Circoletto rosso

Questa settimana nell’agenda dell’Ovetta era segnato con un doppio circoletto rosso la giornata di mercoledì con la scritta: “GITA SCOLASTICA !!!”
L’evento della quarta elementare prevedeva un grande classico di ogni bimbo del Nord Italia: il museo egizio di Torino; laddove erano stati in gita mamma Ova ai suoi tempi e papà Ovo anch’esso ai suoi tempi.
Nei giorni precedenti l’Evento (con la “E” maiuscola), lo stato d’animo dell’Ovetta era stato un crescendo continuo d’eccitazione fino alla serata del martedì allorché, insieme a mamma Ova, la cucciola ha approntato lo zaino contenente tutto il necessario per sopravvivere alla trasferta; lo zainetto, come da lista ufficiale rilasciata dalle maestre comprendeva:
a)        K-way (benché tutte le previsioni del tempo mostrassero sole splendente ormai nessuno ci crede più e quindi vai di K-way)
b)        fazzolettini (per colatura di naso, vomitini vari, laccio emostatico alla disperata)
c)         panini e/o sandwich (l’Ovetta opta per 5 ! sandwich piccoli… ma pur sempre 5!)
d)        macchina fotografica (papà me l’hai messa in carica? … sì…. Sei sicuro?… sì… Sicuro sicuro? … SIIII !!!!!…. Comunque magari me la carichi ancora?….)
e)        bottiglietta d’acqua e/o succhi ma comunque non bibite gasate (L’Ovetta opta per acqua ma con le bolle).
f)         piccolo portafogli con qualche euro per souvenir (opzionale)… Opzionale per la maestra…. Non per l’Ovetta.
Poi a nanna.

Mercoledì mattina (pronti? Via!)
L’Ovetta salta giù dal letto al primo “drin” della sveglia; per l’occasione pure il Monno riesce a perdere meno tempo del solito e addirittura Pica si trascina fuori dal letto senza nemmeno rognare troppo.
Alle 8,05 papà ovo e i pargoli si presentano davanti alla scuola dove piano piano si vedono arrivare tutti i compagni dell’Ovetta; da segnalare in primo luogo alcune Ovette in perfetto orario (mentre di solito si presentano verso la seconda ora di lezione), alcune mamme controllare con fare ossessivo/compulsivo i vari strati di abbigliamento con cui avevano sepolto i pargoli e il gruppo unito di Ovetti maschi/femmine trattenere l’eccitazione a fatica.
Ma sopra a tutti ecco ergersi l’Ovetto Z: si presenta con scarpe da running, pantaloni e giubbotto in tinta e zaino famigliare sulle spalle, lo zaino è evidentemente zeppo fino all’orlo dato che sulle cinghie esterne trovano posto due litri d’acqua che evidentemente dentro lo zaino proprio non ci stavano; a completamento del kit di sopravvivenza le cinghie dello zaino sono munite di fischietto antistupro che il bimbo (giustamente) testa in modo continuato e forsennato.
Papà ovo fa i suoi migliori auguri alle martiri… pardon, volevo dire alle maestre…. che si apprestano a cotanta missione.
Alle 8,25 in perfetto orario il pullman parte in direzione Tornio lasciando Pica che si sbraccia a suon di “Ciao!!!” e il Monno in ansia totale visto che la sua campanella è appena suonata e a lui rimangono “solo” 300 secondi per entrare in classe (che dista circa 10 metri ma può sempre succedere qualche cosa… non si sa mai…)

Mercoledì in giornata (intervallo)
Il Monno, incredibilmente riuscito ad entrare in classe in tempo, ha una giornata tranquilla
Pica, al contrario, riesce a cadere due volte, sbucciarsi due ginocchia, mettere due ghiaccini sulle stesse e trascinarsi per tutta la giornata la gamba più “offesa” in modo da esser coccolata da qualsiasi persona senziente possa capitare a tiro.

Mercoledì sera (resoconto)
Con due ore di ritardo causa autostrada bloccata alle 20,25 il pullman si palesa e pochi secondi dopo ecco i nostri eroi rientrare alla base. Poi, dopo aver ringraziato le due eroine… pardon volevo dire le maestre… tutti a casa dove l’Ovetta, ancora con gli occhi luccicanti, ci riassume la sua giornata:

“E’ stato tutto molto bello, prima siamo andati a Torino e all’andata ha vomitato solo una bimba ma non della nostra classe, poi siamo arrivati al museo, abbiamo lasciato giù gli zaini (anche quello enorme dell’Ovetto Z) e le macchine fotografiche che non si possono usare al museo. Poi abbiamo visto un sacco di sale e siccome non si poteva urlare, la guida ci ha dato degli auricolari per ascoltarla e ci ha “pregato di cercare se possibile di sforzarsi nel fare poco rumore”.
Dopo abbiamo mangiato, io ho lasciato lì un panino mentre l’Ovetto A. aveva molta fame e avrebbe anche mangiato un po’ dei panini avanzati, l’Ovetto Z. ha tirato fuori dal suo megazaino pastasciutta, prosciutto, fragole, coltello e  forchetta. Dopo pranzo ci siamo fatti le foto e siamo andati a comprare i souvenir ma non ho speso tutto… ho riportato a casa ben 40 centesimi (sono parsimoniosa io), però adesso ho una pergamena di papiro e una miniatura di sfinge che è bellissima. Abbiamo anche fatto dei laboratori. Io ho fatto il falegname (al museo egizio????). Dopo abbiamo un po’ giocato con i piccioni (meglio non indagare oltre) e abbiamo ripreso il pullman. Ma ci abbiamo messo tantissimo perché c’era un incidente e allora il pullmista ha messo su un po’ di musica perché diceva che “non ne poteva più”.
….Ah! Ho già detto che è stata una giornata bellissima?”

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