Luci di Natale

C’è un momento a dicembre che è Natale ma non è Natale.
E’ un momento atteso e temuto, atteso perché segna veramente l’arrivo del Natale e temuto perché non lo puoi procastinare a meno di non esser in ospedale e pure grave.
E’ un momento che i cuccioli attendono con sempre più eccitazione a mano a mano che i giorni si avvicinano.
E’ un momento che si riesce, non si sa come, ad incastrare tra due giorni in Portogallo e quattro giorni sull’adriatica, tra la cena con le ex-colleghe e la corsa ai regali, tra la Novena e le feste di classe di tutti i cuccioli.

E’ quella mezza giornata in cui papà Ovo estrae dall’andito più recondito del garage tutti gli addobbo Natalizi e, tutti insieme, si fa Natale.

A casa Ovetti questa mezza giornata capita sempre nel fine settimana di Sant’Ambrogio e quest’anno, come tutti gli anni, la tradizione si è ripetuta.

1)        Papà Ovo ha comprato un albero di Natale superecologico a bassissimo prezzo (lo compra tutti gli anni perché, sebbene sia ecologico, e a bassissimo prezzo cede le armi regolarmente ad ogni agosto).
2)        I tre cuccioli alle dipendenze dirette di papà Ovo hanno addobbato il pino di turno fino alle luci colorate che quest’anno, dopo solo vent’anni di servizio, si sono fulminate! Papà Ovo probabilmente scriverà vibrante lettera di protesta ma prima si è scapicollato a comprarne di nuove per salvare la situazione: l’albero fa bellissima mostra dalla finestra del salone.
3)        Mamma Ova e Pica si sono dedicate al presepe che ormai conta un numero di statuine prossime alla popolazione di Ovetti city. Come da tradizione, la statuina di Gesù bambino è misteriosamente scomparsa ma il 24 notte i vetusti si scervelleranno per ricordarsi dove l’avevano messa.
4)        Mamma e l’Ovetta si sono dedicate all’addobbo della scala incrociando colori e palline. Incredibilmente ad oggi nulla è ancora caduto e quindi bisogna riconoscere l’eccellente lavoro.
5)        I maschi della famiglia imbottiti per affrontare temperature polari hanno agghindato anche la facciata della casa che, modestia a parte, anche quest’anno surclassa quella dei vicini. A onor del vero i due sono stati agevolati anche dall’aver incontrato l’unica giornata di non pioggia dell’ultimo mese.
6)        Tutti insieme hanno poi sparpagliato palline colorate in tutto il salone; verranno recuperate tutte il 7 gennaio; tutte tranne una che verrà ritrovata immancabilmente a luglio da qualche parte sparsa tra le piante…

E così il Natale ha preso il via…  il Monno ha cominciato a toccare le palline facendole cadere ripetutamente, Pica a giocare con le statuine del presepe lasciandole ogni sera in fila indiana e l’Ovetta con Pica “ ma solo perché piace a lei”.
Poi, Papà ha fatto partire a tutto volume la prima canzone natalizia ed è seguita una ballata a perdifiato per tutto il salone dopo la quale tutta l’Ovo famiglia è caduta, stremata, ridente ed abbracciata sul divano. Insomma, si sa già tutto, capita una volta sola all’anno, … ma è bello così…. Perché è Natale.

Buona Natale a tutti da Pica, Monno, Ovetta, mamma e papà.  


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