Affari sporchi

Avere in casa due Ovetti la cui somma d’età fa 30 mesi implica, volenti o nolenti, di avere a che fare spesso con pannolini, vasini, pipì, cacca e compagnia bella.
Ovviamente vi sono diversi stili e metodi di trattare l’argomento o, per meglio dire, ogni Ovetto trova il suo modo per “esprimersi” al meglio.
L’Ovetta  mesi fa, quand’era “pippi” (piccolina) non come adesso che è “golla” (grande),  tronfia e soddisfatta prese in mano il frutto delle sue fatiche sul vasino e lo portò in tour per tutta la casa onde poter gioire di tale impresa insieme a mamma e papà che, strano (!), non furono entusiasti.
Ma questa è acqua passata, adesso andiamo all’asilo, dove sbocciano le prime simpatie, le prime amicizie, i primi amori, con annesse tecniche di seduzione. L’Ovetto dal canto suo…. Beh, lo spiego dopo.

Asilo – ore 9,15 – una mattina qualsiasi
Mamma Ova entra affianco all’Ovetta; nel camerone una selva di piccoli Ovetti gioca in modo estremamente anarchico: qualcuno con le macchinine, qualcuno con i lego, qualcuno calpesta qualcun altro, qualcuno stringe una inseparabile coperta (l’Ovetto linus).
In fondo alla sala un Ovetto scorge all’ingresso l’Ovetta e sua madre, strabuzza gli occhi, si alza in piedi e dall’alto dei suoi 70 centimetri circa, moccio perennemente al naso e fare baldanzoso corre incontro alla coppia “OVETTA! PIPI?” (Carissima Ovetta, benarrivata! Come hai passato la nottata? Spero il tuo sonno sia stato dolce e riposante, già che stiamo amabilmente ciarlando come vecchi amici, che ne diresti di andare di la e fare pipì insieme?) “FRA: OVETTA, PIPI’!” (Oh maestra che porti un nome si importante, non ti sei accorta che è arrivata la mia Ovetta? Suvvia, un po’ di attenzione! Abbiamo testè deciso di passare nella sala da bagno e far pipì insieme; ora, forse gradirei stare solo con la mia Ovetta; cionondimeno il fatto di portare ancora il patellone mi costringe a chiamarti in causa ogni mattina; saresti sì gentile da abbassarmi lo stesso patellone così che possa fingere di fare la pipì nel vater?)
Ogni mattina l’Ovetto Mattia aspetta l’Ovetta per poter far pipì assieme incurante del fatto che mentre lei effettiavamente la fa nel micro water dell’asilo, lui continua a farla nel patello; quando però esce dal bagno è bello e soddisfatto e la sua faccia sorridente…  
…la pipì a due anni.

Casa Ovetti – ora imprecisata – un giorno qualsiasi
L’Ovetto è sulla sdraietta intento a controllarsi tutte le dita delle mani che sono sempre dieci ma è meglio controllare che non si sa mai; ad un certo punto si ferma, strabuzza gli occhi, incassa la testa e fa sparire quell’accenno di collo che si ritrova, il colorito passa dal rosato al rosso acceso, nel silenzio più profondo tutti sanno che la sotto sta facendo qualche cosa d’importante.
Poi, così come era iniziato, senza eccessi ne fanfare, il tutto torna alla normalità, il colorito torna roseo, rispunta quel centimetro di collo che si ritrova e il controllo delle dieci dita torna ad essere attività primaria; sembrerebbe tutto finito… non è così.
Con un intervallo variabile, ma senza mai dimenticarsi, l’Ovetto poco dopo comincia un concerto per basso (dove con “basso” non si intende lo strumento ma la parte “bassa” del corpo) da professionista; non di un minuetto si tratta, non di un concertino da camera; nossignore: qui si tratta di una sinfonia in piena regola e nemmeno delle minori!
Qualche cosa a metà strada tra l’Eroica (perché ogni volta mamma e papà pregano che l’eroe pannolino resista)  e la Nona, l’Incompiuta (anche se è difficile pensare che vi sia qualche cosa d’incompiuto la sotto), in quanto alla fine (svariati minuti dopo) il volto del piccolo si stende in un sorriso che è, di fatto, un vero “Inno alla Gioia”.
Si tralascia, per evidente decenza, il racconto di come poi venga rinvenuto il contenuto di quel pannolino, basta la faccia del piccolo, sorridente, fiero e soddisfatto…  
…la cacca a tre mesi.

This Post Has One Comment

  1. Complimenti! preparatevi a diventuare ….suoceri. Etto e Clava

Lasciaci il tuo commento...

Close Menu