La gita dell’Ovetta #2

(segue)

Ore 16,20 – In attesa davanti alla scuola papà Ovo osserva praticamente la stessa situazione della mattina inclusi i vigili, il caos, la strada intasata e una montagna di genitori, nonni, parenti, etc..etc… tutti in trepidante attesa di non si sa bene cosa.

Ore 16,25 – Una parte della bolgia si stacca improvvisamente e attraversando il parchetto decide che non può attendere oltre e si va a piazzare direttamente nel luogo indicato per il rientro dei bus: questo ovviamente creerà problemi di parcheggio agli autisti ma gli Ovo-genitori tendenzialmente se ne fregano di queste cose; Papà Ovo invece stoicamente attende dove gli è stato detto.

Ore 16,30 – Da “fonte certa”, ma non meglio identificata, si viene a sapere che i bimbi potrebbero essere partiti per il rientro con 5 (diconsi ben CINQUE) minuti di ritardo.
Come comandati da un’entità superiore la gran parte delle mani destre dei presenti scatta a comporre un numero sul telefonino in modo da informare nonsisachi del ritardo.

Ore 16,35 – Dalla, probabile, stessa “fonte certa”, e sempre non identificata, si viene a sapere che i minuti di ritardo potrebbero essere stati addirittura 10! (oh! No dico, DIECI! Vi rendete conto?!?).
Segue stessa scena precedente: mano destra al cellulare e via di comunicazione a nonsisachi.
Papò Ovo, sempre più basito, sta pensando di chiamare anche lui qualcuno, tanto per sentirsi parte del gruppo,… ma non sa bene chi.

Ore 17,00 –Il primo autobus parcheggia davanti alla scuola.
Pleonastico affermare che alcuni genitori salgono immediatamente sui bus onde poter controllare in prima persona che i bimbi siano ancora senzienti: ciò però impedisce ai cuccioli di scendere il che crea una situazione di stallo totale a bordo del pullman stesso; le maestre cercano di allontanare i genitori minacciando sciopero per i prossimi 6 anni… i genitori scendono.

Ore 17,10 – Anche dal parchetto si vedono i primi bimbi arrivare, alcuni mano nella mano tra di loro, altri mano nella mano ai genitori che erano andati ad aspettarli dall’altra parte; ciò pare essere inaccettabile ai genitori rimasti da questa parte che partono per abbracciare i propri cuccioli nel bel mezzo del parchetto: manca una musica di sottofondo e la scena di “Kramer contro Kramer” nel parchetto è completa.

Ore 17,20 – Il patatrac: mentre gli ultimi bimbi attraversano il parchetto, l’Ovetta G. causa stanchezza imperante cade di faccia sul selciato ricoperto di sassolini in mezzo ad un nugolo di genitori atterriti, seguono attimi convulsi di urla e lacrime; la maestra O., che sperava di esser ormai giunta alla fine di una infinita giornata, racimola le ultime riserve di energia da non si sa dove e accorre a prendere in mano la situazione: salva la bimba G. e soccorre i più delicati tra i genitori già pallidi in volto.

Ore 17,30 – Papà Ovo, entra in classe come da manuale a prendersi l’Ovetta che gli viene restituita sporca, sudaticcia, sfatta e con quel sorriso che solo i bambini hanno: quello che dice “che bellissima giornata!”; al suo fianco, la mestra P. praticamente identica alla piccola: anche lei sporca, sudaticcia, sfatta e con quel sorriso che solo una maestra d’asilo alla fine di una giornata così può avere; quel sorriso che dice: “Me li portate via tutti per piacere, così posso svenire?”
Papà Ovo raccatta la piccola, saluta la maestra che risponde ormai a monosillabi nel suo vestito verde chiazzato di sangue (meglio non chiedere nulla) ed esce in un rumore impressionante di bimbi che sfiniti cedono piano piano alla stanchezza ed al pianto.

Ore 20,00 – a casa… prima della nanna, dopo una frugale cena e una doccia di acqua bollente che vorrebbe scrostare innumerevoli macchie colorate dalle gambe della piccola… e talvolta ci riesce.

“Ovetta, ti è piaciuta la gita?”
“SIIIIII  !!!!!!”
“E cosa hai visto al parco ittico?”
“Una capla, una mucca e due pulcini”
“AH! E meno male che il parco era ittico, va bè. E poi hai visto i pesci?”
“Si, i pesci lossi, i pesci gatti e poi il listolante con la pastasciutta”
“Giusto, c’era anche il ristorante. E cosa ti è piaciuto di più di tutto, ma davvero di più?”
“QUANDO SI E’ LOTTO IL PULLMAN!”
“Si è rotto il pulman???”
“SIIII  !!!!!”
“Ma quando? E cosa avete fatto?”
“Stamattina! Le maestle ci hanno fatto scendele tutti, sono allivati altli pulman e siamo saliti su quelli li”

Se la mamma dell’ovetta A. ha degli amici nel Mossad, qualunque sia la motivazione della rottura del pulman, quell’autista è spacciato!

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