta per un brodino leggero di sua sponte indipendentemente da quali ucas l’hanno fatta pranzare).
Si diceva: la cucciola ha chiesto ai nonni una brevissima sosta a casa adducendo fantomatica motivazione; il tutto perchè ella sapeva che il vetusto padre sarebbe stato presente e…. doveva svuotare la coscienza.

“Ciao papà!”
“???? Ciao Ovetta! Come mai a casa? Tutto ok?”
“Si si, tranquillo tutto bene… è che dovevo fare ungurazu ajehdb”
“Eh??????”
“Niente niente. C’è fuori il nonno che mi aspetta. Faccio in un attimo”
“(boh)… ok”
….
“AH! Dimenticavo! Ti ricordi che oggi mi avrebbero dato un voto in quella materia di cui parlavamo stamattina?”
“(beh… io non ricordo onestamente di cosa diavolo riesca a blaterare appena sveglio prima dell’alba… ma incredibilmente questa volta me lo ricordo anche vista l’importanza del tutto). Si Ovetta, me lo ricordo. Ti hanno poi dato davvero il voto?”
“Emm… si… vabbè lo sapevo che non sarei andata bene… dai lo sapevamo tutti!”

In soldoni: l’Ovetta ha preso la sua prima insufficienza “piena”… anzi “pienissima”!
L’evento è stato accolto dai componenti della famiglia in vario modo.

L’Ovetta, una volta scaricatasi la coscienza dicendolo al padre, ha ricominciato il suo tran-tran esattamente dal punto in cui l’aveva lasciato: andandosi a strafogare dai nonni. Sa che da ora in poi ogni tanto verrà presa in giro.
Il Monno alla notizia dell’insufficienza di sua sorella ha sgranato gli occhi stupito e quasi inorridito; poi ha scoperto i dettagli e si è fatto una grassa risata.
Pica è entrata subito nella parte dell’avvocato della difesa e ha spiegato al vetusto che “le medie sono difficili e una insufficienza può capitare papà… dai….”
Mamma Ova ha giustamente osservato che la figlia maggiore ha sì preso il tutto con la giusta ironia (e già è una buona cosa) ma ci ha tenuto anche a venire a casa ad informare i vetusti immediatamente onde poter svoltare pagina e non pensarci più.
Papà Ovo ha realizzato che la prima insufficienza (ripeto: “grave”) è arrivata a febbraio (no dico a febbraio! Non ad ottobre… massimo novembre) ed ha ordinato un kit per il riconoscimento genetico.

Alla fine comunque la famiglia giovedì sera si è riunita a cena e… l’argomento principale non poteva che essere il roboante “5 e mezzo” in educazione fisica… specialità lancio del peso! 

PS: martedì papà Ovo compie gli anni.
L’anno scorso la data combaciava con la prima mezza maratona di allenamento per New York. 
Quest’anno papà Ovo bissa e festeggerà nuovamente il suo compleanno con una mezza maratona che darà il là agli allenamenti che lo dovrebbero portare, il prossimo 11 ottobre, a correre la maratona di Chicago!

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