Cavoli e cicogne

Domenica pomeriggio, Ovetti-town, casa Ovetti.

Di qua, in salone, quattro adulti chiacchierano mentre Pica ciuccia la tetta di mamma Ova.
Di là, in cameretta, quattro Ovetti, equamente divisi in maschietti e femminucce, giocano da più di un ora beati e tranquilli.

All’improvviso un urlo squarcia la tranquillità.

Il primo adulto si alza,… si reca in cameretta,… si attarda per qualche secondo,… infine torna indietro.
“Nessun problema, si tratta di una situazione abbastanza delicata, difficile da spiegare a voce; meglio se vi rendiate conto di persona.”
???
Il secondo adulto si alza,… si reca in cameretta,… si attarda per qualche secondo,… infine torna indietro.
“Effettivamente è difficile da spiegare… e davvero dovreste controllare di persona”
???
A questo punto papà Ovo, con un grosso punto di domanda stampato in testa, si alza e si avvia in cameretta.

“Cosa sta succedendo bimbi?”
“BASTA VENIRE DI QUA !!! NON DOVETE PIU’ VENIRE !!! STANNO NASCENDO !!!”
La situazione che si presenta è la seguente:
l’Ovetta S (quattrenne) è sdraiata sul lettino del Monno, pancia in su, gambe divaricate e due cuscini sotto la maglietta che le gonfiano la pancia all’inverosimile.
L’Ovetta (quattrenne) le sta vicino, stetoscopio (finto) al collo, termometro (finto) in una mano, pastiglie (finte) nella seconda, guarda in bocca all’Ovetta S.
Il Monno (duenne) sta ai piedi del lettino intento a guardare cosa sta facendo sua sorella.
L’Ovetto A. (duenne) se ne frega altamente di tutto il trambusto e gioca a macchinine poco più in là.
“Scusate, non ho capito, ma chi è che sta nascendo?”
“Stanno nascendo i bimbi di S. Papà, ma non vedi che pancia che ha?”
“Ah! Scusa Ovetta,… ma chi è il papà?”
“Il Monno.”
“Ah! E l’Ovetto A., chi sarebbe?”
“Il nonno.”
“Giusto, potevo pensarci. Scusa ma allora se stanno nascendo i bambini perché le stai guardando dentro la bocca?”
“Perché i bambini stanno nella pancia ma lì non posso vederli.”
“Giusto, e allora perché guardi in bocca?”
A questo punto la puerpera si è spazientita, si è alzata, peraltro rischiando pericolosamente la salute dei bimbi in pancia, e a brutto muso mi ha spiegato: “Perché stanno nascendo e allora lei li vede arrivare dalla bocca. Vuoi vedere anche tu?”

Ho pensato che fosse il momento giusto per tornare in salone con gli altri adulti; ho ringraziato per l’invito… ma ho declinato l’offerta, e mi sono dileguato.

Questa settimana papà Ovo ha toccato: Rimini, Ancona, Pescara, Potenza, Salerno, Napoli (casualmente si passava proprio di lì in occasione del concerto del Boss… che caso… e comunque tra pochi giorni si replica a Milano) e Frosinone. Duemilacento chilometri gran parte dei quali sotto l’acqua; sabato ha raggiunto mamma Ova che nel frattempo sopravviveva al gelo di casa Ovetti dove la primavera ha toccato i 7 (sette !!!!) gradi ed ha riacceso i caloriferi.
Poi domenica pomeriggio sua figlia quattr’enne si è trasformata in ostetrica ed ha fatto nascere le figlie della sua amichetta S. e del Monno. L’Ovetto A. annuncia con gioia la nascita di Sara e Francesca, giusto poco prima di andare a mangiare la pastasciutta serale.
Una settimana tutto sommato rilassante.

This Post Has One Comment

  1. Da tanto tempo non ci si divertiva così!

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