Risvegli

 Ore 7.10 circa
“Mamma Ova, quiiiiiiiiiii! Mamma Ova, qui!!! Eia nanna pù!”. Le giornate in casa Ovetti cominciano sempre al suono di queste – e sempre queste – frasi.
Il meno assonnato dei due Ovo genitori si incarica di uscire dal letto, scende le scale e si reca nella cameretta della piccola.

“Buongiorno, Ovetta”
“Bongiolno”
“Come stai? Hai dormito bene?”
“Tanta nanna, sì”
“Hai fatto dei bei sogni?”
“Tanti sogni. Oggi … solo Mattia”
“Hai sognato il tuo amichetto Mattia, e che cosa facevate nel sogno?”
“Tanti giochi.”

Mamma Ova apre le imposte ed entra la luce nella cameretta, la piccola Ovetta si rannicchia con la faccia contro il materasso.

“Occhi chusi, Eia no piace luce”
“Dai allora, tieni chiusi gli occhietti che andiamo in bagno a fare la pipì e a vestirci”
“Mamma Ova, papà?”
“E’ ancora a nanna, fra poco si alza anche lui e viene a fare colazione con noi”
“Mamma Ova, Monno?”
“E’ ancora a nanna anche lui, lasciamolo dormire ancora un po’, facciamo piano che lo svegliamo”
“Dai Ovetta, andiamo in bagno?”
“Bobo? Sofi? Pinna?”
“Sì, va bene prendiamo anche loro, ma riusciamo ad andare in bagno?”

Finalmente l’Ovetta viene prelevata, con annessi amici, e portata al cospetto del bagno, spogliata del pigiama e liberata del patello notturno, nonché calata sul suo vasino rosso per la prima pipì giornaliera.
I tre scudieri assistono al rito con sguardo fedele.  Si indossano i vestiti e l’allegra brigata si sposta in cucina per la colazione. L’ovetta è oramai “On the road”!  

Ore 8.45

“Coff …  coff  ….Ta ata da ta “

Mamma Ova, seguita da una sempre più pimpante e giocosa Ovetta, sale le scale e si reca nella “cameretta” provvisoria dell’Ovetto.

“Buongiorno, Ovetto”
“Bongiolno, Monno”. L’Ovetta è appesa al lettino del fratello e lo guarda con fare da sorella maggiore.
“Eeee”
“Come stai? Hai dormito bene?”
“Ta ata dada”
“Monno angulino?”
“Sì, anche oggi l’Ovetto ha dormito con la testina nell’angolino del letto, con il cuscinone arrotolato sulla pancia e la coperta tutta intorno”.
“Monno, no angulino. No angulino. Eh eh eh”
“Ta ta ya”. L’Ovetto guarda beato dal suo cantuccio la sorella e la madre al suo cospetto. Sorride sdentato (o quasi!!!)
“Va bè. Ora tiriamo su, questo piccoletto”
“Monno, di là! Giochi Eia”
“Ovetta, solo un minuto, poi vestiamo e diamo il lattino al Monno, ok?”

Mamma Ova issa il piccolo maciste in braccio, lo deposita sul lettone, dove viene circondato, stropicciato, abbracciato, rotolato, pasticciato, coccolato dalla sorella. L’Ovetto si lascia fare tutto ciò con uno spirito british tutto suo, composto e divertito, serio ma compiacente.

Ieri, a svegliare il piccolo Monno, c’era solo Mamma Ova. L’Ovetta era già uscita con papà Ovo per le faccende e le commissioni del sabato mattina.
L’Ovetto si è guardato intorno stupito dal suo angolino del letto, con il suo cuscinone attorcigliato e la coperta aggrovigliata. Ha visto Mamma Ova, le ha sorriso, poi con gli occhioni ben piantati in quelli della genitrice ha detto:

“Eia?”

… Per consolarsi della mancanza della sorella, si è fatto una ultra mega ciucciata di latte della tetta.

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