Che mal di testa

Stante l’agghiacciante (in ogni senso) esperienza di domenica mattina scorsa quando la prima uscita monnesca di atletica, si era trasformata in sofferenza pura per l’intera famiglia vista la temperatura rigidissima, questa settimana mamma e papà Ovo hanno elaborato un astutissimo piano di battaglia onde prevenire geloni e malanni.
Il piano prevedeva:
1) oltre a maglietta termica e pantaloni termici (già in dotazione) che rendono il Monno molto simile ad una versione buffa di Diabolik, ecco arrivare anche calzettoni di lana (modello “nonna”) e guanti termici.
2) dopo attenta prova a casa ci si accorge che il piede del Monno, una volta calzato la calza, il pantalone termico e la calzettona della nonna… non ha assolutamente spazio per entrare nella scarpa: urge un nuovo paio di scarpe di 2 numeri più grandi.

Domenica mattina ecco quindi il Monno e papà Ovo pronti per la seconda gara (di sei).
La parte femminile della famiglia viene spedita nella più calda chiesetta di Ovetti-town dove assisterà alla messa senza veder nulla stante abnorme sovraffollamento.

All’arrivo in loco, invece i maschietti si trovano davanti immediatamente il primo problema: il Monno viene colpito da un mal di testa imperioso che papà Ovo, noto medico sportivo, diagnostica con il suo preciso nome medico: “Monno, si tratta di un attacco di F.d.C. (Fifa Da Competizione) … fammici pensare…. Mumble mumble…. (Hai quaranta minuti di allenamento…. Poi dieci minuti di pre-gara…. Poi meno di due minuti di gara)….tranquillo: tra 1 ora è tutto passato!”

Nei quaranta minuti successivi succedono le seguenti cose:
1)        Il Monno viene affidato alle sapienti mani degli allenatori in perfetta tenuta da quattrocentometrista: scarpe (2 numeri più grandi del normale), calze, calzettoni della nonna (bianco e blu), pantaloni, maglietta e guanti termici neri (modello Diabolik), pantaloncini rossi (societari) e maglietta bianca (societaria), giacca societaria, cappello grigio e sciarpa grigia… ci sarebbe da chiedersi come il cucciolo riesca a correre sotto tutti questi strati ma tant’è.
2)        Papà Ovo viene coattato per recuperare il chip (ebbene sì… questi nanottoli corrono con il chip… non come quando papà Ovo correva che se arrivavi terzo e l’arbitro decideva che eri arrivato sesto allora…. eri arrivato sesto e basta!) di un bimbo che ne era privo.
3)        recuperato il chip papà Ovo viene spedito a cercare il bimbo di cui sopra (trovate voi un bimbo in tenuta di atletica sparso in un parco insieme ad altri centinaia di bambini vestiti da atletica)
4)        Il Monno rende edotto il genitore che il mal di testa sta peggiorando; il genitore rende edotto il cucciolo del decorso della malattia: “Guarda… il tuo mal di testa peggiorerà per i prossimi… ehmm… fammi vedere…. trenta minuti; poi in tre minuti scompare. Tranquillo!”
5)        trovato il bimbo di cui sopra e allacciato il chip alla scarpina (mi raccomando esterno che se no non viene letto all’arrivo!!!!) papà ovo viene coattato come “scopa”. Dicesi “scopa” colui che viene messo alla fine di un gruppo di corridori e “sollecita” (con maniere più o meno lecite) i ritardatari a rientrare nel gruppo stesso.
6)        In qualità di “scopa” ufficiale papà Ovo “trotterella” (ovviamente vestito di tutto punto) incitando un  nugolo di bimbi tra i 6 e gli 8 anni.
7)        cinque minuti dopo comincia a incitare con maggior solerzia il bimbo M.P. chiaramente attardato
8)        dopo altri cinque minuti aiuta a rialzarsi sempre il bimbo M.P. dopo che lo stesso, scontratosi con il nastro isolante delimitante la sede di gara, caracollava a terra con il più classico dei tonfi alla Charlie Chaplin.
9)        dopo altri cinque minuti (secondo l’orologio) o forse erano tre ore (secondo papà Ovo) l’allenamento terminava e papà Ovo raccattava giacca,sciarpa e cappello onde poter lasciare il Monno al cancello di partenza… e già che c’era raccattava sciarpe e cappelli vari…

Ottantasei secondi dopo era tutto finito con grandi applausi per tutti.
“Bravo Monno! Bella gara!”
“Sì papà allora, ascolta: sonoarrivatoterzomasonopartitobeneincentroeunbimbomihaspintomanonsonoca
dutoesiccomeeravamoin52oforse53hopresotantipuntiperònonhovint
masonoarrivatoterzoglimandiunmessagginoallamammacosìglielodici
amoanchealei…”
“Calma…calma…l’importante è che ti sia piaciuto. Ti sei divertito?”
“Sì”
“Ah! Per la cronaca, hai ancora mal di testa?”


“No. Mi è passato.”

C.V.D.

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