Dracula vs Ovetti

Lunedi sera…
“Monno”
“Dimmi”
“Domani mattina devi andare a fare gli esami del sangue”
“NO….. NOOOOO…… NOOOOOOOOOOO !!!!!!!!”

Se gli Ovetti dovessero fare una classifica delle cose più terribili che possano capitare loro, mentre per l’Ovetta sarebbe senz’ombra di dubbio “andare al cinema”, per il Monno e Pica è sicuramente “fare gli esami del sangue”.
Gli Ovo genitori hanno optato questa volta per un approccio al “penultimo minuto”; nel senso che dirglielo al mattino stesso appena svegli e mezzi addormentati, non se la sono sentita proprio e così hanno optato per un’informazione diretta e senza mezzi fronzoli sul finire della cena, alla presenza di Jack (si veda lo scorso post) in modo che, magari, la reazione potesse essere meno negativa.
Sebbene quanto scritto possa sembrare una reazione altamente negativa, nossignori,… in passato è andata molto ma molto peggio ed infatti gli Ovo genitori erano moderatamente soddisfatti.
Solo Pica, prevedendo un suo possibile coinvolgimento, ha tenuto a dipanare ogni ombra di dubbio: “Ma io no, vero?”
“No Pica, tu domani non li fai” (ma dopodomani sì e ce ne occuperemo in seguito ma ora mica te lo dico!)

Martedì mattina il Monno si è fatto spalmare abbondantemente di “crema-pre ago” (tutte e due le braccia… vai mai a sapere), ha trovato un’infermiera particolarmente brava e gentile, ha pianto… ma solo un pochetto, ha sbafato una brioche nutellosa e miracolosamente senza glutine ed una spremuta d’arancia ed è arrivato in tempo per entrare a scuola. Alla sera era stanco ma il dolore (incommensurabile) era passato.

Martedì sera…
“Ovetta”
“Dimmi.”
“Domani mattina devi andare a fare gli esami del sangue”
“Ah! OK”
“Pica”
“Dimmi”
“Anche tu.”


“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”



Mentre la primogenita ha reagito con composta rassegnazione, la piccola di casa ha fatto valere in tutto e per tutto il fatto di essere la PICCOLA di casa… appunto.
La serata è quindi scivolata via con una regolarissima alternanza di cioccolatino – “io domani non li faccio” – giocare con Jack  – “io domani non li faccio” – lavarsi i denti – “io domani non li faccio” – mettersi il pigiama – “io domani non li faccio” – fare le preghierine – “io domani non li faccio” – andare a letto – “io domani non li fac…zzzzzz.

Mercoledì mattina anche la piccola si è spalmata entrambe le braccia con abbondante “crema-pre ago”, poi ha deambulato con umore accettabile fino all’ospedale , ha chiacchierato con mamma Ova in versione pagliaccio per l’occasione fino al box dei prelievi. Poi all’urlo belluino di “io non lo faccio” mentre mamma Ova la teneva in braccio e due infermiere cercavano di immobilizzarle un braccio, ha dato sfoggio delle sue lacrime più copiose e rumorose perché “bucano il mio braccino!!!”  
L’Ovetta, che aveva appena fatto il suo prelievo, ha disconosciuto la sorella minore per la vergogna mentre mamma Ova abbozzava, felice di vedere comunque una fine dopo il terzo prelievo filiare.
Poi, stessa colazione del giorno prima ed arrivo giusto in tempo per entrare a scuola. Dettaglio trascurabile il fatto che Pica tende a rimanere per 24 ore con il braccio rigido perché “ho il cerotto” il che è un problema per praticamente qualsiasi attività umana.
L’Ovetta invece ha cercato di spiegarci che proprio quella mattina il temutissimo professor M. (ginnastica) l’avrebbe valutata nell’altrettanto temuto “salto in alto” e che un cerotto al braccio avrebbe potuto sbilanciare i movimenti perfetti e sincronizzati che tale attività avrebbe richiesto, “Forse è il caso che oggi non faccia educazione fisica”… per sua sfortuna la richiesta è stata respinta.

In serata Pica, distrutta dalla stanchezza, si è addormentata farfugliando tra sé e sé: “sono arrabbiata perché… sigh… non capisco…. Sigh…. Perché quelle infermiere… sigh… hanno bucato… sigh… la mia pelle… UEEEEE!!!”
L’Ovetta invece si è addormentata subissata dai complimenti di papà Ovo visto che, sulle orme del padre e con una tecnica ehm… diciamo approssimativa, la primogenita è risultata la migliore della classe nel salto in alto: orgoglio di papà!

This Post Has One Comment

  1. Io ho la fobia degli aghi. Fobia totale. Fammi partorire mille volte ma non infilarmi un ago in mezzo al braccio! Riesco a farmi fare i prelievi solo sulla mano o nel polso, ma nell’incavo non riesco nemmeno a farmi toccare, nemmeno dai miei figli!!

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