A modo suo

Il Monno vive in suo mondo astratto e preciso, a tratti tuttavia bislacco, spesso maniacale, sempre e comunque lento e pacifico; lui si sofferma a guardare i dettagli, quelli che il mondo trascura, che invece lo rassicurano e lo incuriosiscono, si stranisce quando i suoi contorti ma rigorosi ragionamenti non raccolgono successo, spalanca gli occhi quando ascolta una spiegazione per la prima volta, argomenta con loquaci dialoghi le sue intuizioni e i suoi pensieri, come fossero cose palesemente ovvie. Questa settimana più volte il Monno ha dato prova di questi “innati” talenti.

Mercoledì
Papà Ovo decide di preparare a cena un buon risotto, fosse uno chef avrebbe detto che aveva deciso di “impiattare un risotto agli asparagi con punte di asparago croccanti”.
Al Monno basta un’occhiata per decidere che a lui quelle cose verdi strane non piacciono per niente (sarebbero le punte) mentre il risotto sì, gli piace…“ha un saporino strano” (sono sempre gli asparagi Monno!) ma “comunque erano meglio le carote alla julienne!”
“??? Monno, ma come fai a conoscere le carote alla Julienne?”
“E’ stato D.U. (il mio amico specialissimo e semidio in terra) a dirmi che le carote si fanno alla Julienne.”
“??? Ah! E come sarebbe questo modo di farle alla Julienne?”
“Devi tagliarle rotonde: così sono alla Julienne. Capito papà?”
… Tratto dal libro: “Tecniche culinarie e scambio di ricettario tra bimbi dell’asilo”

Giovedì
Per il pomeriggio il cucciolo è invitato a casa del suo mito “D.U.” per una merenda con gioco (rigorosamente calcistico). Al ritorno…
“Monno, ti sei divertito ?”
“Sì” (detto in surplace, con fare distaccato… come se questi suoi pomeriggi siano la normalità per un tipo come lui).
“Beh dai, racconta cosa hai fatto dal tuo miglior amico.”
“Papà: D.U. non può essere il mio miglior amico perché ha un’anno in più (Ovvero: “magari potesse essere il mio miglior amico: avremmo la stessa età e andremmo insieme a fare le scuole elementari, magari anche le medie, affronteremmo insieme le sfide universitarie e dopo una vita di sacrifici e rispettive soddisfazioni ci troveremmo insieme al campo delle bocce coi rispettivi nipotini: invece no…. Vita crudele!), il mio miglior amico è l’Ovetto A. che ha la mia età, D.U. è il mio secondo amico.”
“Ah! Scusa, non sapevo di questa legge morale universalmente riconosciuta a livello fanciullesco.”
In serata un sms della mamma di D.U. riproduce un’esternazione del cucciolo appena arrivato a casa del’amichetto: “Sai D.U. non mi sembra vero che finalmente sono potuto venire a casa tua!”…. (già, proprio un pomeriggio qualunque con il secondo miglior amico).

Venerdì
“Monno, oggi sei stato a teatro! Raccontaci la storia”
“C’era un bimbo che dormiva e aveva i cuscini e qualcuno gli buttava addosso le cose e noi bimbi ridevamo come matti e poi nel cuscino rosso c’era sempre dentro qualche cosa che era sempre nera tranne una cosa che era grigia ed era la cravatta e poi scappavano e alla fine nel cuscino bianco ha scoperto che dentro c’era un cuscino d’oro e lui ha dormito benissimo e io adesso lo so che colori hanno i miei cuscini e non lo devo mica dimenticare e comunque con il cuscino verde non ci gioco più e lo tratto benissimo.”
Papà Ovo ha avuto un lieve mal di testa per il resto della serata.

Sabato
A cena a casa Ovetti, con amici. Il Monno si avvicina. Richiama l’attenzione paterna (e di tutti gli astanti) e chiede:
“Papà che ore sono?”
“Quasi le 8.”
“Quasi le 20?”
“Sì Monno, intendevo quasi le 8 di sera.”
“Ah! Allora tra mezz’ora vanno via tutti?”
… (lieve momento d’imbarazzo)…
“Beh, sì. Tra un pochetto vanno via, magari tra una mezz’ora o tra un’ora.”
“No Papà, io comincio le procedure per andare a nanna alle otto e mezzo e vado a nanna alle nove. Non te lo ricordi? Ci pensi tu a mandarli via tutti per le otto e mezza?”
… tratto da “Bon ton, galanteria e vivere in società a quattro anni”

Domenica
L’Ovetto family è ospite a casa di amici.
“Bimbi, voi rimanete di qua in salotto, noi grandi andiamo di sotto. Mi raccomando curate Pica che non si avvicini alle scale.”
… 2 minuti dopo…
“MAMMA! PAPÀ!”
“Che succede? Tutto bene?”
“E’ successo un problemino…”
I vetusti genitori temendo il peggio riguadagnano il piano superiore dove trovano Pica intenta a far addormentare alcuni orsacchiotti, l’Ovetta intenta a misurare con un metro il misurabile onde riportarlo per iscritto su apposito quaderno e il Monno avvolto nelle tende del salotto completamente crollate a terra.
“MONNO! Che diavolo stai facendo!!! Come hai fatto a farle cadere ??? Si può sapere? Ma come hai fatto a tirarle giù complete di asta?? Eh???”
Il cucciolo appare effettivamente sorpreso… “Papà… non credevo fossero così delicate.”

… a voler guardare il lato positivo… un congiuntivo imperfetto davvero impeccabile!

This Post Has One Comment

  1. La mia mangia gli asparagi e scarta il resto…e quando avrà più proprietà di linguaggio dovrò metterle una museruola…

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