Ovetti Race Team

Sabato mattina…
“Pica”
“Dimmi papà”
“Domani ti ricordi che c’è la NOSTRA gara di Formula 1? Quella dove andiamo in pista? Quella che anche tu hai detto di voler fare?”
“Si”
“Ecco… oggi invece c’è la festa della tua amica A.”
“Bello!”
“Però onestamente non riusciamo a fare tutte e due. Cosa preferisci?”
“(Emmm…. Fammici pensare… la scelta è ardua e deve esser ben ponderata onde evitare di sbagliare e pentirmene poscia per tutta la vita. Dunque avrei deciso che…) Allora vado alla festa (e chi se ne frega della gara!)”
E così a meno di 24 ore dall’accensione dei semafori il Team Ovetti ha perso una delle sue guide! (oltre a mamma Ova che segretamente invece ha festeggiato il non dover correre il giorno seguente).

Domenica mattina…
Ore 7,20 La sveglia squilla per il team che, con un occhio aperto e uno chiuso, si appresta alla classica colazione; essendo gli atleti tenuti ad una dieta ferrea, non si può sgarrare e infatti i nostri eroi si accontentano di biscotti, brioche, torta alla nutella, latte al nesquik e qualche bis sparso.
Ore 7,50 controllata la situazione meteo tramite i sofisticati sistemi proprietari del team (il telefonino) e convenuto che il tempo volgeva al “brutto, ventoso e piovoso”, il team si veste con la tuta da gara: tuta termica da capo a piedi, magliettina leggera e cappotto (con k-way nello zainetto).
Ore 8,20 Papà, Ovetta e Monno lasciano casa in direzione autodromo di Monza; grazie all’abilità di Papà Ovo esperto conoscitore della zona, la vettura evita le migliaia di fans che (sicuramente) erano appostati nei pressi dell’autodromo in attesa dei nostri eroi.
Ore 8,50 Il team conferisce con la direzione gara (e sborsa 10 euro a crapa), si toglie il cappotto e al suo posto si veste con il kway sopra il quale viene messa la divisa ufficiale dell’evento.
Ore 9,00 Papà Ovo scuote il Monno in adorazione all’interno di uno dei Box (“ma questo è quello delle Ferrari? O delle Mercedes?… “ehm… non lo so”) per il briefing sicurezza pre-gara che si tiene direttamente sulla pit lane della corsia box. 

(Ovetta e Monno in corsia Box all’autodromo di Monza)

“Allora: ascoltatemi bene, e soprattutto tu Monno, NON è una gara competitiva (no! Niet ! Nain !) quindi possiamo andare tutti insieme, però se per caso (sicuro) io e l’Ovetta si rimanga leggermente indietro (che tradotto vuol dire che se tu Monno proprio non ce la fai e devi correre alla disperata), allora ci troviamo li all’ingresso dei box dove verrà messo il traguardo: tutto chiaro??”
Ore 9,10 Il team Ovetti incontra il Team R. il cui massimo esponente è un compagno di atletica del Monno, noto per essere vestito sempre con almeno tre strati di troppo: e infatti a occhio si contano canotta, termica, maglietta, maglione, cappotto, kway, cappello e guanti: dubbi sul fatto che R. possa semplicemente deambulare così conciato.
Ore 9,20 la direzione gara apre la pista e gli Ovetti sono in pole (manco a dirlo) mentre vento e pioggia aumentano d’intensità (ma sarà anche il culmine perché poco dopo spariranno completamente).
Ore 9,30 Si accendono ad uno ad uno tutti e cinque i semafori e subito dopo si spengono tutti insieme: PARTITI!

Dopo, in ordine sparso sono successe le seguenti cose:
Il Monno alla fine del primo rettilineo si era già arreso alla sua smania di competizione e si era dato alla fuga insieme al suo amico R. e al papà di questa ultimo.
Una volta arrivato al traguardo si sarebbe diligentemente messo nel punto stabilito attendendo papà Ovo e Ovetta giunti dopo un minutino (così dice lui).
L’Ovetta invece, rimasta al fianco del fedele vetusto, ha gareggiato in maniera esemplare percorrendo i 5.450 metri tutti d’un fiato; poco prima della variante Ascari i due hanno superato il papà di R. (abbandonato precedentemente dei due cuccioli maschi) di cui non si hanno avuto più notizie.

Rientrando…
“Piaciuta Ovetta?”
“ohi-ohi-ohi…. Si moltissimo, ohi-ohi-ohi, però adesso… ohi-ohi-ohi…. Mi fa male tutto”
“Piaciuta Monno?”
“L’anno prossimo la rifaccio”

(quando si dice una sentenza)


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