Buono… come la neve.

LUNEDI
Lunedì sera, dopo mesi di tentennamenti, l’Ovetta ha finalmente trovato il coraggio (?!?) di invitare alcune amichette per una cena (a questo punto di Natale) in compagnia a base di risate e spettegolezzi.
L’eterogenea compagnia comprende l’amica A. (timidina e tranquilla), l’amica C. (un uragano in terra di cui aver francamente paura), l’amica S. (riservata e emotiva) e l’amica G. (vulcanica ed estroversa).
Nel corso della serata papà Ovo ha aggiornato la sua conoscenza delle attuali bimbe di otto anni scoprendo che:

  • L’imprinting di andare in bagno insieme è già radicato a otto anni.
  • A metà di una frase, se ti metti a urlare senza alcun motivo… sei stimatissima.
  • Spettegolare sui compagni e sulle maestre è un must a qualsiasi età.
  • La passione per la danza, il ballo e la discoteca sono già sorte (e papà ovo medita il disconoscimento della figlia).
  • L’alimentazione è un optional (non per tutti ma quasi).
  • Sempre e comunque… tu continua a urlare.

Incredibilmente il Monno e Pica si sono adattate al branco di urlatrici e si sono divertite anche loro.
La serata viene stata dichiarata improvvisamente chiusa da papà Ovo quando l’ovetta G. ha candidamente confessato che l’intima amica (l’Ovetta C. sopracitata) era innamorata di suo papà in quanto – testuali parole – “mette quei pantaloni un po’ larghi che lo fanno sembrare un po’ un barbone e vestito così è…. troppo figo!”
???
“Ok. Ognuno a casa sua che si è fatto tardi!”
L’evento sarà riproposto l’anno prossimo…. se papà Ovo si riprenderà.

MARTEDI
Martedì gli Ovo genitori, nonostante non siano dotati del dono dell’ubiquità, riescono a partecipare sia alla festa di classe del Monno che all’annuale e ormai tradizionale recita natalizia di Pica.

Monno & friends hanno sciorinato un paio di canzoncine in inglese e poi il nostro eroe si è gettato tra le braccia di mamma e papà, tronfio ed orgoglioso, confidando sottovoce “Sono contento ma sono anche un po’ stanchino di questi primi mesi di scuola”: la saggezza a sei anni.

Poi, come da tradizione, gli Ucas hanno battuto sul tempo tutta la popolazione di Ovetti-town accaparrandosi i migliori posti per la recita teatrale (che per chi non lo sapesse conta un pubblico superiore alle 600 persone) probabilmente pernottando dinanzi alla porta del teatro fin dalla sera precedente oppure menando fendenti, come al solito, nel miglior spirito Natalizio.
Da questa posizione privilegiata tutta l’Ovetti family ha assistito alla recita della piccola Pica in una performance vagamente Monnesca (in pratica una statuina ben fissa con la faccina allibita a dire tra sè e sè “ma che ci faccio io, qui?”).
Ovviamente grandi applausi vista la performance da Oscar.
MERCOLEDI
Papà Ovo parte per l’ultima trasferta. Come nella miglior tradizione della famiglia Ovetti, arrivando la fine della scuola e cominciando le vacanze, ecco che un cucciolo, ad esempio Pica, decide di farsi venire: febbre -catarro-raffreddore. Mamma Ova viene accolta sulla porta del fiocco arancio da uno straccio di Ovetta che fatica anche a tenere gli occhi aperti. Rimarrà in tale stato per le successive 48 ore. 

GIOVEDI
Mamma Ova riesce casualmente ad andare a prendere l’Ovetta e il Monno a scuola: al suono della campanella, si sente un urlo di gioia paragonabile a quello della vincita dei mondiali di calcio.
Che le vacanze abbiano inizio!

VENERDI
La Pedi-Nazi viene consultata, certifica tutte le malattie possibili e prescrive l’antibiotico; e, sempre secondo tradizione, trova un motivo per sgridare il genitore di turno (il motivo non conta… tanto ne trova sempre uno)

Poi arriva lo zio A. E questo basta.

SABATO
Il Monno scrive una letterina strappalacrime alla sua maestra dell’asilo con il seguente testo: “Cara E.. come va? Io sto bene alla scuola elementare però ti voglio tanto bene. Ti auguro buon natale. Un bacio”. La lettera è stata recapitata.
Pica, resuscitata dal suo letto di malata, decide che il giorno di Natale ci sarà una canzoncina cantata da tutta la famiglia ai nonni e quindi decide che tutta la famiglia dovrà fare le prove… ogni ora!
Mamma Ova, con Ovetta e Monno, si dirige alla Messa comunitaria, dove tutta (ma proprio tutta) l’Ovetto town si reca, parcheggia con un insperato colpo di fortuna vicino alle Chiesa, lancia i due cuccioli verso i gradini dell’altare, accompagnati dal Don, e si cerca uno sparuto gradino su cui assistere alla cerimonia. Ma avendo giocato tutta la fortuna nel parcheggio, finirà con passare un’ ora abbondante in piedi, schiacciata fra una nonnina in carrozzina e una coppia di bambini saltellanti.

In serata grande cenone famigliare che per l’occasione si declina come un pic-nic in salotto, per la felicità di grandi e bambini.
Poi, piano piano, calano le luci e i cuccioli filano a letto onde evitare di incontrare il ciccione rosso vestito (…vuoi mai che poi non mi porti i regali).

“Pica, prima di andare a nanna prendi la nuova medicina che ci ha dato la Pedi-nazi”
“Va bene.”
“Ti piace questa medicina?”
“Sì, è bianca.”
“Ma ti piace?”
“Sì,… sa di neve.”

E se anche un antibiotico ha il sapore della neve,… allora è proprio Natale.


Buon Natale da tutti noi.

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