I-DO-NOT-SPEAK… /2

(segue da settimana scorsa)

Quarta vacanza: Londra
Anche qui, dimenticando un bel po’, come non menzionare:
a)        il treno che passa sotto la Manica; 21 minuti passati addormentati per l’Ovetta e Pica, 21 minuti eccezionali per il Monno (che però alla fine ammetterà di non aver visto nulla… solo una galleria… niente pesci! Bah… un po’ deludente).
b)        Lo zio A. che ci aspetta in stazione e che…suspence…. Parla Italiano anche a Londra!!! Evviva!!! (nei giorni precedenti era cresciuta tra gli Ovetti la grande paura che il parente emigrato parlasse solo da lingua locale).
c)        La frase salvataggio che viene leggermente modificata ma sempre ripetuta: “Ai-du-not-spik-Inglisc…. Ai-em-Italian”.
d)        La colazione “all’Inglese” con tanto di salsicce, uova strapazzate, toast, funghi, ecc…ecc…: qui la parte femminile della famiglia ha effettivamente trovato dei limiti; quella maschile no. Nota di merito espressa da mamma Ova che, finalmente, si gusta un Thè serio.
e)        La famiglia Ovetti che si presenta alla sede lavorativa dello zio A. con mamma Ova che striglia preventivamente tutti i nani a comportarsi bene e tenere un comportamento adeguato… dimenticandosi che, due minuti prima, ella stessa, in mezzo ad un parchetto, aveva dovuto raccogliere il frutto di un’improvvisa necessità Pichesca: “Mamma devo fare la cacca!”
f)         Le differenze osservate dai membri della famiglia al suddetto ufficio ziesco posto in posizione panoramica: i genitori ad ammirare un panorama veramente notevole, l’Ovetta ad osservare le tende dell’ufficio, il Monno che si eccita per aver visto un treno e poi un aereo, Pica che chiede se c’è dell’acqua…. Ognuno ha le sue priorità.
g)        La pastasciutta. “Papà? ma dicevi che a Londra non era buona, guarda che è buonissima!”… “Certo che è buona Ovetta; però l’ha cucinata tuo zio usando pasta e sughi italiani… qui di inglese ci sono solo le posate… forse”.
h)        il cambio della guardia alla fine del quale i bimbi eccitatissimi esclamano la loro felicità ad una coppia di anziani genitori stremati per aver sollevato sulle spalle per oltre 45 minuti tre bimbi in mezzo ad una folla enorme. Nessuno dei due genitori si ricordava minimamente di quanto dannatamente fosse lungo il cambio della guardia che -per inciso- non ci vedrà mai più.
i)         il classico bus rosso due piani… e vuoi non farci un giro? E magari due? Ma mai al piano sotto, mi raccomando!
l)         il classico taxi: papà ovo ha chiesto ad un taxista se poteva far vedere ai cuccioli quanto fosse grande dentro. Poi ha aperto la portiera e il Monno è riuscito, non si sa bene come, a smontare la portiera! Papà Ovo ha immediatamente chiuso il tutto, salutato l’ignaro taxista e si è dileguato con l’intera famiglia.
m)       il giro in battello sul Tamigi passando sotto il London Bridge mentre l’Ovetta sgrana gli occhi e il Monno si dispiace proprio di non poterlo vedere alzato.

Quinta vacanza
L’intera famiglia Ovetti si trasferisce in montagna e qui viene accolta da una temperatura di 8 gradi: Mamma Ova la prende con filosofia, poi il tempo migliora e allora tutti via a camminare ancora.
Pica sbalordisce tutti di nuovo: basta dirle “Alla fine di questo sentiero ci sono i giochini” e lei parte lancia in resta (ovviamente i giochini ci devono essere altrimenti son dolori).
Tra l’altro durante le camminate i cuccioli fanno scorpacciata di lamponi sfidando il mal di pancia causa quantità smodata.

Sesta vacanza
Eccoci di nuovo tutti al mare e papà Ovo, noto “amante” della ridente località marittima, questa volta trova le condizioni a lui ideali: tempo brutto e due gocce di pioggia… inutile andare in spiaggia: fantastico!
E allora preferisce accompagnare i cuccioli a vedere i treni (come ogni anno negli ultimi 8 anni). E quando il tempo migliora, lui opta per tornare al lavoro lasciando il resto della famiglia per gli ultimi giorni al mare.
Qui il Monno continua a controllare i treni, Pica prende sempre più confidenza con il mare, l’Ovetta si interessa dei fatti di tutti i vicini d’ombrellone, senza apparente contegno; mamma Ova intrattiene gli ovetti con palette e secchielli, scavando gallerie a quattro entrate e innalzando castelli di sabbia e in meno che non si dica … sono tutti attorniati da bimbi di altri ombrelloni, attirati come mosche. Gulp!

Poi, dopo una decina di trasferimenti, due capitali, 2 voli e 1 treno internazionale, 4 “location” principali, 1700 metri di dislivello, una settantina di km a piedi e circa 1300 km di macchina le vacanze son finite.
Gli Ovetti son tornati.

In conclusione: i bimbi sono stati promossi a pieni voti come gran camminatori, gran curiosoni e soprattutto spassosissimi… Bravi.
Questa domenica gli ovetti hanno festeggiato in famiglia con la “Gran festa di fine estate”; poi, da domani cominciano le scuole.

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(Gli Ovetti in un mondo di cioccolato in quel di Londra)

This Post Has 2 Comments

  1. Parigi e Londra! Estate da grandi capitali!
    Bentornati e buon ritorno alla routine!

  2. Ben tornati Ovetti tutti e buona ripres!

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