Holidays

Da poco più di 48 ore l’Ovetto-family è rientrata alla base dopo una cinque giorni di montagna.

Papà Ovo, con le lacrime agli occhi per la commozione, ha ammesso che una congiuntura astrale comprendente 5 giorni di bel tempo, abbondante neve, tutti i nanetti nel giusto mood e nessuno stato febbrile/gastroenterile non si vedeva dalla notte dei tempi. 
Vero che ha dovuto divincolarsi tra la lezione a ranghi completi tra le 10 e le 11 con tutti e tre i nanetti, quella tra le 13 e le 14 con una galvanizzata Pica e quella tra le 14 e le 15 con il duo Monno/Ovetta; ma ha pure potuto sciare in solitaria per due ore al giorno… commozione.

Mamma Ova ha stoicamente sopportato la casa ghiacciata del primo giorno come da tradizione, ha (talvolta) imprecato ad alta voce contro il freddo siberiano del primo giorno e ha (spessissimo) pensato dentro sè stessa ad una vincita all’enalotto che le permettesse di teletrasportarsi alle Maldive tra caldo, caldo e caldo.

Il Monno e l’Ovetta hanno fatto coppia fissa con il maestro Rocco (tipico nome altoatesino) che li ha apostrofati come “il signorino e la Befana” salvo poi utilizzarli come aiutanti maestri nel difficile compito di tenera a bada una classe di 9 bimbi ovvero 18 sci spesso altamente indipendenti dalla volontà delle gambe associate. Un giorno pare che una bimba si sia persa; il maestro Rocco non ha battuto ciglio e si è lanciato tra le valli alla ricerca della dispersa lasciando il resto della ciurma totalmente alla deriva… pardon… volevo dire sotto il controllo dell’Ovetta e del Monno…. alla deriva appunto. L’ultimo giorno poi, per provare l’ebbrezza, si è persa pure l’Ovetta! 
In compenso comunque entrambi hanno dimostrato notevoli miglioramenti messi alla prova nel post-corso quando agli ordini di papà Ovo si sono cimentati in alcuni passaggi… arditi!

Pica ha invece gioito delle ore del maestro Edoardo, giovane ragazzotto, ultimo arrivato a cui hanno affibbiato i nanetti più nanetti tra i nanetti: quelli per intenderci che non possono cadere perché hanno il fondoschiena attaccato a terra… ma che comunque si destreggiano in un apprezzabile spazzaneve. 
Edoardo non si è lasciato intimidire dalla sfida e ha portato il suo gruppo semovente ben oltre la baby discesa. Trionfo per il morale di Pica che ha esclamato a fine corso: “Ho sciato sulle piste dei grandi! Dove sciano anche papà, l’Ovetta ed il Monno!” (Nota per i lettori baresi: non siamo ancora alla Vanoni ma l’anno prossimo non ci dovrebbe scappare!)

Due le, piccole, note negative.
La prima sera in cui il ristorante non aveva pasta per il Monno (come invece ci aveva promesso).
Papà ovo ha corso il mezzo miglio lanciato finendo in scivolata dentro il supermercato che stava chiudendo: sembra facile ma fatelo voi in giacca a vento, sul ghiaccio con i moon boot ai piedi!
Il penultimo giorno in cui hanno rubato le bacchette di Pica.
L’evento poteva avere conseguenze tragiche conoscendo il “caratterino” della piccola ma, incredibilmente, il suo “good feeling” era così “good” che è riuscita a passarci sopra.
Ci è riuscito meno papà Ovo che il giorno seguente ha scandagliato l’intera valle, ha trovato il manigoldo (essere di 7 anni chiaramente istigato da madre scriteriata) e ha gentilmente fatto notare alla genitrice sul posto che “Signora quelle bacchette non sono vostre vero? Perché sa, noi non le troviamo più da ieri”
Papà Sherlock ha quindi riportato il maltolto a Pica per sua somma gioia.

Insomma, una cinque giorni di trionfo, onorata sulla via del rientro da un tour in centro Milano ancora addobbato a festa e concluso con una cena a casa con amici per ricominciare bene il nuovo anno.
Insomma una vacanza coi fiocchi; poi, oggi, è arrivato l’Ospite… ma di questo magari ne parliamo settimana prossima.

Ah! Dimenticavamo…. Buon anno a tutti!

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