Il diploma dell’Ovetta

“I signori genitori sono invitati alla festa di fine anno che si terrà presso la sede dell’Ovetta asilo venerdì prossimo. Gli ovetti sono pregati di vestirsi di blu.”

Settimana scorsa l’Ovetta si è presentata a casa con questo annuncio, chiaro semplice e preciso.
Gli Ovetti genitori, forti dell’esperienza della festa di Natale (caratterizzata da gran confusione, canzoni mute, pianti galattici e orge di panettoni) e del picnic al parco (caratterizzato da gran casini, corse impazzite, pianti galattici e orge di tramezzini) si sono presentati puntuali all’appuntamento.
Mamma Ova nasconde nella borsa una maglietta blu recuperata solo qualche ora prima nel grande magazzino vicino all’università.

Ad attenderli una selva di Ovetti, che alla vista dei propri genitori schizzano ad appiccicarsi ai loro pantaloni.
L’Ovetta non è da meno, e non mostra nemmeno troppo entusiasmo per il dover indossare il colore blu.
La maestra Fra impiega quindi una buona manciata di minuti per radunare tutti i nanetti nel centro del giardino: improvvisamente allontanati dalle amorevoli cure di mamma e papà, gli Ovetti si accordano istantaneamente e all’unisono danno il via ad un pianto collettivo e colossale.
Bene: il piantone era uno dei punti fermi delle feste dell’asilo, ci sarebbe spiaciuto perdere una sì consolidata tradizione.

Superata la fase pianto, ecco che la maestra Fra chiede attenzione ai bimbi: “Siete pronti con la canzoncina? Siete pronti a cantare quella che abbiamo provato così tante volte?”
E via che parte a cantarla a squarciagola…. lei sola… seguita dalle altre maestre.
Ovviamente nessun bambino si guarda bene dal dare a queste povere maestre la benché minima soddisfazione e si chiudono in un mutismo collettivo e totale.
Bene: la canzone muta era stata un punto centrale della festa del Natale, siamo contenti che le buone abitudini non si perdano.

Non paghe di vedere i bimbi che remano loro perennemente contro, le maestre si lanciano incoscientemente nell’ardua prova della consegna del “Diploma di asilo nido”.
Mamma Ova e papà Ovo non hanno dubbi; l’Ovetta non avrà il coraggio di staccarsi dalle gambe di mamma per andare fin su un palchetto e ricevere davanti a tutti il diploma. Impossibile, non lo farà mai… e probabilmente molti altri amici faranno lo stesso.
Le maestre cominciano a chiamare: “Ovetta Ester“ la prima bimba…. va sul palco (!), prende il regalo (!!)… ringrazia (!!!) e scende senza piangere (!!!!)… gli Ovo genitori la guardano e segretamente si complimentano con lei.

Il secondo nome è … l’Ovetta.

E qui avviene il miracolo… quello che da solo giustifica un’intero anno di asilo nido, quello che da solo ripaga delle tremila riunioni e incontri e vattelapesca, quello che da solo mostra l’effetto asilo…

Lei si alza, si aggiusta la maglietta blu, e si avvia sul palchetto. Prende incurante il “Diploma”, con aria sicura afferra una magliettina regalo di dodici taglie più grande di lei e infine gongolante acchiappa una confezione di bolle di sapone.
Poi ringrazia la maestra e trionfante negli applausi di tutti i presenti, torna da due più che stupiti Ovo genitori.

E’ diventata grande la bimba, si è diplomata!

Il diploma dell'Ovetta

Si, va be, poi sono seguiti i soliti bagordi di giochi, di gelato, patatine, cocacola, aranciata, e chi più ne ha più ne metta; sono seguite gare sui tricicli, girandole di altalene, baci abbracci e anche qualche cazzotto (cose che capitano)…
…ma volete mettere avere in casa una figlia duenne diplomata!!!

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