Happy Meal

Papà Ovo, con il suo perenne peregrinare su e giù per l’Italia che lo porta molto giù e qualche volta su ormai da più di dieci anni, ha raccolto una lista di posti in cui è bene fare tappa, quando si può, per riempire il portabagagli di leccornie e prelibatezze autoctone.
Il fatto di viaggiare principalmente per l’Italia ha reso poi la raccolta di prelibatezze una missione abbastanza semplice visto che, dove ti giri ti giri, trovare buon cibo in Italia non è che sia poi così difficile.

Ecco allora che, a casa Ovetti, vuoi per questo aspetto, vuoi per parentado vario, si alternano senza soluzione di continuità: prosciutto di Parma e Toscano (con assaggi di San Daniele), Speck e mele del Trentino,  salsicce di cinghiale, capocollo e filetto di san Gimignano, confetti alle mandorle, al cioccolato, alla liquirizia di Sulmona, anolini e parmigiano, mozzarelle di bufala campana, ricotta laziale, funghi e tartufi umbri, e varie altre prelibatezze dall’intera penisola (fatta eccezione per le isole, il Piemonte, la val d’Aosta e le Puglie che non vengono visitate per mancanza di clienti… mannaggia).

L’abbondanza di siffatte leccornie ha portato gli Ovetti a chiedere, come finire di ogni cena che si rispetti, un po’ di “Ammo”.
Il termine, il cui significato si è ormai perso nei meandri della storia, si può generalmente tradurre con “O genitore, ti ringrazio per la cena che mi hai testé servito, cionondimeno saresti altrettanto gentile da farmi finire codeste portate servendomi un poco di quello che ha portato a casa nostro Padre dall’ultimo viaggio e che, presumibilmente, ha la caratteristica di essere allo stesso tempo molto buono e molto caro?”

Ieri mattina, dopo una veloce visita all’Amica di mamma Ova che aveva partorito da poco un bellissimo Ovetto, sulla via del ritorno, gli Ovo genitori realizzano improvvisamente di:
1)        essere terribilmente in ritardo,
2)        essere terribilmente in ritardo per il pranzo,
3)        essere terribilmente in ritardo per il pranzo e non avere nulla di pronto a casa,
4)        essere terribilmente in ritardo per il pranzo, non avere nulla di pronto a casa e appena il Monno lo scopre scoppia la tragedia.

Come ogni decision maker che si rispetti, dopo aver sudato freddo al pensiero del pargolo sdraiato a terra implorante “Pappa” per i dieci minuti necessari a preparare un qualsiasi piatto, papà Ovo decide di sfidare la sorte e punta verso l’antitesi delle tagliatelle ai porcini e della bresaola affumicata: il McDonald del centro commerciale!

Parte prima
Mentre mamma Ova combatte per tre sedie ed un seggiolone, mentre la stessa riesce ad afferrare le tre sedie ma nulla può per il seggiolone, mentre infine realizza che andare a pranzo al Mc Donald il sabato a mezzogiorno è un’idea che a quanto pare va per la maggiore, mentre lei fa tutto questo, papà Ovo passa il suo quarto d’ora di coda facendosi una cultura su cosa sia il famoso Happy Meal.
Scopre quindi che un Happy Meal è composto da quattro portate, con tanto di scelte, e da un giochino (che deve prontamente sparire per non essere oggetto di discussione tra i pargoli) ma, tanto per abbondare, prende dell’altro… non si sa mai.
Al suo ritorno trova l’Ovetto in piedi su una sedie che urla “PAPPA !!!” a tutti i passanti.

Parte seconda
Gli Ovo genitori scoprono, un poco divertiti ed un poco disgustati, che:
1)        il cibo viene afferrato, mangiato, paciugato, mangiato, ecc… ecc… dall’Ovetto,
2)        lo stesso cibo viene annusato (con diffidenza), sbocconcellato (con superiorità) e quindi afferrato, mangiato, paciugato, mangiato, ecc… ecc… dall’Ovetta,
3)        2 hamburger, 2 porzioni di patatine, 4 pezzi di pollo, 1 kiwi, alcuni assaggi delle patatine di papà, un pezzo del panino al pollo di papà ed un po’ di prosciutto preso appena fuori dal Mc Donald per mamma, beh… tutto questo non basta a saziare la coppia di Ovetti che, in compenso, si è divertita moltissimo.

Parte terza
Al rientro a casa.
“Ovetta, allora ti sono piaciuti i panini?”
“Papà, gualda, te lo devo ploplio dile: mangiale al listolante è stato bellissimo!” (Oh mio fantastico genitore, tu si che sai come prendere una bimba! Mi hai portato fuori a pranzo in un ristorante splendido che suggerirò sicuramente e senza alcun indugio per esser menzionato con almeno tre forchette sulla guida Michelin”).
“E Ovetto, ti è piaciuto dove abbiamo mangiato?”.
“Mm..mm..” (L’Ovetto annuisce con la testa).
“Bon bon” (Tutto molto buono).
“Ammo?” (Ora potrei avere dell’Ammo?).

This Post Has One Comment

  1. Il Piemonte è una grave mancanza in tutto ciò!!!! Ad ogni modo potessimo averlo qui un po’ di prosciutto toscano e qualche mozzarellina di bufala!

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