Replay

Come promesso alcune settimane fa (si veda qui) domenica scorsa papà Ovo, l’Ovetta e il Monno si sono recati a vedere una partita di basket al forum.
Per l’occasione erano stati invitati anche papà M. e l’Ovetta C. (grande amica dell’Ovetta).

Pronti? Partenza?… ecco che subito l’Ovetta C. si ammala.
Dopo attenta analisi della situazione e ponderate le varie ipotesi papà M. offre il posto disponibile all’Ovetta E. (sorellina dell’Ovetta C.).
“Tesoro, vuoi venire a vedere il basket con il Monno e l’Ovetta?”
“No.”
“Ma ti divertirai tantissimo, vuoi venire?”
“No.”
“Ma ci saranno anche i popcorn.”
“Allora vengo.”

Superata brillantemente la fase motivazionale, il gruppo si immette in tangenziale: 20 secondi dopo, un Monno leggermente ipereccitato chiede : “Siamo arrivati?”
“No Monno, quando arriveremo vedrai un palazzo abbastanza bruttino ma grandissimo.”

(cinque minuti dopo)
“Ecco adesso siamo arrivati?”
“No Monno, quel palazzo (bruttino) è la cappella del San Raffaele… diciamo che il forum è bruttino anche lui (ma meno appariscente).”

(venti minuti dopo)
“Eccolo, è quello?”
“Si Monno, stiamo arrivando, sei contento?”
“Siiiii”
“E tu Ovetta?”
“Siiiii”
“E tu Ovetta E.?”

(L’Ovetta E., in attesa dei popcorn, e chiaramente non eccezionalmente impressionata dall’evento che si sarebbe di lì a poco palesato, aveva deciso nel frattempo di schiacciare un pisolino).

Poco dopo il gruppo affronta il controllo biglietto, ognuno con il suo proprio in mano: l’Ovetta, sorriso stampato in faccia, affronta il controllore come chi sa di avere in mano il nullaosta per l’eldorado, dietro di lei il Monno con in faccia un dubbio amletico quasi a voler dire “mah, mio padre dice che basta ‘sto pezzo di carta per entrare… io non mi fido tanto…”.
Poi si entra nel palazzetto.
Luci da ogni parte, un sacco di gente, lo speaker che urla.
Monno ed Ovetta alla loro prima esperienza spalancano la bocca dallo stupore, l’Ovetta E. (che c’era già stata) si accomoda con nonchalance sulla poltroncina in attesa dei popcorn.

Forza Olimpia !

Nelle seguenti due ore sono successe le seguenti cose:
1)       papà Ovo ha imparato che il campionato di serie A di basket è di una noia mortale; il pathos della partita in questione rasentava il pathos che papà Ovo aveva provato in occasione di una puntata di “Beautiful”; forse meglio aspettare i play-offs per la prossima.
2)        davanti ai nostri, sono sedute due ventenni (forse diciottenni): ben vestite, composte, tifose ma non sguaiate, sempre attente. Papà Ovo ha intimamente sperato che i suoi figli a quell’età potessero raggiungessero detto livello di civiltà.
3)        L’Ovetta E. ha mostrato per venti minuti (effettivi) uno stato di evidente noia mortale; quindi sono arrivati gli agognati popcorn a cui sono seguiti altri venti minuti (effettivi) di altrettanta noia mortale.
4)        Il Monno è andato fuori di matto per i tiri da tre punti che da un certo punto della partita in poi sono diventati la vera attrazione della serata (“no Monno, se tirano da oltre la metà campo non vale 5 punti… no Monno nemmeno 4!”).
5)        Ad un certo punto le due ventenni sono balzate in piedi all’unisono. La prima ha estratto il cellulare e cominciato a digitare 2500 battute al minuto; la seconda con una mano nella maglietta, si è sistemata il reggiseno (!). Papà Ovo ovviamente non ha capito il motivo di cotanta eccitazione.
6)        L’Ovetta ha assistito al primo tiro libero con grande pathos; poi quando il giocatore si è riposizionato in lunetta per il secondo tiro, lei dall’alto della sua esperienza sportivo-televisiva ha chiesto se stesse facendo vedere il replay.
7)        Il Monno a metà partita ha ammesso candidamente che lui proprio non riusciva a vedere la buchetta. “Monno, ma di che buchetta stai parlando?” “Papà, sei tu che dici che adesso va a tirare dalla buchetta”…. Segue spiegazione della parola “lunetta”.
8)        A fine partita, papà Ovo ha osato domandare alle ventenni il perché della loro ipereccitazione e si è sentito rispondere che era entrato tal “Pinco Palla.” Dato che si è palesato un grossissimo punto interrogativo in fronte a papà Ovo, una delle ragazze l’ha quindi ragguagliato: “Cioè, vedi,(Oh vetusto e vecchissimo individuo), è quello che ha vinto Xfactor!”
9)        Papà Ovo ci ha ripensato e spera che, a quell’età, i suoi figli raggiungano un livello di civiltà un filo più alto… ma proprio un filo.

Infine, dopo un tiratissimo (sì vabbè…) risultato finale di 94 a 76 l’allegra compagnia faceva ritorno a casa.
“Papà?”
“Dimmi Ovetta, ti è piaciuto?”
“Sì, però sento i brividi.”
“NO!”
“Papà?”
“Dimmi Monno… non dirmi che senti i brividi anche tu?”
“No, però erano belli i tiri da tre punti, vero?”

In sostanza: evento eccezionale ma Ovetta ancora ammalata.

PS: pregasi notare l’eccitazione del Monno per i tiri da tre punti.

This Post Has 2 Comments

  1. Il vero tifoso si vede quando è ancora in erba! Complimenti

  2. Ma che bella famiglia sportiva!!
    Per noi solo basket ‘nostrano’: allenamenti per 5 giorni alla settimana ( 2 gg per ogni figlio ) + 3 partite tra sabato e domenica…..direi che ci basta questo….
    Però l’Ovetta malata proprio non ci voleva!!
    Buona settimana!

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