Prove di primavera

La famiglia Ovetti oggi si è ritrovata con tutti gli Ucas per festeggiare insieme la Pasqua. Avvantaggiati da un sole primaverile che ha retto per tutto il giorno, la nostra famiglia allargata ha passato uno splendido pranzo sfociato in pomeriggio, in giardino chiacchierando in mezzo ai giochi degli Ovetti e alle visite all’orto (se ne parlerà prossimamente), alternando nonni a bordo di macchinine elettriche a recite teatral-familiari. il tutto ovviamente in mezzo ad un pantagruelico pranzo come da migliore tradizione Italiana.

Lì in mezzo… un po’ prima, un po’ dopo…

“Mamma?”
“Dimmi Pica.”
“Anche oggi non li ho trovati.”
“Che cosa?”
“Gli occhiali.”
“Non capisco.”
“Sì, è strano sai, ieri Gesù era morto.”

“Eh????”
“Allora, ti spiego: sai che ieri era un giorno triste?”
“Perché Pica”
“Perché era sabato Santo ed era l’unico giorno che non c’era Gesù.”
“Ah”
“E sì, perché era morto venerdì ed è risorto oggi (anche se Monno non è sicuro e dice che forse è risorto ieri sera… ma tardi)”
“Capisco.”
“Ma questo è un problema.”

“??? Perché?”
“Perché ho perso gli occhiali da sole.”

“?????? Emmm… non ho capito. Cosa centrano i tuoi occhiali da sole?”
“Non li trovo. Di solito chiedo aiuto a Gesù ma ieri era morto. Allora ho aspettato oggi per trovare gli occhiali da sole.”
“Ah!”
“Epperò non li ho trovati nemmeno oggi che Gesù è risorto.”
“Capisco. E dimmi, tu chiedi spesso aiuto a Gesù?”
“Sì”
“Capisco. E lui ti aiuta sempre?”
“Ehh… così così. Diciamo spesso…. Però sono più brava io.” (un’autostima infinita)

“Papà, il frisbee è volato dai vicini.”
“Vallo a riprendere Ovetta”
“Chi??? IO????!!!!!”
“Sì, perché no?”
“Ehmmm…. No…. non sto bene, mi è venuto il mal di pancia, mi sento svenire, temo un’invasione di cavallette, meglio non dare confidenza agli sconosciuti, … insomma ho un attacco di timidezza che sconfina in un’ingiustificata fifa.”
“Portati il tuo braccio destro e anche quello sinistro e affrontate la terribile missione atta a recuperare il gioco perduto.”
Cinque minuti dopo
“Papà, fatto.”
“Bravi, glielo hai chiesto tu?”
“NO! Io non ho aperto bocca. L’ha chiesto Monno.”
“Guarda che potevi anche parlare, sai.”
“Si, … però…. E poi comunque sai che il vicino sembra Obelix?”
“Scusa????”
“Si, è ciccione.”
“SCUSA????”
“No, cioè, non proprio ciccione, è più un falso magro ecco… insomma come Obelix”
“Dimmi la verità (ti prego ti prego), ci ho ripensato: assicurami non hai parlato, vero?”

“Papà”
“Dimmi Monno.”
“Posso avere un pezzetto di cioccolato?”
“???? Monno ma stai scherzando?”
“No papà, perché?”
“Perché stasera hai mangiato (tratto dagli avanzi di oggi a mezzogiorno): gli antipasti avanzati, una porzione di lasagna, due megapolpette al sugo, quattro fette di pane e le fragole.”
“Però avrei ancora un poco di fame.”
“Devo ricordarti cosa hai mangiato a pranzo? Antipasti: stuzzichini con i wurster, quelli con le acciughe, minipizzette, minifocacce e un paio di fette di torta salata; di primo abbondante porzione di lasagna e bis; di secondo un numero imprecisato di polpette al sugo con scarpetta di pane e per dolce gelato alla stracciatella, assaggino di gelato al caffè, uova di cioccolato al latte e fondente; per finire frutta a volontà e fragole come se non ci fosse un domani. Direi che può bastare per oggi, no???”


“Poi però non ti lamentare se stanotte ti vengo a dire che ho fame.”
“Correrò il rischio Monno, correrò il rischio.”

Insomma… è stata una Pasqua tranquilla tranquilla in famiglia, in attesa di domenica prossima quando saremo di ritorno dalla grande avventura …

Per ora, Buona Pasqua dalla famiglia Ovetti.

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